Massimo Bonafin, Le malizie della volpe. Parola letteraria e motivi etnici nel Roman de Renart, Roma, Carocci, 2006 (Biblioteca medievale, 22).
ISBN 88-430-3719-6, 26,50 euro
Renart è la volpe attorno alle cui imprese si sono affannati i numerosi e anonimi scrittori che, dal 1170 al 1250, hanno dato forma al genere della letteratura zooepica e l’hanno consegnato alla memoria della letteratura francese ed europea. Renart è il cavaliere che si fa beffe delle norme del diritto feudale e della cortesia per soddisfare i suoi desideri individuali: epifania di un archetipo, quello dell’eroe imbroglione, del trickster, ben noto alla letteratura europea, da Petronio al romanzo picaresco, da Eulenspiegel a Felix Krull.
Il Roman de Renart è un cantiere fondamentale per chi voglia studiare e conoscere la letteratura medievale nella pluralità dei suoi aspetti: dalla storia della produzione e trasmissione dei testi alla loro interpretazione critica ed estetica; dal contesto storico, sociale e intellettuale a un patrimonio leggendario e mitico che sembra risalire a un’età remota. Il lettore troverà qui – per la prima volta in lingua italiana – sia un avviamento alla conoscenza delle parti più significative dell’opera, sia una discussione di alcuni nodi cruciali della sua interpretazione.