Carla Rossi, Il Pistoia. Spirito bizzarro del Quattrocento, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2008.
ISBN 978-88-7694-992-0, 360 pp., 28,00 euro
Il volume propone, in una prospettiva ermeneutica aggiornata, una riconsiderazione dell’attività del rimatore toscano Antonio Cammelli (1436-1502), detto, dalla sua città natale, “il Pistoia”, seguace del Burchiello e precursore del Berni. L’opera del Pistoia, definito proprio dal Berni “spirito bizzarro”, viene qui storicizzata, insererita nell’ambiente poetico e politico delle “corti padane” in cui essa si radica, reintegrata in quel programma culturale ampio e complesso che caratterizzò l’epifania della poesia satirica toscana in esilio alla fine del Quattrocento, uscendo finalmente dall’ombra in cui è rimasta relegata per secoli. Nella prima parte del volume, la ricostruzione delle vicende personali del poeta, costretto, quarantenne, a lasciare la Toscana alla ricerca di fortuna presso le corti del Nord, va di pari passo con quella della storia, anche minuta e aneddotica, dei luoghi dove questi soggiornò. Nella seconda parte, viene esaminata la tradizione manoscritta dei circa 600 componimenti del pistoiese e viene discusso in particolare il problema dell’autografia del codice Ambrosiano H 223 inf., contenente la maggiore silloge dei sonetti satirici e burleschi del poeta, i più importanti dei quali vengono riprodotti qui in edizione.