I trovatori nel Veneto e a Venezia, Atti del convegno internazionale – Venezia, 28-31 ottobre 2004, a cura di Giosué Lachin, Presentazione di Francesco Zambon, Roma-Padova, Editrice Antenore, 2008 (Medioevo e Rinascimento veneto, 3).
ISBN 978-88-8455-623-3, CV+342 pp., 49,00 euro
La diffusione della poesia trobadorica in Italia nell’ultimo quarto del XII secolo, e nel Veneto a partire dai primi decenni del Duecento, costituisce un fenomeno cruciale per due motivi fondamentali. Da una parte, il seme della poesia dei trovatori attecchì presto nel Nord della Penisola, dando origine alla tradizione lirica italiana. Della lingua d’oc si servirono alcuni tra i primi poeti dell’Italia settentrionale, e i trovatori offrirono anche spunto d’imitazione alle prime prove liriche in volgare italiano. Dall’altra, essa favorì la compilazione della maggior parte dei canzonieri provenzali, cioè dei manoscritti antologici che conservano i testi poetici dei trovatori: l’andirivieni di poeti e cantori tra le terre occitane, la “Lombardia” e la Marca veronese e trevigiana, la diaspora seguita alla crociata albigese, e più in generale la decadenza delle corti del Mezzogiorno francese, comportò anche un viaggio dei testi, che offrirono ai letterati e amanti di poesia italiani la possibilità di studiare e praticare poesia in volgare; in un secondo momento, l’Italia del Nord e il Veneto in particolare ricambiarono l’omaggio, contribuendo – con un ritorno dei testi – a soddisfare, nel Trecento occitano, il bisogno di conservare un patrimonio letterario autoctono di alto valore, che rischiava di andare perduto. Secondo una tesi suggestiva e importante, anche il decisivo influsso che i trovatori esercitarono sui poeti della Scuola Siciliana sarebbe dovuto in gran parte alla conoscenza della loro poesia che Federico II di Svevia e la sua cerchia di intellettuali e di funzionari avrebbero potuto avere durante i soggiorni della corte imperiale nell’Italia del Nord. Episodio culturale e letterario decisivo, tuttavia non solo mal conosciuto fuori dl ristretto ambito della provenzalistica, ma per molti aspetti ancora da indagare da parte degli stessi specialisti, nonostante i significativi progressi già compiuti, particolarmente negli ultimi decenni.
Questo volume, che raccoglie i contributi presentati al Convegno Internazionale I trovatori nel Veneto e a Venezia, svoltosi dal 28 al 31 ottobre 2004 presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, intende fare il punto sulla ricerca fin qui condotta, presentando quelli che possono essere considerati come i risultati acquisiti nei vari campi di indagine; d’altra parte, esso segna un nuovo progresso lungo le vie che si sono aperte negli ultimi decenni agli studiosi su temi specifici, con ricerche condotte spesso con l’apporto di metodologie nuove: lo studio della formazione e della struttura delle singole antologie poetiche, la loro localizzazione geografica e culturale, il rapporto fra i testi e le miniature che li ornano, il problema del “canone”, le modifiche subite dall’ideologia dei trovatori nel passaggio dalla Provenza all’Italia, lo studio di singoli autori. Questi atti dunque non raccolgono solo saggi di filologi e di storici della letteratura, ma anche di specialisti di altre discipline, quali storia, paleografia, codicologia, storia dell’arte e della miniatura.
INDICE. Presentazione di Francesco Zambon – Introduzione. Il primo canzoniere di Giosuè Lachin – Daniela Rando, I luoghi della cultura nella Marca del Duecento – Raffaele Roncato, Alla corte dei Tempesta: trovatori e “magistri” nel castello di Noale (sec. XIII-XIV) – Francesca Flores D’Arcais, Letteratura cavalleresca e arti figurative nel Veneto dal XIII al XIV secolo – Giordana Canova Mariani, Il poeta e la sua immagine: il contributo della miniatura alla localizzazione e alla datazione dei manoscritti dei canzonieri provenzali AIK e N – Michel Roquebert, L’émigration languedocienne en Italie padane au cours de XIIIe siècle – Gérard Gouiran, Sur quelques troubadours qui franchirent les Alpes du temps de la croisade contre les Albigeois – Saverio Guida, Esperienza trobadorica e realtà veneta – Furio Brugnolo, Lirica italiana settentrionale delle origini: note sui più antichi testi – Roberto Antonelli, Il canone della lirica provenzale nel Veneto – Maria Luisa Meneghetti, “Vidas” e “razos”: sondaggi di stratigrafia funzionale (con una riflessione su fonti e significato del ‘Sirventes lombardesco’) – Mario Mancini, Sordello, o la “fin’amors” di un cortigiano – Maddalena Signorini, Aspetti codicologici e paleografici della produzione di manoscritti in lingua provenzale (secc. XIII-XIV) – Walter Meliga, I canzonieri IK: la tradizione veneta allargata – Luciana Borghi Cedrini, Lingua degli autori e lingua dei copisti nella tradizione manoscritta trobadorica – Indice dei nomi – Indice dei manoscritti e dei documenti d’archivio – Indice delle tavole.