Pierre de Beauvais, La Vie de saint Eustache, edizione critica con introduzione, note al testo e glossario a cura di Mauro Badas, Bologna, Pàtron, 2009 (Biblioteca di Filologia Romanza della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna, 12).
ISBN 978-88-555-3009-5, 209 pp., 17,00 euro
Pierre de Beauvais, autore della letteratura francese medievale in genere ricordato per il suo Bestiaire, è anche l’estensore nella prima parte del XIII secolo della Vie de saint Eustache, presentata qui in una nuova edizione critica. L’edizione precedente di questo testo, curata da John Fisher nel 1917, oltre a essere relegata in una rivista americana di difficile reperibilità, è stata ben presto criticata perfino dai suoi contemporanei (molto severamente viene giudicata da Holger Petersen nel 1928) per il metodo filologico adottato e per i numerosi errori che il testo stampato contiene. Inoltre uno dei quattro testimoni di cui si compone la tradizione testuale è stato recuperato dalla Bibliothèque Nationale di Parigi soltanto quarant’anni dopo l’edizione di Fisher, che ha basato il suo lavoro su una copia settecentesca di tale codice. Anche grazie alla disponibilità di questo manoscritto, si è tentato di ridefinire il testo effettivamente composto da Pierre, arrivando a un risultato che in numerosi punti controversi, e perfino nell’aspetto grafico, si discosta in modo abbastanza consistente da quello ottenuto dal precedente editore.
Nell’introduzione al testo critico si è anzitutto cercato di inquadrare l’opera nel contesto religioso dell’epoca, con particolare riferimento al culto di sant’Eustachio, e di analizzare più a fondo gli archetipi narrativi, la diffusione e le varie declinazioni della vita del santo in territorio francese. Si è poi messa a fuoco la redazione di Pierre de Beauvais, riordinando i dati fin qui raggiunti sulla vita dell’autore e cercando di ipotizzare con qualche argomento in più le motivazioni che potevano averlo spinto a intraprendere la traduzione in volgare della vita di questo santo. Si sono poi messe in evidenza le caratteristiche del testo dal punto di vista strutturale, si sono analizzati gli espedienti narrativi e le tracce di una sua esecuzione orale, le riprese della tradizione agiografica precedente, ma anche alcune novità testimonianti un nuovo modo di vedere la società e la fede religiosa. Si sono descritti a fondo i manoscritti latori del testo, dando una serie di informazioni di tipo paleografico e codicologico non reperibili nei cataloghi, volte a individuare con maggiore precisione il tipo di contesto in cui tali scritti si presentano e dunque il loro impiego. Si è proceduto alla disamina e discussione degli errori, isolando quelli significativi per una definizione più precisa della genealogia della tradizione e si sono forniti gli elementi essenziali per la descrizione della lingua di Pierre de Beauvais. Chiude la parte introduttiva un capitolo dedicato allo studio della metrica del testo.
Il testo critico è corredato da un apparato, contenente le varianti di sostanza scartate, da note al testo volte a sottolineare o discutere passi o lezioni particolarmente importanti dal punto di vista ecdotico o narrativo, e da un glossario di lemmi significativi.