Silvia De Santis, Galvano di Bologna. Tra la Commedia dantesca e il Roman de Troie di Benoît de Sainte-Maure. Ricerche, Roma, Gangemi, 2019.
ISBN 978-88-492-3807-5, 144 pp., 18 euro
Il volume prende in esame la ricezione italiana del Roman de Troie di Benoît de Sainte-Maure e le sue numerose testimonianze manoscritte centrando l’interesse sui codici illustrati con particolare riferimento a W (= Wien, Österreichische Nationalbibliothek, 2571), C (= Paris, Bibliothèque nationale de France, fr. 782) e S (= Sankt Peterburg, Rossijskaja Nacional’naja Biblioteka, fr. F.v. XIV.3), databili al secondo quarto del Trecento. A quest’ultimo manoscritto, il più sontuoso dell’intera tradizione dell’opera, è dedicata un’analisi specifica, da cui verrà avanzata una nuova ipotesi circa sua localizzazione. Il confronto paleografico, codicologico e linguistico con uno dei più antichi relatori della Commedia dantesca (Firenze, Biblioteca Riccardiana, ms. 1005 e Milano, Biblioteca Braidense, ms. AG XII 2), sottoscritto da maestro Galvano di Bologna, ha infatti permesso all’autrice di attribuire allo stesso Galvano anche il codice pietroburghese, la cui origine era stata fino a oggi ritenuta incerta.