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Società Italiana di Filologia Romanza

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XVI Convegno internazionale

Fate
madri, amanti, streghe

Genova, 16 settembre 2011
Rocca Grimalda, 17-18 settembre 2011


| Programma in formato pdf |

 

Genova, venerdì 16 settembre 2011

Palazzo Balbi Senarega - Facoltà di Lettere e Filosofia
Aula Magna
(Via Balbi 2, II piano)

ore 9: apertura convegno

Saluti:
Francesco Surdich, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia
Franco Sborgi, Direttore DIRAS
Nicolò Pasero, Vice-Presidente SIFR

ore 9,30: inizio lavori

presiede Nicolò Pasero

Antonio Pioletti, Università di Catania
La fata e l’alterità

Giovanni Strinna, Università di Sassari
Magistra, mestresse, maista: un epiteto di Diana e delle fate

Michela Scattolini, Università di Genova
Convergenze di figure femminili nella leggenda di Berte aus grans piés

Discussione - Pausa

ore 11,30: ripresa lavori

presiede Antonio Pioletti

Tiziano Pacchiarotti, Università di Genova
Personaggi fatati e strategie del linguaggio nella letteratura teatrale di Arras.

Giovanni Picchiura, Università di Bologna
La madre di Perceval e le addestratrici di guerrieri della tradizione celtica. Una rimozione cortese?

Lucia Baroncini, Università di Bologna
Il fidanzato della Vergine, la donna-pietra e la sposa cadavere

Discussione

Pausa pranzo

Ore 16: Assemblea generale ordinaria della S.I.F.R.

Ore 20, 30: Cena sociale

(adesioni entro il 31 agosto a barillari@csb-ing.unige.it)

 

Rocca Grimalda, sabato 17 settembre 2011

ore 14, 30: apertura convegno

 

SALUTI delle ‘autorità’

Sonia Maura Barillari, Presentazione del convegno

ore 15, sessione pomeridiana

Laurence Harf, Université Paris III ‘la Sorbonne nouvelle’, Amadas et Ydoine et la poétique de la féerie
Martina Di Febo, Università di Macerata, Il corpo del phantasma: la dannazione della fata
Sonia Maura Barillari, Università di Genova, Fata e ‘strega’? Rapsodia su un motivo letterario fra Lanval e la serrana
Carlo Donà, Università di Messina, La fata-bestia e la bestia fatata
Massimo Bonafin, Università di Macerata, Fra Oriente e Occidente: astuzie di volpi e di fate
Patrizia Caraffi, Università di Bologna, Morgana. Dalla letteratura al cinema

 

Rocca Grimalda, domenica 18 settembre,

ore 9, sessione mattutina

Rita Caprini, Università di Genova, Sposare una fata: Egeria, Melusina e Macha
Rosanna Brusegan, Università di Verona, Arras 1276 - Rocca Pietore 2006: fate e ondine a confronto
Cesare Poppi, Università di Lugano - Università di Trento, Il fato delle fate: a proposito di un racconto fassano
Mira Mocan, Università di Roma Tre, Fate o streghe? Le iele nella letteratura romena
Francesco Benozzo, Università di Bologna,Iconomastica ferica: i nomi della fata nei dialetti d’Europa

 

ore 15, sessione pomeridiana

Massimo Oldoni, Università di Roma «La Sapienza», Le fate di Arlecchino
Paolo Aldo Rossi, Università di Genova, La Fata Turchina e le metamorfosi di Pinocchio
Paola Goretti, Fondazione Ermitage Italia (Ferrara), Nell’aria mulinante: ninfe, acque, apparizioni
Franco Castelli, ISRAL, Parche, fate, masche: dalla mitologia al folklore
Paolo Portone, Centro insubrico di ricerche etnostoriche, All’origine di un mito moderno. Dal ‘gioco della Signora’ al sabba di Satana
Ida Li Vigni, Università di Genova, L’iconografia della strega tra immaginario popolare e realtà sociale

 


Linee guida del convegno

La figura della fata innegabilmente affonda le sue radici nel medioevo, le cui letterature ce ne restituiscono l’immagine riflessa, talora nitida, talora evanescente come inevitabilmente accade quando la ricezione è subordinata alla presenza di un medium – quello artistico-letterario, appunto – a cui in questo caso è a sua volta sovrapposto un ulteriore filtro, quello culturale indotto dalla spessa coltre di secoli attraverso cui osserviamo queste entità fragili e potenti, dalle indubbie ascendenze surnaturali.
Come sovente accade quando i filtri si sommano e si sovrappongono, anche i fenomeni di rifrazione si moltiplicano, offrendo al nostro sguardo silhouettes che si lasciano intuire sfaccettate e poliedriche, ma di cui non di rado ci è dato cogliere solo pochi lati, vaghi contorni, quelli funzionali al progetto narrativo in cui sono inserite, frequentemente già sottoposti al vaglio e/o alle reinterpretazioni dell’ideologia dominante.
Duttile, versatile, eclettico, polimorfo: tale ci appare il personaggio della fata nella letteratura, e prima ancora nel pensiero, medievale. Tanto da rendere difficile stabilirne una fisionomia univocamente determinata. Morgana è sicuramente una fata, nel senso che oggi attribuiamo al termine. Così pure Melusina – e le sue numerose sodali – anche se alcuni aspetti della sua natura fatata possono turbare le rigide tassonomie della nostra contemporaneità. Ma Isotta? Per certo è una donna, in quanto soggetta alla morte, però possiede poteri taumaturgici, e la madre sa confezionare pozioni di provata efficacia. E Sibilla? Ella stessa conferma al Meschino di non essere fata, eppure è signora di un mondo fatato. E le streghe della val di Fassa? Seguaci della donna del bon zogo, in nulla credono di offendere il Credo cristiano e sono fermamente convinte di operare in favore della fertilità della terra e della prosperità della comunità...
È questo che si propone il nostro convegno: investigare gli aspetti meno noti di questa figura profondamente ambivalente capace di giungere tale, fra alterne vicende, ben oltre i confini dell’era moderna, attraverso gli strumenti di una ricerca interdisciplinare che sappia mettere a frutto gli insegnamenti dell’antropologia, della filologia, dell’analisi storica e letteraria, dell’iconografia.

 

Per informazioni

Per indicazioni logistiche e ulteriori informazioni si veda www.sifr.it/assemblea.

 

 
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© Società Italiana di Filologia Romanza
Sito a cura di
Carlo Pulsoni e Matteo Viale

ultimo aggiornamento di questa pagina: 27 Agosto, 2011