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logo ARTESIA

Corpus Artesia. Archivio Testuale del Siciliano Antico (aggiornamento 18 marzo 2010), a cura di Mario Pagano, Università degli Studi di Catania - Centro di studi filologici e linguistici siciliani

http://artesia.ovi.cnr.it

 

Il Corpus Artesia, interrogabile con GattoWeb, è parte di un progetto di ricerca più ampio, condiviso con Margherita Spampinato, denominato per l’appunto Progetto Artesia (Archivio Testuale del Siciliano Antico), che vuole configurarsi come un articolato strumento di studio sul siciliano medievale (www.artesia.unict.it).
Fanno parte del corpus testi letterari, paraletterari e documentari appartenenti ad un arco cronologico compreso tra gli inizi del XIV secolo – periodo a cui risalgono i primi testi in volgare siciliano – e la prima metà del XVI, periodo in cui il siciliano è sostituito dal toscano come lingua dell’amministrazione.
Il corpus è costituito da 244 testi (73 opere e 171 documenti), per complessive 1.081.539 occorrenze e 66.519 forme; l’elenco completo dei dati bibliografici dei testi è accessibile dal menu Altre funzioni di GattoWeb, selezionando accesso ai dati bibliografici.
Rispetto alle precedenti versioni del 24 luglio 2008 (pubblicata anche in CD-ROM, http://www.editpress.it/0808.htm) e del 30 gennaio 2009, con questo aggiornamento si è raggiunto lo scopo di rendere accessibili all’interrogazione tutti i testi editi nella “Collezione di testi siciliani dei secoli XIV e XV” del Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani di Palermo (http://www.csfls.it). Oltre ad essi, il corpus contiene, tra gli altri, testi pubblicati in diverse edizioni frutto dell’attività di ricerca svolta nell’Università di Catania ed anche inediti, accessibili, per il momento, solo in edizioni elettroniche espressamente approntate per Artesia: si tratta de La ystoria di lu meraculu di la ymagini di lu Salvaturi (YmaginiSalvXVC) e di due trattati di Mascalcia (MascalciaXVLR), (MascalciaXIVDC).
Per  garantire l’attendibilità del corpus ed anche incrementarne la servibilità linguistica, in alcuni casi si è intervenuti sulla punteggiatura, sulla paragrafematica, sulla segmentazione delle parole (specie nei casi di raddoppiamento fonosintattico), dandone sempre conto in apposite note di GATTO; qualche intervento sulle lezioni è segnalato, nei risultati della interrogazione, dal simbolo «A» che precede il titolo del testo. Con questo aggiornamento si è anche cominciato a tenere conto degli apparati, prezioso luogo dell’edizione, solitamente negletto nella costituzione dei corpora.
La dimensione del corpus, comunque provvisoria, andrà via via incrementandosi sino a rendere accessibili, oltre ad una ricca selezione di documenti, tutti i testi letterari e paraletterari in volgare siciliano, in modo da porre le basi documentarie per la redazione di un vocabolario del siciliano medievale. (M.P.)

ARTESIA

 

 
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© Società Italiana di Filologia Romanza
Sito a cura di
Carlo Pulsoni e Matteo Viale

ultimo aggiornamento di questa pagina: 16 Aprile, 2010