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Società Italiana di Filologia Romanza

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Segnalazioni librarie di interesse filologico

 

2003

 

Annamaria Annicchiarico, "Narracions en vers" catalane medievali. Appunti e materiali per una guida bibliografica, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003.
 
Attraverso una serie di excursus dedicati ciascuno ad ogni singolo campione letterario, il contributo si propone di analizzare lo stato attuale degli studi sulla narrativa catalana medievale in versi. Per ciascuno dei testi esaminati si ricostruiscono nella relativa scheda le linee fondamentali del dibattito critico di cui esso è stato oggetto fino ad oggi, illustrando insieme alle tematiche e problematiche più discusse dalla critica le più attuali prospettive di ricerca e ipotesi di lavoro.

 

INDICE. "NARRACIONS EN VERS" CATALANE MEDIEVALI - NARRATIVA CAVALLERESCO-CORTESE: Blandín de Cornualha - La Faula (Guillem de Torroella) - Frayre-de-joy e Sor-de-plaser - Salut d'amor - Història de l'amat Frondino e de Brisona - Requesta que féu un frare a una monja - El déu d'amor caçador - Una ventura (Vicenç Comes) - Conte d'amor - Prechs d'amor - La Dispensació de la Senyora de Moixent - La ventura del cavaller N'Huc e de Madona - Bendir de dones (Francesc Moner) - "CONTES PLAENTS" E DINTORNI: Procés de Corona d'aur contra En Bertran Tudela (Francesc de la Via) - Libre de Fra Bernat (Francesc de la Via) - El Testament d'En Serradell de Vic - Planys del cavaller Mataró - Disputació d'En Buch ab son cavall - El sagristà i la burgesa - Lo Procés de les olives (Bernat Fenollar, Joan Moreno, Jaume Gassull, Lo Síndic, Narcís Vínyoles, Baltasar Portell) - Lo Somni de Joan Joan (Jaume Gassull) - La brama dels llauradors de l'Horta de València (Jaume Gassull) - L'Espill (Jaume Roig) - L'EMERGENZA DELL'ATTUALE: LA STORIA TRA REALTÀ E ALLEGORIA: Vesió (Bernat de So) - La Nau (Lleonard de Sors) - El Planh per la caiguda de Costantinoble - Romanç de la armada del Soldà contra Rodes (Francesc Ferrer) - BIBLIOGRAFIA - INDICE DEI NOMI E DELLE OPERE.

Francesca Gambino, Canzoni anomine di trovatori e trobairitz, Edizione critica con commento e glossario, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2003 (Scrittura e scrittori. Collana di Studi Filologici diretta da Luciana Borghi Cedrini, 18).
 
Per una volta tanto, nessun nome d'autore compeggia in testa ai componimenti trobadorici pubblicati in questo volume; e ciò è doppiamente singolare, sia perché l'anonimato è raro nella lirica provenzale antica (dove semmai prevalgono le attribuzioni plurime e discordanti), sia perché in questo caso si tratta addirittura di canzoni, cioè di testi appartenenti al genere più aulico e prestigioso e più vincolato alla soggettività e all'individualità creatrice. Quali che siano le circostanze che hanno determinato il curioso destino di queste liriche, esse meritavano, al di là della loro maggiore o minore qualità artistica, di essere ripubblicate unitariamente, tanto più in quanto erano finora disperse in edizioni spesso inaffidabili o antiquate e quasi introvabili: e cioè, di fatto, ingiustamente emarginate, solo in virtù di una circostanza esteriore, dal canone trobadorico.
 

LUCIDARIO. Volgarizzamento veronese del XIV secolo, a cura di Aulo Donadello, Roma-Padova, Antenore, 2003 (Medioevo e Rinascimento veneto, 1).
 
Ad inaugurare la nuova collana "Medioevo e Rinascimento veneto" diretta da Gino Belloni, Furio Brugnolo e Lorenzo Renzi - che ospiterà soprattutto edizioni di testi, ma anche saggi e monografie - si propone al lettore la pubblicazione del Lucidario, una versione trecentesca in volgare veronese, misto di lombardismi e settentrionalismi vari, del noto dialogo composto all'inizio del XII secolo dal monaco Onorio d'Autun, l'Elucidarium. Dedicato ai principali problemi della teologia, della religione, della morale, esso conobbe presso il clero monastico e quello secolare una notevole fortuna e conseguentemente una vasta diffusione in tutta Europa, sia nell'originale veste latina, sia nelle numerose traduzioni nelle lingue romanze e anglosassoni.
Il volgarizzamento veronese deriva, come la quasi totalità dei volgarizzamenti italiani dell'Elucidarium, dalla versione francese eseguita a non grande distanza di tempo dall'originale di Onorio, ed è tra quelli che meno si discostano dalla prima traduzione dell'opera eseguita in Italia settentrionale verso la fine del Duecento. Esso presenta pertanto un indubbio interesse anche per un largo pubblico di lettori, non solo per la compattezza del testo e per la sua veste linguistica, ma anche in quanto chiara testimonianza delle metamorfosi cui venne sottoposto un testo di carattere teologico-religioso nel passaggio da un destinatario, per così dire, interno (rivolto cioè al solo mondo clericale) ad uno esterno, cioè laico e "borghese" quale fu quello del Nord Italia dei secoli XIII-XIV.
 

BIBLIOTECA AGIOGRAFICA ITALIANA (BAI), Repertorio di testi e manoscritti, secoli XIII-XV, a cura di Jacques Dalarun e Lino Leonardi e di Maria Teresa Dinale, Beatrice Fedi, Giovanna Frosini con la collaborazione di L. Branciani, P. Frosini, P. Mariani, S. Nocentini, D. Cinalli, R. Pelosini, F. Zinelli, M. Chopin, T. di Carpegna, pagine X-297; XIX-734 + CD-ROM).
 
La Biblioteca Agiografica Italiana, impresa avviata nel 1992 dall'École française de Rome e dalla Fondazione Ezio Franceschini, ispirata al modello bollandista della B.H.L., censisce per la prima volta un immenso patrimonio testuale, relativo a più di 550 santi: sono repertoriati in totale più di 1.500 testi, tra volgarizzamenti e agiografie composte direttamente in volgare, e accanto alla bibliografia e alle edizioni sono schedati circa 1.100 manoscritti, tra i quali moltissimi inediti. L'opera è costituita da due volumi a stampa e da un CD-ROM. Il primo volume comprende, oltre a un'introduzione, il censimento dei manoscritti, le abbreviazioni bibliografiche, le sigle, gli indici (autori e traduttori, incipit, copisti, possessori); il secondo volume contiene il repertorio dei testi. Il CD-ROM consente ricerche articolate su ogni aspetto della tradizione, incrociando i criteri di ricerca in base ai tutti i dati contenuti negli archivi elettronici: autori dei testi italiani e latini, incipit ed explicit, aree cronologiche e dialettali, tipologie dei santi e dei testi agiografici, ecc. Ricerche particolari si possono eseguire sulle schede relative ai manoscritti, ricostruendo tra l'altro la fisionomia delle diverse raccolte agiografiche..
Ulteriori informazioni: www.sismel.it.

Andrea Fassò, Il sogno del cavaliere. Chrètien De Troyes e la regalità, Roma, Carocci, 2003.
 
INDICE. Introduzione - Nota al testo - Le due prospettive nel Chevalier de la carrette - Erec, lo sparviero e il cervo bianco - Alle origini del romanzo moderno: il sogno del cavaliere e il sacrificio dello sparviero - Il sacrificio - Il sogno - Le ragioni del sogno - La lotta per la regina: Yvain contro Artù - Ancora Erec et Enide (postilla provvisoria al «sogno del cavaliere») - Come in uno specchio. Songe e mensonge da Chrètien de Troyes a Jean de Meun - La lotta col re-padre e il sogno della sovranità: gli eroi di Chrètien de Troyes - Bibliografia.
Per lo più Chrètien de Troyes è conosciuto come il creatore di Lancillotto (di cui tutti ricordano l'amore adultero con Ginevra, simile a quello di Tristano con Isotta) e della leggenda del Graal, come il poeta della Tavola rotonda e del meraviglioso bretone. I tre romanzi Erec et Enide, Le chevalier au lion (o Yvain) e Cligès sono invece noti quasi esclusivamente agli specialisti, che in genere vi leggono soltanto un'esaltazione dell'amore coniugale e una rappresentazione del conflitto fra amore e prodezza cavalleresca. Esaminati con attenzione, i romanzi di Chrètien (salvo forse Cligès) si rivelano analoghi a sogni, o addirittura sogni veri e propri. Il meraviglioso non è fine a se stesso, ma espressione di una logica onirica padroneggiata da Chrètien con grande sicurezza grazie a una rara capacità di produrre visioni e fantasticherie. Come in tutti i sogni, e in generale nell'inconscio, gli opposti (amore e odio, fedeltà e competizione fra re e cavaliere) coesistono senza contraddizione. L'aspirazione del cavaliere alla sovranità - simboleggiata dal possesso della regina - non cozza, almeno in apparenza, con la fedeltà al re Artù: l'ambivalenza è spesso latente, qualche volta manifesta, in un caso (il duello fra Yvain e Galvano) è dichiarata ed è oggetto di riflessione da parte dell'autore. Ma attraverso le ripetute avventure il cavaliere affronta in realtà una sola avventura fondamentale: la ricerca di se stesso. Molto più di quanto non appaia, questi romanzi rispecchiano (con le necessarie deformazioni poetiche) la condizione, i desideri e le angosce non soltanto della società feudale ma dell'umanità in generale: i conflitti della psiche, i problemi del rapporto edipico e dell'ambivalenza, la ricerca della perfezione interiore riguardano gli uomini di ogni tempo. Come Dante, Chrètien de Troyes è un poeta visionario molto vicino a noi moderni.

Alvaro Barbieri, Alessandra Favero, Francesca Gambino, L’eclissi dell’artefice. Sondaggi sull’anonimato nei canzonieri medievali romanzi, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2003 (“Scrittura e scrittori”, 17).
 
Negli studi sulle letterature romanze del Medioevo, l'esame dei complessi rapporti tra adespotia e identità autoriale si è spesso risolto in un esercizio di expertise attributiva o è stato schiacciato in una rigida opposizione bipolare 'firmato/non firmato'. In altri casi, la pervasività e la variegata fenomenologia dell'anonimato nella trasmissione dei testi sono state opportunamente inserite in un più ampio quadro di valori estetico-poetologici oppure poste in relazione con particolari contesti socio-culturali e con specifiche modalità di elaborazione e fruizione del prodotto letterario.
Il presente volume, frutto di una ricerca coordinata da Francesca Gambino e finanziata dall'Università di Padova, raduna un trittico di saggi nei quali si è cercato di rivisitare secondo una prospettiva metodologicamente rinnovata la questione dell'anonimato nei canzonieri lirici medievali. Nei diversi contributi la tematica in oggetto viene affrontata da angolature diverse, ma con un comune sforzo di saldare evidenze documentarie e riflessione storiografica, dati positivi e coordinate 'ideologiche', filologia materiale e teoria della letteratura. Dedicati a temi circoscritti ma aperti a categorizzazioni di ordine generale, i tre lavori offrono una ricca campionatura di esempi e tipologie, concentrando l'attenzione sulla tradizione manoscritta della poesia volgare in lingua d'oc, d'oïl e di sì.
 

Segnalazioni librarie del 2001 e 2002

Segnalazioni librarie del 2004

Novità librarie recenti

 

 
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© Società Italiana di Filologia Romanza
Sito a cura di
Carlo Pulsoni e Matteo Viale

ultimo aggiornamento di questa pagina: 26 Aprile, 2007