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Società Italiana di Filologia Romanza

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Segnalazioni librarie di interesse filologico

 

2002

Gioia Paradisi , Le passioni della storia. Scrittura e memoria nell'opera di Wace, Roma, Bagatto Libri, 2002.

ISBN 88 - 7806 - 133 - 6; pp. 464; 38,00 euro
Autore di primo piano nella letteratura francese del medioevo, Wace firma due opere di assoluto rilievo nel panorama della storiografia del XII secolo: il Roman de Brut, adattamento in volgare della celeberrima Historia Regum Britanniae di Goffredo di Monmouth, e il Roman de Rou, esposizione delle gesta dei duchi di Normandia.
Il libro ricostruisce la cultura e l'intera carriera letteraria di Wace, ne discute il punto di vista, il rapporto con Enrico II Plantageneto, il metodo di lavoro e l'idea di una scrittura storica non limitata dalle esigenze della committenza. Largo spazio e' dedicato anche ai modelli di riferimento (in particolare alle relazioni dell'Historia Regum Britanniae con la tradizione celto-latina delle origini bretoni e con le opere contemporanee di Guglielmo di Malmesbury ed Enrico di Huntington) e al ruolo svolto nell'elaborazione della storiografia normanna in volgare dalle diverse redazioni dei Gesta Normannorum Ducum, la storia della dinastia compilata nel corso dell'XI e nei primi decenni del XII secolo, nella cui tradizione tanto Wace quanto il concorrente Beno"t de Sainte-Maure si inscrivono.
 

Arturo Graf, Miti, leggende e superstizioni del medio evo, a cura di Clara Allasia e Walter Meliga, introduzione di Marziano Guglielminetti, Saggi critici di Enrico Artifoni e Clara Allasia, Milano, Bruno Mondadori, 2002.
 
«Il mio Paradiso, non potendo non serbarsi fedele alla propria tradizione e al proprio destino, deve contenere in sé, sotto forma di qualche svarione, un principio di peccato. Che farci? Tale è il destino dei libri di erudizione». Così Graf scriveva, parlando del primo saggio contenuto in questo libro, uscito in due volumi nel 1892-93: ma Miti e leggende è molto più di un libro di erudizione, è un testo dove rigore scientifico e sensibilità letteraria si intrecciano per analizzare e descrivere come nel Medioevo la tradizione subentrasse alla conoscenza obiettiva, e vi subentrasse impastata di fede, d'immaginazione e talora di superstizione. Graf ci restituisce un Medioevo popolato di «diavoli goffi e bizzarre streghe», di santi navigatori «irrequieti ed audaci» che prendono il mare alla ricerca del Paradiso Terrestre, di vulcani che racchiudono faërie e ospitano eroi esiliati dal mondo.
In questa nuova edizione, integrale e corredata di saggi introduttivi, vengono forniti per la prima volta tutte le traduzioni dei testi non in lingua italiana citati da Graf e un indice dei nomi e delle opere, che permette di cogliere appieno l'imponente apparato bibliografico messo in campo dall'autore.
Arturo Graf (1848-1913), dopo un’adolescenza e una prima giovinezza alquanto travagliate, il 13 ottobre 1876 ottiene per incarico la cattedra di Storia comparata delle Letterature neolatine all’Università di Torino. A Torino rimane legata tutta la sua successiva attività scientifica e accademica, come ordinario di Letteratura italiana e come uno dei fondatori del "Giornale storico della letteratura italiana". Studioso acuto, esponente di punta della scuola storica, ma anche poeta molto ammirato per il fascino un po’ sulfureo delle sue liriche, ha dedicato ai secoli di mezzo dieci anni di laboriose ricerche che si sono concretizzate, oltre che nel libro qui presentato, nei due volumi di Roma nella memoria e nelle immaginazioni del Medio Evo (1882-83) e nel Diavolo (1889).
 

Juan Ruiz, Arcipreste de Hita, Libro de Buen Amor, ed. Marcella Ciceri, Modena, Mucchi, 2002, pp. 453 ("Studi, Testi e Manuali. Collana di Filologia romanza fondata da Aurelio Roncaglia. Nuova serie", 5).
 
Per informazioni inviare un messaggio di posta elettronica all'indirizzo info@mucchieditore.it.
 

 

2001

Massimo Bonafin, Contesti della parodia. Semiotica, antropologia, cultura medievale, Torino, UTET Libreria, 2001, pp. 227
 
INDICE. Introduzione - 1. Concetto e storia della parodia - 1.1 Impostazione del problema - 1.2 Prime definizioni - 1.3 Concetto moderno di parodia - 1.4 Parodia e storia letteraria europea - 1.5 Parodia, comicità e riso - 1.6 Dialettica della parodia - 1.7 Ironia, satira, parodia - 2. Una teoria dialogica della parodia - 2.1 Bachtin e la parodia - 2.2 Dialogismo della parola - 2.3 Il paradosso testuale - 2.4 Varietà e dialogismo della parodia - 2.5 Parodia e storia dei generi - 2.6 Pragmatica della comunicazione parodica - 2.7 Contesto folklorico - 3. Carnevale, antropologia e semiotica della cultura - 3.1 Cultura del Carnevale - 3.2 Struttura e anti-struttura - 3.3 Bachtin e Lotran - 3.3.1 Sistema culturale del medioevo - 3.3.2 Modello semiotico di cultura - 3.3.3 Cultura, non cultura e punto di vista - 3.3.4 Il Carnevale e il dinamismo dei sistemi semiotici - 3.3.5 Mediazioni interculturali - 4. Parodia e cultura medievale - 4.1 Generalità - 4.2 Codici in contatto - 4.3 Parodie mediolatine - 4.4 Questioni aperte - 4.5 Teoria e prassi della comicità - 4.6 Aspetti della parodia romanza - 5. Il «trickster» e la parodia - 5.1 «Trubert» - 5.2 Fra letteratura e Folklore - 5.3 Modelli letterari - 5.4 Parodia religiosa e satira del villano - 5.5 Un archetipo culturale, il «trickster» - 5.6 Modelli sociali - 5.7 «Trubert» carnevalesco - 6. Parodia e scatologia - 6.1 L'osceno «Audigier» - 6.2 Il codice epico-cavalleresco - 6.3 Modelli antropologici - Appendice: Discussioni
A. Modelli di cultura popolare - B. Il denaro, l'ideologia trifunzionale e la letteratura carnevalizzata - Bibliografia.
 

 

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© Società Italiana di Filologia Romanza
Sito a cura di
Carlo Pulsoni e Matteo Viale

ultimo aggiornamento di questa pagina: 26 Aprile, 2007