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Società Italiana di Filologia Romanza

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Novità librarie di interesse filologico

Quanti desiderano che venga qui segnalata la pubblicazione di testi di rilevanza scientifica possono inviare un messaggio di posta elettronica alla redazione del sito all'indirizzo sifr@sifr.it.

 

2007

Guillem de Torroella, La faula, edició crítica de A. M. Compagna Perrone Capano, Barcelona, Publicacions de l’Abadia de Montserrat, 2007 («Biblioteca Marian Aguiló», núm. 45).
ISBN 978-84-8415-956-8, pp. 210, 14,00 euro

Índex. Agraïment - Introducció. 1. Significat polític i tradició textual - 2. Ombres de dubte - 3. Cap a orient. Una variant oriental (alexandrina) al tema de l’illa d’Avalon? - 4. Altres dubtes: les interpretacions no unívoques; caràcter polièdric de les interpretacions. - 5. Els manuscrits. - 6. Les edicions anteriors - 7. L’examen de la tradició manuscrita i la nostra edició - 8. Criteris de la present edició - 9. Criteris de transcripció - El text - Aparat crític - Aparat complementari - Aparat literari - Comentari lingüístic - 1. Grafia. 1.1. Oscil·lació entre a i e i entre o i u àtones. 1.2. Oscil·lació entre a i e tòniques? 1.3. ny. 1.4. lh, yll, yl. 1.5. c, ç, s, ss. 1.6. x per C- palatal davant A. 1.7. x per G- davant A? 1.8. z i s, c i ç. 1.9. tz per ts final. 1.10. tx i ch. 1.11. st-, sc- i sp-. 2. Fonètica. 2.1. El diftong ie. 2.2. El diftong au. 2.3. yr de dr i tr llatines. 2.4. [] de L-. 2.5. c, ç, s, ss de Ce, i i de TI. 2.6. z o s de -D- i de -C-. 2.7. y de -Ca-. 2.8. Palatalització de CA-. 2.9. Palatalització de CT. 2.10. [ñ] de –n 2.11. [] de -LL- i LI. 2.12. Vocalització de l implosiva 2.13. Manteniment de nd. 2.14. Reducció de -nt a -n. 2.15. Reducció de -ns a –s. 2.16. Reducció de -rs a –s. 3. Morfologia del nom. 3.1. La declinació de l’occità: l’ús correcte i l’erroni. 3.2. Formació del plural. 3.3. Article determinat. 3.4. Pronoms personals. 3.5. Possessius. 3.6.Demostratius. 3.7. Indefinits 4. Morfologia del verb. 4.1. -on i -en desinències de la sisena persona. 4.2. Present d’indicatiu. 4.3. Imperfet d’indicatiu. 4.4. Futur d’indicatiu. 4.5. Perfet d’indicatiu. 4.6. Present de subjuntiu. 4.7. Imperfet de subjuntiu. 4.8. Condicional. 4.9. Infinitiu. 4.10. Gerundi. 4.11. Imperatiu negatiu. 4.12. Participi present. 4.13. Participi passat. 5. Sintaxi- 6. Lèxic - Conclusions - Glossari. El català - El francès - Abreviatures utilitzades.

 

Viaggio di Carlomagno in Oriente, Nuovo testo critico con versione italiana a fronte, introduzione e note a cura di Massimo Bonafin, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2007 (Gli Orsatti. Testi per un Altro Medioevo, 29).
ISBN 978-88-7694-999-9, pp. 132, 9 euro

Era sabato, quel pomeriggio del 7 giugno 1879, quando il manoscritto Royal 16 E VIII fu visto per l’ultima volta nella sala di lettura del British Museum. Quel codice, ormai scomparso, conteneva l’unica attestazione del curioso poemetto sul viaggio di Carlomagno, mosso da certe parole di sua moglie, a Gerusalemme e a Costantinopoli, per vedere il re Ugo il Forte. Che cosa aveva detto la regina per indurre Carlo di Francia a partire improvvisamente con i suoi dodici paladini per una spedizione nel Vicino Oriente? Perché il Patriarca di Gerusalemme dona tante preziose reliquie all’imperatore? Come fanno i Francesi a vincere la sfida con il ricco sovrano bizantino che li accoglie con un fastoso banchetto, ma li fa poi sorvegliare da una spia nascosta nella loro camera? Orlando e Olivieri saranno ancora all’altezza dell’immagine epica che le canzoni di gesta ci hanno consegnato di loro?
Leggenda e umorismo, reami fiabeschi e fanfaronate si intrecciano in uno dei testi più singolari della letteratura francese medievale.

 

Memorie, diari, confessioni, a cura di Andrea Fassò, Bologna, il Mulino, 2007.
ISBN 978-88-15-12055-7, 452 pp., 32,40 euro

Le "Confessioni" di sant'Agostino si possono considerare il modello di quella letteratura che si presenta come testimonianza di verità sulle proprie esperienze. Vi si distinguono due categotari: il diario (registrazione degli avvenimenti, con o senza un firie complemenlo conduttore) e la memoria/confessione, che ripercorre retrospettivamente un lungo periodo di tempo selezionando fatti ed esperienze e conferendo a essi un senso più o meno esplicito. Siamo lontani dunque dalla finzione letteraria, anche se questa a volte ha forti connotati autobiografici. Si tratta di una letteratura che confina, fino a sconfinarvi spesso e volentieri, con la storia, con l'analisi psicologica, con la riflessione filosofica. A questo volume hanno contribuito dunque, a fianco di studiosi di letteratura, cultori di psicoanalisi e di storia; accanto a classici di ieri e di oggi (Agostino, Hugo, Schnitzler) figurano personaggi meno frequentati ma molto rappresentativi (Guibert de Nogent, Llorente, Dorothy Wordsworth, Maurice de Guérin, Rahel Levin, Amiel, Margaret Oliphant), testimoni del nostro tempo come Barbusse, Primo Levi (affiancato da oscuri reduci dei Lager), Miosz, e personaggi consacrati dalla storia, lontani (Montecuccoli) o vicinissimi a noi (Freud, Che Guevara, Giovanni XXIII).

INDICE. Andrea Fassò, Introduzione - Carlo Vittorio Todesco, Memorie, diari, confessioni: riflessioni di uno psicoanalista - Bruna Pieri, Memoria, tempo, racconto: spunti metanarrativi nelle "Confessioni" di Agostino - Luigi Russo, Tra storia, esegesi biblica e autobiografia: il De vita sua di Guiberto di Nogent - Denise Aricò, Appunti per l'imperatore: le Memorie militari di Raimondo Montecuccoli - Maurizio Fabbri, La "Noticia" di Juan Antonio Llorente: autobiografia di un 'afrancescado' - Francesco Benozzo, I diari-paesaggio di Dorothy Wordsworth: una geografia interiore della coscienza - Ursula Isselstein, Il genere proteico. Tipologie di scrittura diaristica nel Sette e Ottocento tedesco e i diari di Rahel Levin Varnhagen - Adriano Marchetti, Il "Cahier vert" di Maurice de Guérin: laboratorio di scrittura in forma diaristica - Bruno Basile, Le "Choses vues" di Victor Hugo - Andrea Fassò, Superuomo fallito, cristiano mancato. L'esistenza virtuale di henri-Frédéric Amiel - Beatrice Battaglia, L'"Autobiografia" di Margaret Oliphant: vivere da scrittrice professionista nell'Ottocento inglese - Paola Maria Filippi, Una donna e un uomo scrivono di sé nell'Austria di fine Ottocento. Marie von Ebner-Eschenbach e Arthur Schnitzler: due scritture diaristiche a confronto - Vita Fortunati, L'antiretorica della guerra nei diari europei della prima guerra mondiale - Peter Kuon, Voci incrociate. La liberazione dei campi di concentramento nelle memorie dei sopravvissuti - Massimo Lollini, Il diario di dieci giorni di Primo Levi - Étienne Fouilloux, Le Agende di Angelo Giuseppe Roncalli- Giovanni XXIII (1905-1963) - Luciano Formisano, Ernesto 'Che' Guevara: "I diari della motocicletta" - Andrea Ceccherelli, Considerazoni su Lilosz autobiografico.

Generi, testi, filologia. Atti del Convegno in memoria di alberto Limentani a vent'anni dalla morte (Padova, 28-29 aprile 2006), a cura di Furio Brugnolo, "Medioevo romanzo", volume XXX (XI della III serie), fascicolo I, 2006.
ISBN 978-88-8402-581-4, 203 pp., 32,00 euro

Alberto Limentani (1935-1986) — già titolare della cattedra di Filologia romanza nell’Università di Padova per dodici anni, dopo aver in precedenza insegnato la medesima disciplina a Cagliari e a Venezia — ha lasciato un'impronta di straordinario rilievo in questo settore di studi, oltre che un ricordo indelebile in quanti lo hanno conosciuto, frequentato, seguito: studenti, colleghi, amici.
A vent'anni dalla sua prematura scomparsa, il Dipartimento di Romanistica dell’Ateneo patavino ha promosso, in collaborazione con la Società Italiana di Filologia Romanza, un Convegno in onore del grande studioso. La manifestazione, svoltasi a Padova nei giorni 28 e 29 aprile 2006, ha ripercorso le principali tappe della sua attività di ricerca e di insegnamento e le problematiche filologiche, letterarie e linguistiche da lui affrontate nel corso di una carriera tanto breve quanto intensa e feconda: problematiche assolutamente centrali negli studi di filologia romanza (e, più in generale, di medievistica) e per molte delle quali — dall’epica antico-francese alla narrativa in lingua d’oc, dai fabliaux ai cantari alla letteratura franco-veneta — le soluzioni e le prospettive d’indagine proposte dal compianto maestro continuano ad essere attuali e imprescindibili. Gli Atti di quel Convegno testimoniano, nella ricchezza e varietà dei testi e degli autori trattati e per i nomi dei partecipanti, l’affetto e l’ammirazione che ancora circondano la figura di Alberto Limentani.

INDICE. Furio Brugnolo, Presentazione - Alexandru Niculescu, Alberto Limentani - In memoriam - Anna Maria Babbi, Il fascino del nome: Bele Lienors - Francesco Zambon, Descrizioni di assedi nella 'Canzone della crociata albigese' di Guilhem de Tudela - Charmaine Lee, 'Jaufre' e il 'Conte du Graal' trent'anni dopo - Rosanna Brusegan, Alberto Limentani formalista e Rutebeuf il caso del 'Pet au vilain' - Carlo Donà, Ritorno a Rutebeuf - Mercedes Brea, La arquitectura interna de 'Flamenca' - Maria Luisa Meneghetti, Martin da Canal e la cultura veneziana del XIII secolo - Lorenzo Renzi, Francesca dal punto di vista narratologico, con un'osservazione su uno studio di Alberto Limentani - Maria Gozzi, Dalle 'Eroidi' al 'Filostrato' - Michelangelo Picone, I cantari: metrica e tradizione - Marco Infurna, Rolando dall'eremita: su un verso dell''Entrée d'Espagne' - Mario Mancini, Per una storia della filologia romanzaIndici.

Incontro di culture. La narrativa breve della Romània medievale. Atti del Seminario internazionale di Verona (29-30 maggio 2006), a cura di Rosanna Brusegan e María Jesús Lacarra, "Medioevo romanzo", volume XXX (XI della III serie), fascicolo II, 2006.
ISBN 978-88-8402-582-1, 387 pp., 28,00 euro

Il volume raccoglie gli Atti del Seminario Internazionale che si è svolto a Verona, il 29 e 30 maggio 2006 presso l'Università, sul tema Incontro di culture. La narrativa breve nella Romània medievale, in collaborazione tra le università di Verona e di Saragozza.
Nella Romània medievale, la penisola Iberica, la Francia e l'Italia hanno rappresentato i crocevia attraverso i quali è stata accolta e trasformata l'eredità delle culture orientali, celtiche e germaniche: elaborate, assimilate e vicendevolmente trasmesse in un reciproco scambio e in un alterno dialogo, queste culture hanno creato, fondendosi con la comune eredità latina, la specificità dell'Europa moderna. Proprio la narrativa breve, grazie alla sua concisione, ha costituito un banco di prova privilegiato per analizzare le caratteristiche dell'interscambio attivo nel Medioevo fra le tradizioni culturali romanze, che costituivano una vera e propria "comunità" variamente articolata a livello locale dal punto di vista sociale e storico. Da qui l'inevitabile e anzi auspicato approccio comparatistico che caratterizza gli interventi raccolti. Molteplici i temi e i testi affrontati (da Boccaccio al Libro de buen amor, dalla letteratura dei "miracoli" al Tesoretto di Brunetto Latini, al Libro del conde Lucanor, dagli exempla ai fabliaux, ecc.), in un caleidoscopio affascinante e ricco di nuove acquisizioni, importante punto di partenza per ulteriori approfondimenti.
Le Conclusioni di Cesare Segre sintetizzano e mettono a fuoco le linee direttive del Seminario, cogliendo l'ampiezza dell'arco cronologico considerato e la varietà degli argomenti, nell'auspicio che siano sempre più numerose e proficue le collaborazioni interdisciplinari tra gli studiosi (non solo romanzi) della comunità scientifica internazionale.

INDICE. Rosanna Brusegan e María Jesús Lacarra, Premessa - Laurence Harf-Lancner, Métamorphoses d'un exemplum: Alexandre et le pirate - Dominique Boutet, De la fable a la chaîne de contes: le corbeau et le renard dans les Isopets, le 'Roman de Renart; le 'Libro del conde Lucanor et le 'Libro de buen amor' - Salvatore Luongo, «Qui s'essauce, Diex l'umelie; qui s'umelie, Diex l'essauce»: il 'miracle' I 14 di Cautier de Coinci - Rosanna Brusegan, Il 'Tesoretto' bruciato e i suoi modelli - Maria Jesús Lacarra, 'El cuento del hijo del rey Alcaraz' ('Libro de buen amor', 128-41) entre Oriente y Occidente - Bernard Darbord, EI hortelano y la culebra. Riflexión en torno al tema de la ingratitud en los exempla - Juan Paredes, De las 'formas simples" a la novella: Boccaccio o la teoria del relato breve - Michelangelo Picone, Il "miracolo" di Ghino ('Dec', X 2) - Maria Luisa Meneghetti, Tyolet nella penisola iberica. Storie di cervi, leoni e leonesse - Juan Manuel Cacho Blecua, De la 'Histoire d'Olivier de Castille' al 'Oliveros de Castilla': tradiciones y contextos históricos - Cesare Segre, Conclusioni - Indici.

Silvia Conte, Amanti lussuriosi esemplari. Semantica e morfologia di un vettore tematico, Roma, Bagatto Libri, 2007.
ISBN 9788878061569, 314 pp., 24,50 euro

Le narrationes che trattano di storie tragiche di amori illeciti o comunque clandestini, riassumibili nei termini della formula dell'infrazione dello schema della coppia amorosa stabile (coniugium) rappresentano la trasposizione letteraria del motivo archetipico antropologico incentrato essenzialmente nella "promessa d'amore infranta". Con riguardo specifico alle letterature della civiltà del bacino sudorientale del Mediterraneo, il motivo, nelle sue varietà di base, è assai diffuso ed affiora nella stessa Bibbia, anche rispetto all'elemento della donna straniera che è fonte di disgrazia. Quale sintesi mirabile del modello narratologico legato al tema, così come si trova rielaborato nelle letterature romanze, la serie di personaggi lussuriosi esemplari del catalogo infernale dantesco costituisce punto di partenza e nucleo strutturale centrale di questo studio. Basandosi sull'analisi della semantica e delle modalità rappresentative dei personaggi della serie femminile: Semiramide, Didone, Cleopatra ed Elena, a partire dalle fonti classiche, fino alla ricognizione sistematica della presenza di queste regine nei romanzi francesi, nell'Histoire ancienne jusqu'à César e ne Li Fet des Romains, si tenta di delineare la definizione e la ricostruzione del modello narratologico e del suo evolversi dalla latinità classica (laica) agli ambienti letterari romanzi del XII secolo (fortemente influenzati dalla cultura cristiana), con qualche incursione nel XIII e nel XIV secolo. Ne risulta un approfondimento dello studio della semantica legata a tali narrationes, non soltanto letteraria classica, ma anche e soprattutto in seno al romanzo francese e a confronto con la semantica dei poemetti religiosi e delle chansons de geste.

 

Opera del Vocabolario Italiano, Istituto del Consiglio Nazionale delle Ricerche presso l'Accademia della Crusca, Sondaggi sul lessico della poesia medievale, Supplemento II del "Bollettino dell'Opera del Vocabolario italiano", Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2007.
ISBN 9788876949845, 181 pp., 18 euro

Nell'ambito del Progetto di Interesse Nazionale Biblioteca e strumenti della lirica romanza dalle origini al XIV secolo (PRIN 2004), coordinato da Roberto Antonelli all'Università di Roma "La Sapienza", l'Unità di ricerca di Pisa si è proposta come tema di indagare voci di lessico italiano medievale pertinenti alla lirica, estendendo l'indagine, su ogni voce, all'intera documentazione, in versi e in prosa e in testi letterari e non letterari, quale è oggi accessibile nelle banche dati dell'Opera del Vocabolario Italiano.
Con questo Istituto il rapporto di ricerca è perciò stato molto stretto. Alle voci, redatte da Gian Paolo Codebò e da Francesco Sestito, ha collaborato direttamente o indirettamente l'intero staff del Vocabolario: per la pre-redazione Rossella Mosti, per la revisione Elena Artale, Mariafrancesca Giuliani, Pär Larson e Paolo Squillacioti, per la gestione bibliografica, filologica e linguistica dei corpora Pär Larson con la collaborazione di Franca Bertini (per la digitazione dei testi da indicizzare Carlo Coppini), per la gestione informatica dei corpora, in versione locale e online, Domenico Jorio-Fili con la collaborazione di Andrea Boccellari. Il risultato si integra nel nascente Tesoro della Lingua Italiana delle Origini, che l'Opera del Vocabolario Italiano pubblica in corso d'opera online (www.vocabolario.org).
Un sondaggio parallelo sul lessico trobadorico provenzale è stato compiuto per alcune voci da Antonella Martorano; il saggio che ne risulta costituisce il secondo capitolo di questo volume. (Pietro G. Beltrami)

Indice. Presentazione - Gian Paolo Codebò, Francesco Sestito, Alcune voci di lessico poetico (e prosastico) italiano antico - Antonella Martorano, Note su alcuni lemmi trobadorici (figura, pentura, sotil)

GianGabriella Buti, Studi interdisciplinari di Filologia germanica, a cura di Francesco Benozzo, con una premessa di Luciano Formisano, Bologna, Patron, 2007 [numero monografico dei "Quaderni di Filologia Romanza della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna", 20 (2007)].
ISSN 1722-7097, 248 pp., 19,00 euro

Questo volume raccoglie dodici articoli della germanista GianGabriella Buti, che per metodo e argomenti si pongono all'intersezione tra Filologia romanza e Filologia germanica. Dopo una prima parte di argomento indeuropeista (dalle strutture sociali del mondo indeuropeo all'interpretazione delle iscrizioni runiche) e una seconda legata ad aspetti culturali del mondo germanico (l'immagine della nave nei testi arcaici, la figura del pescatore-contadino, la storia del diritto germanico), la terza sezione è infatti incentrata su una comparazione di testi epici antico-francesi (chansons de geste) e germanici (dalla Battaglia di Maldon al Beowulf, dalle saghe islandesi al Carme di Ildebrando).

Indice. Premessa, di L. Formisano; Una lunga fedeltà: quarant'anni di scavi tra filologia, archeologia e storia delle idee, di F. Benozzo; Nota autobiografica, di G.G. Buti. Indice delle abbreviazioni. Parte prima (versante indeuropeo - versante runico). Scorci giuridici dietro parole germaniche; The Family and the Tribe. Remarks on Indo-European Social Setting; Lo stile della iscrizione runica di Eggjum; Stentoften: A Royal Stone. Parte seconda (Orizzonti di cultura). Itinerari antichi nella evocazione germanica della nave; Una concordanza asimmetrica di semasiologia; In margine alla "Lex Salica" e alla sua storia; Il pescatore-contadino germanico. Parte terza (Romanico-germanica). La coppia epica zio-nipote nell'area germanica e in quella romanza; Motivi letterari fra tardo germanesimo e origini romanze; Logica germanica e poesia romanza. Il caso della "stirps regia"; Christian Anagoge and Germanic Worldcentric Attitude in the Romanic Epic and in its Reception. Indice degli autori e delle opera anonime.

Anónimo, Las coplas de Yosef. Entre la Biblia y el Midrash en la poesia judeoespanola, edicion y notas de Luis M. Girón-Negrón y Laura Minervini, Madrid, Gredos, 2006 (Románica Hispánica IV, Textos, 29).
ISBN 8424928466, 392 pp., 32,50 euro

El anónimo "Coplas de Yosef" es, junto a los "Proverbios morales" de Shem Tov de Carrión, de los pocos poemas hispano-medievales de autoría judía que nos han llegado. A lo largo de más de mil doscientos versos, esta muestra singular de nuestra poesía culta narrativa recuenta la saga bíblica de José y sus hermanos, una reelaboración cuidadosa del periplo del "Génesis" engrosada selectivamente con episodios legendarios tomados de la tradición exegética judía. Reliquia temprana de las letras judeoespañolas, las "Coplas de Yosef" encabezan toda una tradición literaria de tema josefino que habría de prosperar en la diáspora sefardí. El presente libro "Las Coplas de Yosef: entre la Biblia y el Midrash en la poesía judeoespañola" ofrece la primera edición crítica de la versión casi completa recogida en un manuscrito quinientista de la Biblioteca Vaticana: una edición anotada por extenso (sus fuentes y paralelos, problemas lexicográficos y demás aspectos literarios) y acompañada además por todos los fragmentos conocidos en apéndices, un par de ellos hasta ahora inéditos. La encabezan a su vez dos estudios introductorios sustanciales: el primero, un análisis histórico-literario del poema y las tradiciones concurrentes que enmarcan su abordaje del tema josefino; el segundo, un estudio exhaustivo de sus rasgos lingüísticos dentro del marco histórico de la evolución del judeoespañol. Es obra de interés tanto para hispanistas como hebraístas, sobre todo para los conocedores y los amantes de nuestra literatura medieval.

 

Marco Cursi, Il Decameron: scritture, scriventi, lettori. Storia di un testo, Roma, Viella, 2007 (Scritture e libri del medioevo, 5).
ISBN 978-88-8334-256-1, 384 pp., 60,00 euro

L'obiettivo prioritario di questo studio è un'analisi d'insieme delle strategie messe in atto da copisti, committenti, lettori, per confezionare, possedere e trasmettere l'opera più viva, appassionante e amata della letteratura medievale in volgare in Italia, il Decameron di Giovanni Boccaccio.
Il volume si apre con una rassegna delle testimonianze librarie e documentarie che attestano una proto-diffusione dell'opera, collocabile negli anni in cui l'autore era ancora vivente; in seguito il percorso della ricerca si addentra nella selva oscura della tradizione posteriore alla morte del Boccaccio, divisa in due fasi ben distinte: il discrimine è posto al 1434, anno che segna una svolta decisiva nella vita politica fiorentina in seguito alla salita al potere di Cosimo il Vecchio. I 60 manoscritti che formano il corpus dei testimoni decameroniani per i secoli XIV e XV vengono esaminati in un'ottica paleografica, codicologica e, se necessario, testuale, con l'obiettivo di rispondere alle domande più pressanti poste da ciascuno di essi: il quando, il dove, il chi, il come e il perché (o il per chi). Ne risulta un quadro complesso e variopinto, al centro del quale si pone, solidamente, la città di Firenze, con frequenti aperture all'area veneto-padana, senza contare le fascinose e ricorrenti suggestioni che spingono lo sguardo verso Napoli, la città delle nostalgie e del ritorno impossibile, vagheggiato dal Boccaccio fino al termine della vita. Gli ambienti di produzione messi a fuoco sono molteplici e talvolta inaspettati: dalle lussuose dimore di potenti famiglie mercantili fiorentine alle anonime botteghe di cartoleria, dalle celle del carcere delle Stinche allo scrittoio di un monastero benedettino; decisivo si rivela il ruolo svolto nella trasmissione dell'opera dalla copia a prezzo, un'attività di produzione del libro che affiancava, integrava e talvolta sostituiva la copia per passione, così strettamente connessa alla tradizione del Decameron secondo la notissima interpretazione dovuta a Vittore Branca.
Il volume si conclude con una breve indagine di carattere codicologico, incentrata sulla presentazione dei dati più rilevanti emersi dall'analisi dei codici della tradizione; in appendice le descrizioni analitiche dei manoscritti, un'aggiornata bibliografia e un ampio corredo di riproduzioni fotografiche.

 

Elisabetta Caldelli, Copisti a Roma nel Quattrocento, Roma, Viella, 2006 (Scritture e libri del medioevo, 4).
ISBN 978-88-8334-188-5, 320 pp., 50,00 euro

Indagare sui copisti, questi oscuri e spesso trascurati personaggi pure tanto citati negli studi sulla tradizione manoscritta dei testi, è la ragione principale di questo libro. Il punto di vista scelto è quello della Roma quattrocentesca, una realtà sfuggente perché in pieno divenire, travagliata dai mutamenti che l'avrebbero vista, nell'arco di un secolo, passare da piccolo comune in balia di "bovattieri" e rissose famiglie nobiliari a città rinascimentale, rinnovata sede del papato.
Finora non era mai stato pubblicato un censimento organico e sistematico dei molti scribi, italiani e stranieri, che hanno lavorato a Roma nel secolo XV: esso è stato l'indispensabile punto di partenza per tracciare le biografie, talune molto ricche di dati, altre estremamente essenziali, dei singoli copisti attivi a Roma e per stilare un elenco dei manoscritti da essi realizzati.
Il censimento non può ovviamente dirsi esaustivo, ma costituisce la base per esaminare alcune dinamiche che presiedevano alla produzione del libro e per far luce sulla fisionomia dei copisti, studiandone l'origine, le motivazioni che li spingevano a trasferirsi a Roma, il rapporto con i committenti e lo Studium Urbis.

 

Margherita Lecco, Saggi sul Romanzo del XIII secolo, Vol.II, Wistasse le Moine (con edizione critica e traduzione del testo), Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2007.
ISBN 978-88-7694-868-6, 200 pp., 16,00 euro

Il secondo volume dei Saggi sul Romanzo del XIII secolo è interamente dedicato a Wistasse le Moine (di cui si dà anche l'edizione critica con commento). Nella compagine dei romanzi francesi del secolo XIII, Wistasse le Moine occupa una posizione esigua e liminale, ma che non va trascurata. Combinazione di molteplici generi e testi (cronaca storica, romanzi tristaniani e Roman de Renart, chanson de geste, narrativa comica, innestati su un intreccio romanzesco), Wistasse le Moine trae dalle reciproche contaminazioni la possibilità (in parte involontaria, e, per così dire, inconscia) di sperimentare un tipo di avventura progressivamente sottratta al simbolismo dell'aventure cavalleresca. Benché infatti ancora parzialmente soggetta alla struttura arcaica della ciclizzazione, in Wistasse le Moine l'avventura si determina come operata dal caso, segnata se mai dalla prontezza del protagonista, rapido a profittare di ogni occasione per perseguire la reintegrazione dei propri diritti, con un'abilità individuale che si affermerà nelle letterature europee solo qualche secolo più tardi.

INDICE. Introduzione: Il romanzo di Wistasse le Moine - Le lontane radici dell'inganno e del travestimento - Origini e composizione di Wistasse le Moine: 1) WM tra materiali storici e cronistici; 2) WM e il Roman de Renart; 3) Renard e Tristan (o Tristan e Renart); 4) L'universo dei "tratti pertinenti"; 5) WM e la chanson de geste; 6) Vecchi e nuovi travestimenti; 7) Forme e dinamiche dell'avventura; 8) Espressività linguistico-stilistica; 9) Il riso come competenza; 10) WM e il romanzo del XIII secolo - Bibliografia - Il romanzo di Wistasse le Moine - I. Wistasse come personaggio storico; II. Il manoscritto Paris B.N.fr.1553; III. Datazione e autore; IV. Lingua del romanzo e del manoscritto; V. Versificazione; VI. Criteri di edizione - Testo e traduzione: Il romanzo di Wistasse le Moine - Note al testo - Indici.

Monica Balestrero, Il lai di Lanval di Marie de France, Roma, Aracne, 2007.
ISBN 973-736-158-5 / 978-973-726-158-8, 25 RON (circa 8 euro)

Questo studio si presenta come un’analisi dettagliata del celebre racconto di Maria di Francia basato sulla messa a confronto del regno di Avalon e quello di Artù. I due mondi rappresentano la contrapposizione fra l’elemento maschile e quello femminile. Presso la corte di Artù, popolata da uomini, cavalieri infingardi e invidiosi, che riconoscono come modello di assoluta bellezza e perfezione una donna fedifraga e bugiarda, la generosità e la fedeltà di Lanval vengono scambiate per effeminatezza. Nel mondo della fata, popolato solo da figure femminili, regnano l’amore e la prosperità. Di fronte al mancato mantenimento della promessa da parte del cavaliere, la fata, umanizzata come modello di superiorità spirituale, risponde col perdono e non con la vendetta.
In appendice due saggi brevi sull’influenza che il racconto di Maria di Francia ha avuto sulla tradizione canterina italiana e sul tema del cavaliere reso folle dalla perdita della donna amata.

Mediterana, vol. I, coordonatori D. Adamek si V. Roman, Cluj-Napoca, Limes, 2006.
ISBN 973-736-158-5 / 978-973-726-158-8, 25 RON (circa 8 euro)

This volume brings together texts from nine countries (Tunisia, Malta, Portugal, Israel, Morocco, Greece, Spain, Italy, Romania) and is the first of a series inaugurated and coordinated by Cultural Association "Mediterana". Due to the space it consideres and the variety of the texts it gatheres, the volume opens widely to the cultural horizon already mentioned.

Indice del volume

Ulteriori informazioni disponibili su www.edituralimes.ro/view_product.php?product=9

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Vincolare, ricambiare, dominare. Il dono come pratica sociale e tema letterario, Atti del X Convegno Internazionale (Rocca Grimalda, 21-22 settembre 2002), a cura di Nicolò Pasero e Sonia Maura Barillari, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2007 (L'Immagine riflessa / Quaderni, Serie miscellanea, 10).
ISBN 978-88-7694-980-7, 244 pp., 20,00 euro

"Vincolare, ricambiare, dominare": i tre termini del titolo a suo tempo proposto per il X convegno di Rocca Grimalda richiamano imperfettamente la notissima ternarietà di obblighi - donare, accettare, ricambiare - che nella visione di Marcel Mauss abitano il territorio del dono. Simile intitolazione, nei fatti, si rivela incompleta, perché principalmente improntata a una lettura pessimistica della pratica donativa, di cui accentua l'aspetto più nascosto, quello negativo, evidenziato anche dalla scelta dell'immagine del cavallo di Troia sul manifesto del convegno. Il dono così inteso è allora, per usare la definizione di Jean Starobinski, soprattutto quello perverso, avvelenato, la cui concessione è funzionalizzata alla conferma del dominio del donatore rispetto al donatario, in un vincolo asimmetrico fra magister e minister.
La visione parziale va quindi integrata - come è felicemente avvenuto in larga misura nei lavori del convegno - non solo riportando il discorso all'intera estensione dei parametri definiti da Mauss, poi arricchiti nella discussione successiva intorno al suo modello (da Lévi-Strauss a Benveniste a Derrida, da Godelier a Weiner), ma anche inserendo la discussione sulle pratiche donative nell'assieme delle "modalità relazionali" (Zemon Davis) che sono compresenti nelle società umane: discutendo quindi dei rapporti fra dono, scambio e dono-scambio, dono e sacrificio, dono e mercato; precisando l'incidenza nelle relazioni umane di categorie quali interesse e disinteresse, alienabilità e inalienabilità dei beni, e altre ancora; e soprattutto - come hanno sottilineato i rappresentanti delle posizioni antiutilitariste - Caillé, Godbout, Latouche, Salsano - e delle pratiche solidaristiche - recuperando il possibile significato sociopolitico odierno della pratica del dono.
Della tematica del dono, nell'impostazione del convegno, interessavano però anche le attestazioni in letteratura, e questo spiega la sua doppia anima: alla trattazione teorica generale, in contributi di taglio metodologico (antropologico, storico-economico, psicanalitico, linguistico), si sono quindi affiancati interventi più direttamente calati nello specifico letterario, con l'ulteriore precisazione che si è privilegiato il riferimento a testi di epoca medievale. Tale riferimento non è peraltro motivato solo da circostanze esteriori (il convegno accompagnava la riunione annuale della Società Italiana di Filologia Romanza): il carattere di transizione dell'età di mezzo ne fa un campo d'indagine particolarmente prezioso per individuare, partendo dallo specifico della categoria 'dono', la dialettica fra i vari aspetti delle modalità relazionali sopra indicate, ed analizzare allo stesso tempo i percorsi specifici con cui le formazioni discorsive della letteratura si confrontano con queste. Il dono, appunto, come pratica sociale e come tema letterario: un approccio interdisciplinare, com'è nella tradizione dei nostri convegni.
Al convegno tenutosi a Rocca Grimalda nei giorni 23-25 settembre 2005 hanno partecipato - oltre ai relatori di cui qui sono raccolti i contributi - anche altri che hanno poi rinunciato a pubblicare il proprio intervento e che qui ringraziamo per aver concorso a rendere più vivo e completo il dibattito. Per contro, questo volume contiene - in appendice - gli articoli frutto delle riflessioni che tale dibattito ha saputo suscitare in due colleghi presenti ai lavori: Alberto Borghini e Maria Dolores Pesce.

Sommario del volume

Paolo Galloni, Le ombre della preistoria. Metamorfosi storiche dei Signori degli animali, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2007 (Numero speciale di «Studi celtici»).
ISBN 978-88-7694-985-2, 256 pp., 31,00 euro

I Signori degli animali sono gli esseri soprannaturali, pensati sia al maschile che al femminile, che presiedono alla riproduzione e alla distribuzione della selvaggina in tutte le culture umane in cui, dalla Preistoria a oggi, la caccia ha svolto un ruolo centrale. C'è un filo sottile ma non invisibile che ancora lega le pitture rupestri, le divinità della natura e delle fiere dell'antichità classica, le fate silvestri e i giganti selvaggi della narrativa medievale e gli spiriti guida degli sciamani eurasiatici e amerindi: a unirli è l'ombra dei Signori degli animali.
E ancora si scorge un nesso non del tutto reciso tra l'esperienza dell'umanità paleolitica di essere a un tempo predatrice e preda, i miti e le leggende che narrano di creature mostruose che richiedono il tributo di vittime innocenti, l'offerta da parte dei cacciatori di porzioni di carne agli spiriti del bosco, i sacrifici cruenti alla divinità nelle religioni maggiori e - elemento che a prima vista, ma solo in apparenza, può apparire fuori contesto - la fondazione primordiale della religione e della politica: quando i detentori del potere, da Ciro di Persia ai dittatori del Novecento, assumono su di sé le prerogative dei Signori degli animali è di nuovo l'ombra della Preistoria che si allunga fino a sfiorarci.

Nuove prospettive sulla tradizione della Commedia. Una guida filologico-linguistica al poema dantesco, a cura di Paolo Trovato, Firenze, Franco Cesati Editore, 2007 (Filologia e ordinatori, 3).
ISBN 978-88-7667-333-7, 742 pp., 125,00 euro

Il volume raccoglie all'interno di un progetto unitario una ventina tra capitoli e appendici documentarie. La prima parte dell'opera offre gli strumenti indispensabili per seguire le questioni sul tappeto: gli elenchi dei manoscritti in discussione con ipotesi aggiornate di datazione e localizzazione; le "famiglie" di manoscritti della Commedia fin qui individuate dalla filologia otto-novecentesca. La seconda parte affronta problemi di carattere generale, quali il diverso tasso di riproduzione nelle diverse aree della penisola e l'identificazione delle mani di alcuni tra i copisti più antichi della Commedia, mettendo a disposizione degli studiosi due strumenti di lavoro utili per una classificazione di massima di qualsiasi testimone manoscritto: i loci di Barbi (1891) e quelli discussi più estesamente da Petrocchi (1966). La terza parte punta ad approfondire le conoscenze della lingua e della prosodia del poema, con analisi stratigrafiche dei manoscritti di Francesco di ser Nardo, della sottofamiglia pisana Ash-Ham, del Madrileno e del Riccardiano-Braidense. Un capitolo inoltre è dedicato alle caratteristiche del ravennate trecentesco, giacché Ravenna fu - con ogni probabilità - il luogo nel quale, per conto dei figli di Dante, vennero esemplate le prime copie. Infine, la quarta parte del volume propone una serie di approfondimenti filologici su vari aspetti della tradizione (il gruppo del Cento; il Cortonese e i suoi affini; manoscritti "antichissimi" e perduti di cui si sono salvate le lezioni caratteristiche in postillati del Cinquecento; la tradizione del "capitolo" di Jacopo Alighieri).

 

Fabrizio Costantini, Le unità di scrittura nei canzonieri della lirica italiana delle Origini, Roma, Nuova Cultura, 2007 (Esercizi di lettura, 6).
ISBN 9788861340503, 245 pp., 12,90 euro

La modalità in cui la scripta si divide lungo le righe di testo che riempiono i codici romanzi medievali, secondo una prassi di segmentazione peculiare e differente da quella attuale, è stata nei tempi recenti oggetto di intenso interesse da parte di paleografi e filologi. Se il dominio galloromanzo risulta essere stato negli anni il bacino preferenziale di tali esplorazioni, il presente studio si colloca come primo contributo d'indagine organico e specifico per quel che riguarda l'àmbito della lirica italiana delle Origini. Nel volume sono messe a frutto le descrizioni e le analisi delle unità di scrittura provenienti dai tre principali canzonieri dell'antica lirica italiana, Laurenziano Rediano 9 (L), Banco Rari 217 - ex Palatino 418 (P), Vaticano latino 3793 (V). Il sistema d'indagine, articolato secondo un modello plurianalitico e sincronico che comprende la verifica della natura grammaticale, del corpo fonico e della presenza di determinati fenomeni fonosintattici fra gli elementi contenuti in ciascuna unità grafica, ha messo in luce le dinamiche che regolano la prassi segmentativa, individuando alcuni tratti comuni e condivisi nei manoscritti, insieme a modalità proprie dei singoli copisti, tali da poter costituire una sorta di personale impronta digitale nella scansione grafica dei testi.
Oltre allo specifico dato di "filologia materiale", il volume vuole mettere a disposizioni degli editori uno strumento utile nella delicata fase di analisi interpretativa del testo: la conoscenza della prassi segmentativa antica rende più agevole al filologo la restituzione della scripta in forma moderna, oltre a fornire elementi ausiliari atti all'individuazione di un quadro esegetico ed ecdotico più dettagliato in casi di lezioni particolarmente oscure o ambigue. Proprio su alcuni di questi casi, tratti da testi dei Siciliani, di Guittone, di Bonagiunta, di Guinizzelli e di altri autori prestilnovisti, si conduce un'ampia serie di applicazioni ed esemplificazioni, con l'introduzione di nuove proposte interpretative o, almeno, con la verifica della "tenuta" di soluzioni testuali date per acquisite dalla critica moderna.

 

Indice. Presentazione di R. Antonelli - Segmentazione grafica - Bacino d'indagine - Sistema d'indagine - Numero componenti - Funzione grammaticale - Corpo fonico - Fonosintassi - Segmentazioni abnormi - Valutazioni complessive - Applicazioni ed esemplificazioni - Bibliografia - Indici dei testi - Indici dei luoghi citati.

Trobadors a la peninsula ibèrica. Homenatge al Dr. Marti de Riquer, Ed. de Vicen Beltran, Meritxell Simò i Elena Roig, Publjcacjons de l’Abadia de Montserrat, 2006.
ISBN 84-8415-853-5, 410 pp., senza indicazione di prezzo

ÍNDEX. Martí de Riquer, Missatge - Anna Alberni, Uguet del Vallat, un trobador a la cort de Pere el Cerimoniós - Carlos Alvar, De Epistolas y Quaestiones en la corte poética de Alfonso X - Stefano Asperti, Generi poetici di Cerveri de Girona - Gemma Avenoza, Poemes catalano-occitans del s XIV en un manuscrit florentí. Ediciói estudi de Na dolsa…, primer del recull - Vicenç Beltran, El cançoner perdut de Girona: els Mayans i l'occi tanisme il·lustrat - Valeria Bertolucci Pizzorusso, Guiraut Riquier, e il "genere" della pastorela - Miriam Cabré, Per a una cronologia dels sirventesos de Cerverí de Giron - Jordi Cerdà Subirachs, Guilhern de Peitieu i la penalitat del gat - Gèrard Gouiran, S'aisi son tuit freich cum el l' autre Lombart, non son bon ad amor ou la mauvaise réputation de Sordel - Isabel Grifoli, "Combas e valhs, puigs, muntanyes e colhs": Andreu Febrer i els trobadors - Saverio Guida, Pietro il Cattolico e i trovatori - Magdalena León, Los trovadores catalanes de C - Anna Maria Mussons, Ma Traduir el Vers del lavador - Carlo Pulsoni, Il Cancionero de Ajuda e dintorni - Isabel de Riquer, Lo donars sobre totz senhoria, 248, 75, v 68 - María Dolores Sánchez Palomino, Notas para una ediciòn de los poemas de Thibaut de Champagne - Meritxell Simó, La recepció de Can vei la lauzeta mover (BdT 70,43) a la narrativa catalana medieval - Gema Vallín, ¿La cort del rey Richart d'Englaterra? - Simone Ventura, Prime note intorno alla sezione di Giraut de Borneil nel canzoniere Sg (Barcelona, Biblioteca de Catalunya, ms 146).

 

Paolo Divizia, Novità per il volgarizzamento della "Disciplina clericalis", Milano, Unicopli, 2007 (Parole allo specchio, 17).
ISBN 978-88-400-1201-8, 12,00 euro

Il volgarizzamento toscano della Disciplina clericalis di Pietro Alfonso, caratterizzato da una tradizione attiva, è preceduto, in tutti i testimoni, dal volgarizzamento A della Formula vitae honestae di Martino di Braga, la cui trasmissione è tendenzialmente quiescente.
Attraverso lo studio congiunto della tradizione dei due volgarizzamenti – e questo costituisce l’aspetto più innovativo del lavoro – vengono qui indagati a fondo i rapporti tra le diverse redazioni del volgarizzamento della Disciplina clericalis, i cui testimoni sono incrementati di due unità.
Nel volume si forniscono un’edizione sinottica delle redazioni B P M N del volgarizzamento della Disciplina clericalis e un’edizione semi-critica del volgarizzamento A della Formula vitae honestae basata sul manoscritto M.

 

Indice. 1. Rapporti tra i manoscritti N R A - 2. Rapporti tra i manoscritti B P M N - 3. Volgarizzamento A della Formula vitae honestae - 4. Volgarizzamento della Disciplina clericalis - Bibliografia - Tavole

Medioevo romanzo e orientale. Il viaggio nelle letterature romanze e orientali. V Colloquio Internazionale. VII Convegno della Società Italiana di Filologia Romanza (Catania-Ragusa 24-27 settembre 2003), Atti a cura di Giovanna Carbonaro, Mirella Cassarino, Eliana Creazzo e Gaetano Lalomia, Indici a cura di Giovanna Carbonaro ed Eliana, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2006.
ISBN 978-88-498-1701-0, IV+772 pp., 47,00 euro

INDICE. Rosario Portale, Ricordo di Luigi Monga - Alvise Andreose, Tra ricezione e riscrittura: la fortuna romanza della Relatio di Odorico da Pordenone - Alvaro Barbieri, Marco, Rustichello, il "patto", il libro: genesi e statuto testuale del Devisement dou monde alla luce degli studi recenti - Sonia Maura Barillari, Il racconto di un viaggio, i viaggi di un racconto. Analisi comparata dei volgarizzamenti di un passo del Tractatus de Purgatorio sancti Patricii - Lidia Bartolucci, Sui "Viaggi" di John Mandeville (e la Lettera del Prete Gianni) - Giampiero Bellingeri, Iosaphath Barbaro fra Tartaria e Persia: ipotesi sulle solite "cose aldite" - Valeria Bertolucci Pizzorusso, Figure della mediazione interculturale: un caso speciale di interprete-traduttore - Corrado Bologna, Alessandro, il Nodo di Gordio e il viaggio per conquistare Questo Mondo e Quell'Altro - Daniela Cacia, Il viaggio di Piero Querini in Norvegia: appunti per un'edizione critica - Patrizia Caraffi, In viaggio alla ricerca del sapere: il Livre du Chemin de Long Estude di Christine de Pizan - Giovanna Carbonaro, Il viaggio nell'Ade nella letteratura cretese del XV-XVI secolo - Mario Casari, Il viaggio a settentrione: mitografia e geografia dall'età classica al Medioevo arabo-persiano - Mirella Cassarino, Cammelli nostalgici di terre lontane - Massimiliano Chiamenti, Viaggio di lavoro, piaggio di piacere, renitenza al viaggio nella poesia di Colin Muset - Anna Maria Compagna, I testi di viaggio all'interno di una tipologia delle trattazioni geografiche. Un'altra trattazione catalana della Lettera del Prete Gianni - Francesca M. Corrao, I viaggi di Gulliver e di Sindbad: l'immagine dell'altro, lo specchio di sé - Eliana Creazzo, Passaggi in Sicilia fra storia e immaginario letterario (XII-XIII sec.) - Alida D'Aquino, La "personalizzazione" del viaggio nel Novecento: l'India di Gozzano e Manganelli - Claudia Demattè, La peregrinatio amoris tra terre orientali e simboliche ne La historia de los amores de Clareo y Florisea y los tra bajos de la sin ventura Isea di Alonso Nuiiez de Reinoso (1552) - Carlo Donà, Rapimenti divini e viaggi oltremondani - Silvia Emmi, L'itinerario mitico-geografico di Galaad nella Queste del Saint Graal - Anita Fabiani, Oriente vissuto, Oriente raccontato: il viaggio africano di Sarmiento - Anatole Pierre Fuksas, Itinerario e territorio: l'articolazione geografica della queste cavalleresca nel romanzo medievale - Alessandro Grossato, Il viaggio come pellegrinaggio nella letteratura puranica indù - Abdelfattah Kilito, La competizione culturale - Giancarlo Lacerenza, Appunti sulla letteratura di viaggio nel Medioevo ebraico - Gaetano Lalomia, I viaggi nei testi cavallereschi iberici (XIII-XVI secolo). Problemi e prospettive - Margherita Lecco, "Et par la mer nagerent" (v. 4060). Gli esotici viaggi di Renart le Nouvel - Mario Mancini, Alessandro, il viaggio infinito, il romanzo - Maria Luisa Meneghetti, Marco Polo, Odorico do Pordenone e l'"architetto'' del Livre des Merveilles du Monde - Laura Minervini, L'affermazione del volgare nella letteratura di viaggi di area romanza - Luigi Monga, Scrivere l'ignoto: viaggiatori stranieri in Sicilia tra il Cinque e il Seicento - Francesca Morale, Specificità e pragmatismo nei Voyages de découverte au Canada entre les années 1534 et 1542 di Jacques Cartier - Elena Papa, Il Fiore di Terra Sancta al fidel populo ciciliano - Angelo Michele Piemontese, Libri persiani di viaggio tra Medioevo ed epoca moderna - Bartolomeo Pirone, Viaggio di un aleppino nei luoghi santi (1752) - Ferdinando Raffaele, "Tu irais en Parai's". Riflessi della filosofia anselmiana sul Voyage de Saint Brendan di Benedeit - Alda Rossebastiano, Il "Viagio del Sancto Sepolcro" di Milliaduxe d'Este: tradizione e specificità nel modello narrativo - Carlo Saccone, Il viaggio nella poesia persiana: ègira, pellegrinaggio e iniziazione amorosa nel viaggio a Occidente di shaykh San'an - Alessandra Schininà, Il mito del viaggio in Sicilia nella letteratura tedesca contemporanea - Natalia L. Tornesello, La funzione narrativa del viaggio in un romanzo persiano di epoca qajar: il Siyahatname-ye Ebrahim Beyg di Zeyno'l-'Abedin Marage'i - Giuseppe Traina, "Il profondo mare dell'animo russo". L'atipico viaggio di Anna Maria Ortese a Mosca - Alberto Varvaro, Viaggi reali e viaggi immaginari nella Francia del secolo XIV - Indice degli Autori e delle Opere - Indice della Bibliografia.

Francesco Benozzo, La tradizione smarrita. Le origini non scritte delle letterature romanze, Roma, Viella, 2007.
ISBN 978-88-8334-248-6, 224 pp., 22,00 euro

Che cosa hanno in comune gli sciamani paleoeuropei, i bardi e i druidi celtici, gli scaldi e i maestri di rune germanici, i trovatori, i poeti delle chansons de geste, gli autori di romanzi arturiani? La risposta che qui si suggerisce è che questi professionisti della parola, prima orale e poi scritta, sono stati il tramite di una trasmissione culturale millenaria. Questo volume innova così radicalmente la nostra visione delle letterature medievali e delle radici europee, ponendo al centro dell'analisi la continuità e le strategie di trasformazione di motivi mitici e leggendari dall'epoca paleolitica alle letterature dei secoli XI-XIII. Esaminando in una prospettiva inedita fonti di ogni tipo, dall'Età del Bronzo al pieno Medioevo, l'autore ricerca quel filo mai del tutto spezzato che lega lo stile poetico della tradizione eroica celtica e quello dell'epica romanza, gli eroi protostorici e re Artù, l'adorazione della dea in Gallia e il servizio d'amore trobadorico.

 

Poesie d'amore dei trovatori, a cura di Dan O. Cepraga e Zeno Verlato, Roma, Salerno Editrice, 2007 (I Diamanti).
ISBN 978-88-8402-561-6, XCVIII-554 pp., 22,00 euro

Indice. Introduzione; Bibliografia citata nell'Introduzione; Tavola dei manoscritti citati; Nota bibliografica - Guglielmo IX 1. Companho, farai un vers qu'er covinen Farò, compagni, un "vers" come si deve 2. Pos vezem de novel florir Poiché vediamo di nuovo spuntare 3. Ab la douzor del temps novel Col dolce tempo nuovo 4. Farai chansoneta nueva Farò una canzonetta nuova - II. Jaufre Rudel 5. Lanquan li jorn son lonc en mai Quando si fanno lunghi i giorni a maggio 6. Quan lo rius de la fontana Quando scorre piú chiara 7. No sap chantar qui so non di Non canti se non sai intonare i suoni 8. Pro ai del chan essenhadors Molti m'insegnano come cantare - III.Cercamon 9. Quant l'aura doussa s'amarzis Quando inasprisce la dolce aura 10. Assatz es or'oimai q'eu chant È tempo ormai di ritornare al canto - IV. Marcabruno 11. Estornel, cueill ta volada O stornello, spicca il volo 12. Amics Marchabrun, car digam Amico Marcabruno, ora intoniamo 13. A la fontana del vergier Alla fontana del giardino 14. Dirai vos senes duptansa Vi voglio dire senza riguardo 15. L'autrier jost'una sebissa Tempo fa lungo una siepe - V. Bernart Marti 16. Bel m'es lai latz la fontana Molto mi piace, giú alla sorgente - VI. Peire d'Alvernhe 17. Deiosta·ls breus jorns e·ls loncs sers Ben presto giorni brevi, lunghe sere 18. En estiu, qan crida·l jais Quando in estate grida la gazza 19. Rossinhol, en son repaire Usignolo, ove ella vive - VII. Peire Rogier 20. Al pareyssen de las flors Alla ricomparsa dei fiori 21. Ges non puesc en bon vers fallir Non può accadere che io sbagli un buon verso - VIII. Bernart de Ventadorn 22. Can vei la lauzeta mover Quando vedo l'allodola che muove 23. Ara no vei luzir solelh Ora non vedo piú splendere il sole 24. Tant ai mo cor ple de joya Tanto il mio cuore trabocca di gioia 25. Lo tems vai e ven e vire Il tempo ruota e gira IX. Giraut de Bornelh 26. Er'ai gran joi que·m remembra l'amor Ora gran gioia mi rammenta l'amore 27. Can lo glatz e·l frechs e la neus Quando il ghiaccio e il freddo e la neve 28. Un sonet fatz malvatz e bo Faccio una melodia cattiva e buona 29. Reis glorios, verais lums e clartatz Re glorioso, vera luce e chiarore - X. Raimbaut d'Aurenga 30. Non chant per auzel ni per flor Non è il mio canto per uccello o fiore 31. Ar resplan la flors enversa Ora risplende il fiore inverso 32. Assatz sai d'amor ben parlar D'amore so parlare molto bene 33. Lonc temps ai estat cubertz Per molto tempo ho simulato - XI. Azalais de Porcairagues 34. Ar em al freg temps vengut Ora siam giunti al tempo freddo - XII. Peire Bremon lo Tort 35. Mei oill an gran manentia I miei occhi un grande tesoro XIII. Gavaudan 36. Dezamparatz, ses companho Solo e pensoso e senza alcun compagno 37. L'autre dia, per un mati Passavo l'altro giorno - XIV. Arnaut Daniel 38. Ab gai so cuindet e leri Metto parole sopra un'aria lieta 39. Lo ferm voler qu'el cor m'intra Fermo volere che in cuor m'entra 40. L'aur'amara fa·ls bruels brancutz L'aura amara folte selve sfoltisce - XV. Rigaut de Berbezilh 41. Tuit demandon qu'es devengud'Amors Tutti si chiedono che fine ha fatto Amore 42. Atressi con l'orifanz Somiglio all'elefante - XVI. Folchetto di Marsiglia 43. Sitot me soi a tart aperceubuz Anche se tardi me ne sono avveduto 44. En chantan m'aven a membrar Accade, quando canto, che io ricordi - XVII. Arnaut de Maruelh 45. Belh m'es quan lo vens m'alena Godo del vento che spira ad aprile 46. Si·m destreignetz, dompna, vos et Amors Per le torture, donna, vostre e d'Amore - XVIII. Bertran de Born 47. Dompna, puois de mi no·us cal Donna, poiché di me piú non v'importa 48. Eu m'escondisc, dompna, que mal non mier Mi schermisco, signora, colpevole non sono - XIX. Gui d'Ussel 49. Si be·m partetz, mala dompna, de vos Anche se voi, crudele, mi cacciate - XX. Aimeric de Belenoi 50. Aissi quo·l pres que s'en cuja fugir Cosí come il prigioniero fa i suoi piani per fuggire - XXI. Gaucelm Faidit 51. Mout m'enojet ogan lo coindetz mes Detesto quest'anno la bella stagione - XXII. La Comtessa de Dia 52. Estat ai en greu cossirier Molte volte mi sono tormentata 53. A chantar m'er de so q'ieu no volria Devo cantare, benché non ne abbia voglia - XXIII. Raimbaut de Vaqueiras 54. Kalenda maia Calendimaggio 55. D'amor no·m lau, qu'anc non pogey tan aut D'Amore non mi vanto, poiché se salgo in alto - XXIV. Peire Vidal 56. Car'amiga dols'e franca Cara amica dolce e franca 57. Ab l'alen tir vas me l'aire Col respiro traggo a me l'aria 58. Neus ni gels ni plueja ni fanh La neve, il gelo, la pioggia, il pantano 59. Pus tornatz sui em Proensa Ora che sono tornato in Provenza - XXV. Sordello 60. Aitant ses plus viu hom quan viu jauzens Vive soltanto chi vive gioioso 61. Entre dolsor ez amar sui fermatz In mezzo a dolce e amaro sono oppresso.

Iacopone poeta. Atti del Convegno di studi Stroncone-Todi, 10-11 settembre 2005, a cura di Franco Suitner, Roma, Bulzoni, 2007.
ISBN 978-88-7870-184-7, 340 pp., 25,00 euro

Indice. Parole di saluto - Franco Suitner, Introduzione - Lucia Battaglia Ricci, Sermoni in forma di laude - Rodney J. Lokaj, O Fra Ranaldo - Roberto Antonelli, Iacopone e i papi - Concetto Del Popolo, Maria nelle laude di Iacopone - Paolo Canettieri, Amor de Caritate - Franco Suitner, Lo scrittore e l’immagine del penitente (lauda 80 e dintorni) - Matteo Leonardi, La retorica dell’amor divino (lauda 39) - Aldo Menichetti, Iacopone e la poesia profana - Antonio Lanza, Elementi luminosi e cromatici nelle laude di Iacopone - Maurizio Dardano, La lingua di Iacopone da Todi - Renzo Rabboni, O femene, guardate a le mortal ferute! e il motivo misogino in Iacopone - Alessandro Montani, La lauda Omo che vol parlare - Marcello Ravesi, Metafore del libro nella lauda 27 - Elena Landoni, Senno me par e cortesia - Carlo Vecce, Sulla cultura visuale di Iacopone.

Lorenzo Renzi, Le conseguenze di un bacio. L'episodio di Francesca nella «Commedia» di Dante, Bologna, il Mulino, 2007 (Intersezioni).
ISBN 978-88-15-11874-5, 312 pp., 17,00 euro

"Amor, ch'a nullo amato amar perdona" è uno dei versi più famosi della "Commedia" di Dante, per la sua eleganza formale ma anche e soprattutto perché è legato alla vicenda dell'amore tragico e appassionato di Paolo e Francesca. La storia dei due cognati adulteri, condannati per il loro peccato a rimanere per sempre avvinti nella bufera infernale, è entrata a far parte del nostro immaginario sentimentale, pur appartenendo anche alla storia e alla letteratura. Fra l'erudito e l'ironico, Lorenzo Renzi rilegge i versi danteschi, tratteggiando in queste pagine la figura di Francesca e ricostruendone la mutevole fortuna presso i commentatori antichi, i critici moderni e nelle tante rievocazioni che l'episodio ha conosciuto, dalla letteratura al teatro, alle arti figurative. Se per gli antichi la morale della storia era che "è bene non lasciare uomini e donne da soli", per i romantici Francesca è stata una rappresentante eroica dell'"amore passione". Oggi invece si vede spesso in lei una donna colpevole non tanto di avere tradito il marito quanto, come Madame Bovary, di aver letto troppi romanzi.

Roberta Capelli, Sull'Escorialense (lat. e.III.23). Problemi e proposte di edizione, Verona, Edizioni Fiorini, 2007 (Medioevi. Studi, 9).
ISBN 98-88-87082-57-X, 154 pp., 18,00 euro

Testimone importantissimo e tra i più antichi della lirica italiana delle Origini, studiato da Michele Barbi e da Domenico De Robertis per la singolarità della sua posizione stemmatica e l'estravaganza delle sue lezioni soprattutto in rapporto alla produzione lirica dantesca, il manoscritto latino e.III.23 della Real Biblioteca di San Lorenzo dell'Escorial (Madrid, Spagna) è in tutti i sensi un codice "irregolare", nel senso di atipico e problematico sia a livello esterno/codicologico, sia a livello interno/testuale. Non solo libro-oggetto collettore di varianti, ma anche libro-soggetto, prodotto culturale dinamico frutto di ben precise e significative coordinate geocronologiche, l'Escorialense mostra l'utilità dell'edizione integrale.
Le riflessioni di questo volume tentano di fornire delle risposte metodologiche e delle soluzioni editoriali ai problemi pratici suscitati dl lavoro sul codice. Dal supporto al contenuto, dalle macro-strutture tematiche alle microstrutture lessicali, la convergenza multidisciplinare di indagine filologica, linguistica e critica si confronta con questioni di definizione del concetto di genere, canone e autorialità.

Indice. Presentazione di Anna Maria Babbi - Premessa - Introduzione - Capitolo primo. Definizione del testimone - I.1. L'Escorialense è un libro di poesia organico o un frammento? - I.2. Lo spazio fisico del codice e la dimensione poetica dei suoi contenuti - I.2a. Ordinamento - I.2b. Intertestualità - I.2c. Canone - Capitolo secondo. Problemi metodologici - II.1. Edizione dei testi o edizione del testimone? - II.2. Questioni attributive - II.2a. Il caso di Guido Novello da Polenta - II.2b. Il caso di Guittone d'Arezzo - II.2c. Il caso di Nicolò de' Rossi - Capitolo terzo. Scelte editoriali - III.I. Quale tipo di edizione? - III.2. Dialetto dell'autore, idioletto del copista, lingua dell'editore - III.3. Prove di edizione - III.3a. Trascrizione diplomatica - III.3.b. Edizione diplomatico-interpretativa - Tavole - Tav. 1. Tavola del codice Escorialense (secondo la cartulazione attuale del manoscritto) - Tav. 2. Tavola del primo fascicolo di mano a (ipotesi di ricostituzione fascicolare) - Tav. 3. Riordinamento dei marcatori alfabetici della sezione di mano alfa - Tav. 4. Tavola di E' (riordinamento dei sonetti secondo le indicazioni dei marcatori alfabetici) - Tav. 5. Concordanze metriche delle ballate della sezione di mano beta - Tav. 6. Distribuzione delle mani nell'Escorialense - Tav. 7. Tavola degli omografi (casistica riscontrata nelle citazioni testuali del presente volume) - Scioglimenti bibliografici - Indice dei manoscritti e delle stampe - Indice dei nomi.

Alexandru Niculescu, L’altra latinità. Storia linguistica del romeno tra Oriente e Occidente, a cura di Alvaro Barbieri, Dan Octavian Cepraga e Roberto Scagno, Verona, Edizioni Fiorini, 2007 (La musa critica. Collana diretta da Anna Maria Babbi).
ISBN 978-88-87082-61-6, 211 pp., 19,00 euro

Una compatta serie di studi romenistici, rivisti e aggiornati per l’occasione, compone questo libro unitario e monograficamente coeso, disegnando un profilo storico della lingua romena per momenti e problematiche esemplari. Sorretta da un pensiero linguistico originale, l’opera si sviluppa lungo due principali direttrici: da un lato la spiccata individualità del romeno all’interno del panorama romanzo, dall’altro la sua apertura assimilatrice nei confronti di altri idiomi e culture. Alcuni saggi misurano il peso delle componenti non-latine del romeno, esaminando in modo innovativo e profondo l’apporto slavo, ungherese, turco e germanico. Altri, invece, sono dedicati all’influenza dell’elemento italiano e francese. Tutti insieme costituiscono un contributo irrinunciabile a un capitolo essenziale della storia linguistica e culturale europea.

Francisco Singul, Il cammino di Santiago. Cultura e pensiero, Roma, Carocci, 2007 (Finisterrae, 4).
ISBN 978-88-430-4047-6, 318 pp., 25,00 euro

Attraverso un accurato lavoro di analisi delle fonti, Singul traccia l'affascinante storia della nascita e dello sviluppo del culto di san Giacomo Maggiore e del fenomeno del pellegrinaggio ad esso collegato. Si parte dalle origini più remote del fenomeno devozionale, precedenti alla scoperta del sepolcro dell'apostolo (inizio del IX secolo); si ripercorre quindi la storia del fermento religioso poi nato, e abilmente coltivato, intorno al primitivo santuario sorto sulla tomba jacopea, destinato a diventare grandiosa cattedrale e primo nucleo della città di Santiago de Compostela. L'autore si sofferma su molteplici aspetti importanti nella creazione del cammino - o dei cammini - di Santiago: la formazione delle infrastrutture di accoglienza; la nascita lungo il cammino stesso di luoghi di culto e villaggi; la pregnanza simbolica acquisita dal sacro percorso nella mentalità medievale; gli itinerari jacopei medioevali, anche marittimi. Una parte del libro è dedicata a un'accurata descrizione dell'architettura e della scultura nella cattedrale romanica di Santiago, all'opera del maestro Matteo espressasi nel Portico della Gloria e allo svilupparsi dell'iconografia jacopea.

Studi di Filologia romanza offerti a Valeria Bertolucci Pizzorusso, a cura di Pietro G. Beltrami, Maria Grazia Capusso, Fabrizio Cigni, Sergio Vatteroni, Pisa, Pacini Editore, 2006, due tomi.
ISBN 978-88-7781-862-1, XXXIV+1603 pp., 95,00 euro

Indice. Bibliografia degli scritti di Valeria Bertolucci Pizzorusso a cura di Frej Moretti - C. Alvar, Las inquietudes lingüísticas en l''Entrée d'Espagne' - T. Amado, A ironia num diálogo de amor - R. Antonelli, Per un problema ecdotico 'pisano': Giacomo Lentini, 'Meravigliosa-mente' - S. Asperti, "Don Johanz la sap": musicisti e lirica romanza in Lombardia nel Trecento - G. Avenoza Vera, 'Decidle al caballero'. Una nueva versión de un villancico del 'Cancionero de Uppsala' - A. M. Babbi, Eco e Narciso nei commenti medievali - A. Barbieri, L'ombra di Davide: Tristano, Cligès, Perceval - M. Barbieri, L''alba' parodica di Roy Paez de Ribela: 'Maria Genta de saya cintada' (B 1439 / V 1049) - P. G. Beltrami, Giochi di corte per Bertran de Born ('Chazutz sui de mal en pena') - V. Beltran, Cubiertas removibles, cuadernos inestables: entre filología y codicología - M. P. Betti, La canzone del trovatore Peire de Maensac 'Estat aurai de chantar' (BdT 194.7) - L. Borghi Cedrini, Una 'cobla' di Peire Milo e un sonetto guittoniano - M. Braccini, Proposte di migliore lezione e di migliore lettura per il testo di 'Richeut' - M. Brea, Cantigas /v/ milagros en los cancioneros marianos del siglo XIII - G. Breschi, Tre lettere di Gianfranco Contini a Paola Sgrilli - F. Brugnolo, Un'inedita ballata duecentesca tra le pieghe del Saibante-Hamilton 390 - G. Brunetti, Stanze, echi, donne lontane: per l'interpretazione di alcuni luoghi trobadorici - S. Buzzetti Gallarati, Una preghiera a Saint Denis - M. G. Capusso, Il 'nuvel lai' di Tristano. Ancora sul 'Chievrefoil' di Maria di Francia - M. Careri, Per la storia di un testimone poco usato del 'Brut' di Wace ('membra disiecta') - F. Cigni, Copisti prigioneri (Genova, fine sec. XIII) - A. M. Compagna, Il canzoniere catalano P., la cancelleria angioina e Pere Torroella - A. Cornagliotti, Un 'Fior di Virtù' dell'Italia nord-occidentale - M. S. Corradini Bozzi, Due testimoni occitanici dell''Anatomina porci' attribuita a Cofone Salernitano - A. D'Agostino, Volto, maschera e icona di ser Ciappelletto - D. Delcorno, Eremiti e cavalieri: tipologia di un rapporto nella tradizione epico-romanzesca italiana - A. Fassò, Da Bologna a Lisbona: 'gasgo', 'gasghèr', 'engasgar' - E. Fidalgo, Variedad métrica en las 'Cantigas de Santa Maria' - L. Formisano, Il viaggio di Pedro Álvares Cabral nella miscellanea di Piero Vaglienti (Firenze, Biblioteca Riccardiana, codice n. 1910) - F. Franceschini, I volgari nelle 'glose' mediolatine di Guido da Pisa - Y. Frateschi Vieira, A via negativa dos trovadores galego-portugueses - C. Giunta, "Quando eu stava", v. 11 - E. Gonçalves, Correcções ao texto de três cantigas d'escarnh'e mal dizer 'fiz arento' - 'podros ode' 'poyar' - G. Gouiran, Solitude de l''alba' - S. Guida, (Andrian de) Palais, trovatore lombardo? - T. Hunt, The 'half-friend' in Anglo-Norman tail-rhyme - M.-R. Jung, Les manuscrits du 'Livre extrait de philosophie et de moralité' d'Alart de Cambrai - G. Lalomia, Il cronòtopo agiografico nelle Vite di Santa Maria Maddalena e di Santa Maria Egiziaca del manoscritto Escurialense H.I.13 - P. Larson, 'Ço es amors' e altre possibili tracce italiane in poesia occitanica del secolo XIII - F. Latella, Il Chastelain de Couci e Bernart de Ventadorn - L. Lazzerini, Per l'interpretazione del 'Cligès' - Ch. Lee, La 'chanson de femme' attribuita a Raimbaut de Vaqueiras, 'Altas undas que venez suz la mar' - L. Leonardi, 'Nuovi' manoscritti della 'Mort le roi Artu' - M. Longobardi, Cerverí e l'enigma del nome - M. Mancini, Nella biblioteca di 'Flamenca': Chrétien de Troyes - A. Martinengo, Caino e le spine ('Inferno', XX, 126) - W. Meliga, La raccolta con 'razos' di Bertran de Born - Ph. Ménard, Marco Polo en images. Les représentations du voyageur au Moyen Âge - M. L. Meneghetti, Quando l'immagine dice di più. Riflessioni sull'apparato decorativo del 'Livre des Merveilles du Monde' - L. Minervini, Gli esostismi nella 'Vie de Saint Louis' di Jean de Joinville - U. Mölk, Théories des âges du monde. À propos de quelques textes latins et français antérieurs au XIVe siècle - J. Montoya Martínez, El 'MS 110' de la Biblioteca Nacional de Madrid y las colecciones latinas hispánicas de milagros - G. Noto, Ricezione e reinterpretazione della lirica trobadorica in Italia: la 'Vida' di Guillem de la Tor - S. Orlando, Ancora su 'Homo ch'è saggio': punto della situazione - W. Pagani, Intorno ad alcune 'cruces' del 'Tristan' di Thomas - J. Paredes, El discurso poético alfonsí religioso y profano. Intertextualidad y convergencias temático-formales - R. Pellegrini, Il Friuli e la Provenza - B. Periñán, Cuando la glosa es al cuadrado - G. Peron, Il nome di Federico. Retorica e politica nella poesia trobadorica del Duecento - L. Petrucci, Una scheda per Virgilio Mago in Italia - C. Phan, Imitation et innovation dans les chansons de Jehan de Lescurel - G. Poggi, Gli zaffiri di Borges - C. Pulsoni, 'Dieus aydatz' ('BdT' 409,2) - A. Punzi, Per la tendrur di Thomas - M. A. Ramos, Fragmentos na lírica galego-portuguesa - L. Renzi, Il bacio come pegno, una metafora medievale - P. T. Ricketts, Un décalogue retrouvé, 'Lo Premier Comandamen': le texte occitan du ms. Paris, B.N.F., lat. 5030 - D. Rieger, La chanson littéraire et la romance à deux sous: problème de délimitation - À propos d'une chanson sur Don Juan - L. Rossi, Ancora sul prologo di 'Erec et Enide': principio e fine della storia - E. Schulze-Busacker, Écrire au goût de son temps: Guernes de Pont-Sainte-Maxence, 'La Vie de Saint Thomas le Martyr' - M. Spampinato Beretta, Micro-sequenze nei settori anonimi del Canzoniere Vaticano Latino 3793 - P. Squillacioti, L'enclitica a inizio verso nella poesia trobadorica - A. Stussi, Per il carteggio di Ugo Angelo Canello - M. Tyssens, L''istorien' dans son 'istoire'. À propos du 'Roman de Guillaume d'Orange' - A. Varvaro, Tra Piazza dei Cavalieri e Palazzo Ricci quarantacinque anni fa - S. Vatteroni, "Naturelment li estuit faire". 'Poeir', 'voleir', natura e amore nel 'Tristano' di Thomas - G. Zaganelli, Gerusalemme tra osservazione e memoria. Note su alcune 'descriptiones' della Città Santa all'epoca della Crociate - M. Zink, Le rossignol et la grenouille.

Studi sul De amore di Andrea Cappellano e sulla sua posterità volgare, a cura di Margherita Lecco, «L'immagine riflessa. Testi, società, culture», XV (2006).
ISSN 0391-297, 20,00 euro

Il De Amore di Andrea Cappellano (fine XII secolo) rappresenta indubbiamente una delle opere più sollecitanti dell'età medievale, il cui fascino si legge intatto nella dimensione del pensiero e della scrittura del testo, recepita e moltiplicata, nei due secoli seguenti, dalla lirica e dal romanzo. I saggi che si presentano in questo numero monografico de «L'Immagine Riflessa» (XV, 2006) riproducono le comunicazioni esposte nel corso di un Seminario tenutosi presso il Dipartimento di Italianistica e Romanistica della Facoltà di Lettere di Genova (3 febbraio 2005): preceduti da un'introduzione di Nicolò Pasero sul Cappellano e la problematic a socio-culturale del De Amore, essi convogliano l'attenzione specialmente sull'aspetto letterario del testo: tradizione manoscritta, relazione con la letteratura d'amore latina e volgare del XII e del XIII secolo, elementi erotico-parodici, rapporto tra elementi narrativi e trattatistica, interpretazione moderna del testo, fortune e sfortune del testo. Autori, un gruppo di studiosi di varia formazione e competenze, latinisti, romanisti, italianisti, che hanno dato ciascuno un contributo personale ad un'inchiesta ben lontana dall'aver esaudito ogni problema, di cui i saggi presentati sono una contenuta, ma si spera, interessante, proposta.
Questi, in dettaglio, i saggi raccolti nel volume:
Marco Bernardi, La (s)fortuna del De amore nel primo Cinquecento italiano e un inedito documento colocciano - Ferruccio Bertini, Equivoci e doppi sensi nel De amore di Andrea Cappellano - Paola Busdraghi, I praecepta amoris di Andrea Cappellano. Problemi di tradizione manoscritta - Massimiliano De Conca, Andrea Cappellano e la trattatistica amorosa in volgare del XIII secolo: motivi sociali, storici e culturali - Margherita Lecco, I racconti che precedono le Regulae amoris (De amore I, 15 e II, 8) - Stefano Pittaluga, Andrea Cappellano e la letteratura d'amore del XII secolo - Stefano Rapisarda e Orazio Croce, Cinque paradigmi per il De amore.

Brunetto Latini, Tresor, a cura di Pietro G. Beltrami, Paolo Squillacioti, Plinio Torri, Sergio Vatteroni, Torino, Einaudi, 2007 (I millenni).
ISBN 8806185683, pp. LXIV-894 pp., 85 euro

Tresor nel senso di scrigno pieno d'oro e di gioielli, una raccolta di beni spirituali preziosi: la filosofia teorica, «denaro contante»; la filosofia pratica e la logica, «pietre preziose»; la retorica e la politica, «oro fino». L'opera più famosa di Brunetto Latini è di fatto un'enciclopedia medievale scritta in forma abrégée rispetto alle trattazioni latine del XIII secolo, come lo Speculum di Vincenzo di Beauvais, perché al pubblico della nuova cultura laica di mercanti, amministratori, giudici e notai (come Brunetto) servivano strumenti più agili e compendiati. Per la stessa ragione Brunetto non scrive il suo trattato in latino, ma in francese, la lingua emergente di allora, non essendo ancora il toscano, prima di Dante, una lingua abbastanza strutturata per potervi sostenere un'opera impegnativa in prosa. La storia universale, la medicina, le scienze naturali, la geografia, l'agricoltura, l'architettura, il bestiario di tutti gli animali conosciuti: sono materie in cui Brunetto si dimostra supremo divulgatore. Ma il cuore dell'opera risiede nelle parti sull'etica e sulla politica. La retorica come fondamento dell'arte di governo è uno snodo che caratterizza le idee nuove di Brunetto, mutuate dalle antiche di Aristotele e Cicerone. Porre la cultura classica a fondamento della gestione del potere nelle società comunali italiane significava avviare un processo che avrebbe avuto un lungo sviluppo e conseguenze durature. E per questo si può dire che Brunetto non fu soltanto «padre» di Dante, ma capostipite di un rinnovamento della cultura italiana che avrebbe riguardato molte generazioni.
Questa è la prima edizione italiana integrale in età moderna. La messa a punto filologica del testo francese antico si accompagna a una traduzione allo stesso tempo fedele e molto leggibile.

Pastorelle occitane, a cura di Claudio Franchi, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2006 (Gli Orsatti. Testi per un Altro Medioevo, 28).
ISBN 978-88-7694-944-9, 372 pp., 13.00 euro

All'inizio della primavera, un uomo si aggira a cavallo per la campagna e incontra una pastora. Immediatamente tenta di sedurla mentre la donna cerca a tutti i costi di sottrarsi, dando luogo ad un dialogo serrato, piacevole e a tratti esilarante, tra lusinghe, promesse e minacce. Contemporaneamente, un poeta analizza e mette in discussione i capisaldi teorici dell'universo trobadorico attraverso una rappresentazione artistica invece che in un trattato di poetica. Nello spazio tra questi due poli ritroviamo i trentotto testi contenuti in questa raccolta, che per la prima volta include tutte le pastorelle medievali composte in lingua occitana. Da L'autrier jost'una sebissa di Marcabru, probabilmente l'antecedente di tutte le altre, passando per Giraut de Bornelh, Gavaudan, Gui d'Ussel, Cerveri de Girona e Johan Esteve, si arriva allo straordinario ciclo di sei componimenti di Guiraut Riquier, in cui il poeta stesso diventa il protagonista, per finire poi con le ultime testimonianze anonime del secolo XIV. Sull'alterità dei due protagonisti - opposta a quella della lirica cortese ma con questa come sfondo significativo - si costruiscono testi dalla doppia anima, poetica e metapoetica, che ad una raffinatezza dialettica speculativa e lirica sovrappongono la sensualità del desiderio e quella materiale.

Sandro Bertelli, La Commedia all’antica, Firenze, Mandragora, 2007.
ISBN 978-88-7461-092-1, 304 pp., euro 50,00

Scopo di questo libro è «affrontare la Commedia con la prospettiva e con gli strumenti del codicologo e del paleografo», spostando l’attenzione sulla tradizione recenziore, spesso lasciata in ombra dallo studio deimanoscritti danteschi del Trecento, e in particolare sui testimoni contraddistinti da una precisa tipologia grafica, la littera antiqua nata dalla riforma scrittoria umanistica.
Condotta su un corpus di 86 codici conservati presso biblioteche e istituzioni italiane e straniere (dalla Biblioteca Nazionale di Firenze alla Biblioteca Apostolica Vaticana, dalla British Library alla Bibliothèque nationale de France), l’analisi passa in rassegna la produzionemanoscritta della Commedia tra la fine del xiv e la prima metà del xvi secolo – periodo in cui si diffonde e si afferma la littera antiqua – mettendone in evidenza sia le diverse caratteristiche testuali e codicologiche sia le peculiarità scrittorie e grafiche.
Il catalogo dei manoscritti, articolato in dettagliate schede descrittive, è corredato da un ricco apparato iconografico.

I Vangeli in antico veneziano. Ms. Marciano it. I 3 (4889), a cura di Francesca Gambino, con una presentazione di Furio Brugnolo, Roma-Padova, Editrice Antenore, 2007 (Medioevo e Rinascimento Veneto, 2).
ISBN 978-88-8455-582-3, CLIV-444 pp., 51,00 euro

Una delle più antiche versioni dei Vangeli in un volgare italiano? Sì, e allo stesso tempo un'importante, per certi versi unica, testimonianza scritta in veneziano antico. La traduzione originale risale alla prima metà del Trecento. Il testo, fino ad ora inedito, colpisce infatti per la sua straordinaria fisionomia linguistica, in buona parte ancora immune dall'influsso del toscano letterario e caratterizzata da fenomeni che nella seconda metà del Trecento risulteranno più attenuati o in via di sparizione.
Il riferimento alla liturgia (è probabile che i Vangeli in veneziano venissero letti insieme al testo latino durante la messa) e la corrispondenza con il Messale Romano inducono a ritenere che l'autore-traduttore fosse un religioso, forse un domenicano. L'opera è conservata nel codice it. I 3 della Biblioteca Marciana, trascritto nel carcere della Schiava di Venezia da un prigioniero triestino, Domenico de' Zuliani, che lo completò il 28 settembre 1369.
Tali Vangeli in veneziano antico sono in realtà di interesse anche per la storia della cultura italiana medievale. La traduzione segue non tanto, come ci si aspetterebbe, il testo latino della Vulgata, quanto la cosiddetta Bible française du XIII siècle, eseguita a Parigi intorno alla metà del Duecento, una delle più importanti versioni in volgare delle Sacre Scritture di tutto il Medioevo. A conferma, ancora una volta, dei fittissimi rapporti intercorrenti fra la cultura veneta e quella d'oltralpe.

Echi letterari della cultura araba nella lirica provenzale e nella Commedia di Dante. Atti del Convegno internazionale (Università degli Studi di Udine, 15-16 aprile 2005), a cura di Claudio Gabrio Antoni, Pasian di Prato (Udine), Campanotto Editore, 2006 (Zeta Università, 96).
ISBN 88-456-0857-3, 190 pp., 18,00 euro

Il volume raccoglie gli interventi presentati durante il Convegno internazionale "Echi letterari della cultura araba nella lirica provenzale e nella Commedia di Dante" (Università degli Studi di Udine, 15-16 aprile 2005). Gli argomenti principali vertono sulla possibilità di un'influenza, diretta o indiretta, sulla Divina Commedia da parte della cultura araba in fase di espansione nel medioevo occidentale, nonché sulla derivazione di alcune strutture poetiche provenzali dalla poesia arabo-mediterranea: temi controversi che non hanno ancora trovato un consenso unanime presso la critica accademica.

Per informazioni: Campanotto Editore, sito web www.campanottoeditore.it, e-mail edizioni@campanottoeditore.it, tel. 0432 699390.

 

Indice. Claudio Gabrio Antoni, Introduzione. Occidente e mondo arabo nel medioevo: confronti letterari ed ipotesi multiculturali - Italo Sciuto, Il problema dell'intelletto in Dante e nell'averroismo - Tiziano Pacchiarotti, Apporti della cultura sciita alla corte di Federico II. Guido delle Colonne e l'alchimia d'Amore - Olga Lizzini, La questione delle fonti arabo-islamiche della Divina Commedia: qualche riflessione sulla filosofia (e su Avicenna in particolare) - Joumana Chahal Timéry, Points de rencontre du "muwassah" arabo-andalou et de la poésie lyrique des troubadours: le sentiment de l'amour et son expression poétique - Anna Longoni, Dante e l'escatologia musulmana. Le rappresentazioni dell'aldilà tra arti figurative e scientia islamica - Nicolò Mineo, Dante e il Libro della Scala - Alessandro Grossato, Khalifa e Khilafa secondo il Tasawwuf e concezione dantesca del 'Santo Impero'. Raffronti e possibili influenze - Lucrezia Lorenzini, "Il secolo senza Roma" e le culture orientale e occidentale - Piero Marangon, Di Maometto e degli altri scismatici nel canto XXVIII dell'Inferno - Stefano Rapisarda, La Escatologia dantesca di Asín Palacios nella cultura italiana contemporanea. Una ricezione ideologica?

Canti di scherno e maldicenza, a cura di Simone Marcenaro, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2006 (Gli Orsatti. Testi per un Altro Medioevo).
ISBN 88-7694-942-9, 392 pp., 18.00 euro

Satira, polemica, parodia: la cantiga d'escarnho e maldizer dei trovatori galego-portoghesi è un genere poetico aperto alla multiformità del reale, anche nei suoi aspetti più crudi e osceni. Re, cavalieri, chierici, giullari si cimentano con il genere satirico spaziando dal puro insulto personale alla velata presa in giro, dalla polemica sociale alla poesia d'ispirazione politica, con ampio ricorso alle varietà del registro comico, alla poetica del doppio senso quasi sempre verso il campo dell'osceno a dissimulare diversi aspetti della sessualità. Ma questi testi sanno anche parlarci del contesto storico in cui presero forma e dei rapporti di forza interni alla società del tempo: una poesia che parla dunque del mondo, documento imprescindibile di una corrente letteraria di matrice comica i cui meccanismi funzionali sono ravvisabili ancora oggi in tanta parte della nostra cultura. In questo risiedono la sua modernità e importanza per analoghe esperienze della letteratura romanza a venire.

Il Canzoniere. Lettura micro e macrotestuale (Lectura Petrarcae Turicensis), a cura di Michelangelo Picone, Ravenna, Longo editore, 2007 (Memoria del Tempo, 29).
ISBN 978-88-8063-509-3, 852 pp., 55.00 euro

Indice. Premessa del Curatore - M. Picone, Petrarca e il libro non finito - M. Picone, L'inizio della storia («Rvf» 1-10) - L. Zuliani, Una coesione senza coerenza («Rvf» 11-20) - P. Kuon, "Sol una nocte" ed altre "delire imprese": Petrarca narratore in «Rvf» 21-30 - K.W. Hempfer, Antinomie discorsive e concorrenza di modelli alternativi della realtà («Rvf» 31-40) - F. Brugnolo, Il "desio che seco non s'accorda": sintonie, rispecchiamenti e fraintendimenti («Rvf» 41-50) - A. Bruni, Petrarca dalla frequentazione al rifiuto del mito («Rvf» 51-60) - M. Picone, Petrarca fra patimento amoroso e pentimento religioso («Rvf» 61-69) - C. Bologna, Occhi, solo occhi («Rvf» 70-75) - J. Bartuschat, Il ritratto di Laura («Rvf» 76-80) - A. Afribo, Petrarca e i suoi doppî («Rvf» 81-89) - G. Güntert, Sonetti occasionali e capolavori («Rvf» 90-99) - A. Pancheri, Nel corso del tempo: sequenza per sonetti, frottola e madrigale («Rvf» 100-09) - M. Picone, "Amor" e "gloria" nella composizione di «Rvf» 110-19 - K. Stierle, Un manifesto del nuovo canto («Rvf» 120-29) - M. Picone, I paradossi dell'amore passione («Rvf» 130-40) - S. Prandi, Ritorno a Laura («Rvf» 141-50) - M. McLaughlin, Struttura e "sonoritas" in Petrarca («Rvf» 151-60) - P. Allegretti, G. Gorni, Mondo dell'oltretomba e "spelunca" in Petrarca («Rvf» 161-70) - T.J. Cachey Jr., Per una mappa del Canzoniere («Rvf» 171-79) - J.A. Scott, Amore per Laura e l'antichità, pentimento religioso («Rvf» 180-89) - S. Carrai, I primi testi autografi del Vaticano 3195 («Rvf» 190-200) - D. Fachard, Frasi e cadenze della peregrinazione amorosa («Rvf» 201-10) - A. Stäuble, Dal labirinto alla solarità («Rvf» 211-20) - T. Crivelli, "Il vïaggio de la man destra". Lettura di «Rvf» 221-30 - M. Picone, La forza di Amore e il potere della poesia («Rvf» 230-40) - S. Sarteschi, "Amoris passio, voluptas lugendi": fuoco, acqua, paesaggi, fluttuazioni e presentimenti dell'anima («Rvf» 241-50) - P. Canettieri, Paure, dubbi, sogni e presentimenti di morte («Rvf» 251-60) - G. Regn, La decade della bipartizione («Rvf» 261-70) - E. Fenzi, I percorsi del lutto («Rvf» 271-80) - Z.G. Baranski, "Piangendo e cantando" con Orfeo (e con Dante): strutture emotive e strutture poetiche in «Rvf» 281-90 - L. Rossi, "Secca è la vena" e la poesia dissacrata («Rvf» 291-99) - P. Squillacioti, Variazioni su tema: natura e poesia tra forma Chigi e giunta di Giovanni («Rvf» 300-09) - M. Praloran, Lo splendore del mondo e la solitudine dell'io («Rvf» 310-20) - M. Picone, Morte e temporanea rinascita dei miti dell'eros («Rvf» 321-30) - R. Caputo, "Et doppiando 'l dolor, doppia lo stile" («Rvf» 331-40) - E. Fenzi, Dalla precarietà del sogno alle sublimazioni dell'intelletto («Rvf» 341-50) - A. Soldani, Dialoghi e soliloqui al limitare del tempo («Rvf» 351-59) - N. Tonelli, Vat. Lat. 3195: un libro concluso? Lettura di «Rvf» 360-66.

Aldo Menichetti, Saggi metrici, a cura di Paolo Gresti e Massimo Zenari, Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2006 (Quaderni di stilistica e metrica italiana, 1).
ISBN 88-8450-158-X, VIII-367 pp., 39.00 euro

Il volume di Aldo Menichetti, curato dagli allievi Paolo Gresti e Massimo Zenari, raccoglie l’insieme dei suoi saggi metrici, lavori spesso notissimi e decisivi nelle prospettive di ricerca sui primi secoli. Così ad esempio, le Implicazioni retoriche nell’invenzione del sonetto, che nel 1975 fondavano su basi nuove lo studio dell’articolazione della forma nel Duecento, mostrando come aspetti retorici quali il procedimento delle coblas capfinidas si consolidassero in figure ricorrenti e in tal modo divenissero elementi oggettivi, di natura quasi metrica. La stessa importanza hanno avuto i contributi sulla ‘rima per l’occhio’, su sinalefe e dialefe in Petrarca (un tratto che distingue in modo marcato la prosodia dei Fragmenta da quella dantesca), sulla struttura della canzone in Guittone, sull’origine dell’endecasillabo. Saggi che, insieme agli altri di materia antica, si muovono in un territorio per eccellenza romanzo, in cui si intrecciano i rapporti fondativi, nella lingua della poesia, tra la cultura provenzale e quella italiana. Forse meno diffusi ma altrettanto rilevanti sono, infine, i capitoli sulla metrica del Novecento che chiudono la raccolta.

Los caminos del personaje en la narrativa medieval. Actas del Coloquio Internacional (Santiago de Compostela, 1-4 diciembre 2004), Al cuidado de Pilar Lorenzo Gradìn, Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2006 (Archivio Romanzo, 12 / Pubblicazioni della Scuola di Dottorato europea in Filologia romanza, 2).
ISBN 88-8450-178-4, LXX-317 pp., 60.00 euro

Il volume raccoglie gli atti dell'omonimo convegno internazionale tenutosi a Santiago de Compostela dal 1 al 4 dicembre 2004.

Indice. P. L. Gradín, Introduccíon. I. LA CONSTRUCCIÓN DEL PERSONAJE EN LA NARRATIVA MEDIEVAL. ENFOQUES TEÓRICOS. C. Segre, Personaggi, analisi del racconto e comicità nel romanzo di Tristano – S. Gutiérrez García, El personaje artúrico en el marco narrativo de los «romans» de los siglos XII y XIII (Acercamiento a una propuesta de teorización). II. DEL «ROMAN ANTIQUE»AL «ROMAN COURTOIS». M. Zink, D’Apollonius de Tyr à Tristan. Roman volé, roman voilé – L. Harf-Lancner, Le personnage d’Alexandre le Grand dans la littérature narrative française du XIIe au XVe siècle: mhyte et roman – M. Brea, Los personajes de «Flamenca», paradigma de la «fin’amor». III. LOS PERSONAJES DE LA «MATERIA DE BRETAÑA». UNIDAD Y DIVERSIDAD EN LAS ESTRATEGIAS DISCURSIVAS. M. Luisa Meneghetti, Quando il personaggio sfugge all’autore: il caso di Lancillotto – M. Arbor Aldea, «E era natural de Cornualha, filho de rei Mars...». Meraugis en «a Demanda do Santo Graal» - A. Conte, Il banchetto e l’avventura: una stravaganza di Artù nella letteratura francese medievale – E. Corral Díaz, El personaje del marido en los «Lais» de María de Francia – M. C. de Frutos Martínez, La adaptación de los personajes tristanianos en Italia: el «Tristano Riccardiano» – M. Longobardi, Una sola moltitudine: pluralità onomastica nel romanzo arturiano – J. C Ribeiro Miranda, Eliezer e a cavalaria. Sobre a estrutura temática do romance arturiano em prosa – A. M. Mussons, El caballero errante y la representación del espacio. «Erec et Eneide». IV. LOS PERSONAJES EN LAS POSTRIMERÍAS DE LA EDAD MEDIA. TRADICIÓN E INNOVACIÓN. A. D’Agostino, El personaje del cuento: el caso Lucanor – M. Picone, Personaggi cavallereschi nel «Decameron»: il caso di Guglielmo Borsieri (I.8) – P. M. Piñero Ramírez, De lo que aconteció a la Reina Doña Ginebra en el camino de Córdoba – M. Rodríguez González, Aproximación al personaje del Apóstol en los «Miragres de Santiago» – J. M. Viña Liste, Zifar, modelo de caballero cristiano - Indici.

I «dialogi» di Gregorio Magno. Tradizione del testo e antiche traduzioni, a cura di Francesco Lo Monaco, Luca Carlo Rossi, Niccolò Scaffai, Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2006 (Archivium Gregorianum, 10).
ISBN 978-88-8450-211-7, VIII-224 pp., 40.00 euro

Il volume raccoglie gli atti del II incontro di studi del Comitato per le Celebrazioni del XIV centenario della morte di Gregorio Magno in collaborazione con la FEF e la SISMEL (Firenze, 21-22 novembre 2003).

Indice. P. Chiesa, Premessa – G. Cremascoli, Leggere i Dialogi di Gregorio Magno – P. Chiesa, Valutazione preliminare della tradizione indiretta latina antica dei Dialogi – L. Castaldi, Dialogi III, 4: riflessioni in margine allo stato della tradizione manoscritta latina – P. Garbini, I Dialogi di Desiderio di Montecassino – F.Boccini, La Vita beati Benedicti abbatis (BHL 1102) in alcuni omeliari e leggendari medievali – E. Burgio, Schede bibliografiche sulla tradizione delle versioni anticofrancesi dei Dialogi di Gregorio Magno – C. Diddi, Antiche versioni dei Dialogorum libri IV e loro fortuna nel mondo slavo (secc. X-XVII) – R. Lizzi Testa, La traduzione greca dei Dialogi di Gregorio Magno: trasmissione e fortuna del testo in area orientale – A. Cipolla, I Dialogi nella letteratura norrena - Indici.

Dalla Provenza al Monferrato. Percorsi medievali di testi e musiche, a cura di Sonia Maura Barillari, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2007 (L'immagine riflessa / Quaderni, Serie miscellanea 9).
ISBN 978-88-7694-951-8, 99 pp., 15.00 euro

Il volume raccoglie gli atti dell'omonimo convegno svoltosi a Rocca Grimalda e Ovada nei giorni 26-27 giugno 2004 e contiene i seguenti contributi: Sonia Maura Barillari, A mo' di introduzione: Carducci e il Monferrato - Fabrizio Beggiato, Raimbaut de Vaqueiras e Albertet: percorsi ed incontri trobadorici nel Monferrato, riflessioni ed interrogativi - Antoni Rossell, Reconstrucción musical de la epístola de Raimbaut de Vaqueiras - Maurizio Padovan, "Sabion ben violar". Calenda maia e l'estampida - Sabina Marinetti, Per una rilettura della tenzone fra Taurel e Falconet (BdT 438, 1) - Anatole Pierre Fuksas, Toponomastica del Monferrato nella lirica trobadorica - Ilaria Tufano, Il Boccaccio, i trovatori e il Monferrato.

Carla Rossi, Marie, ki en sun tens pas ne s'oblie. Marie de France: la Storia oltre l'enigma, Roma, Bagatto Libri, 2007.
ISBN 9788878061576, 212 pp., 20.00 euro

Grazie a questo studio, la figura storica della maggiore narratrice medievale europea acquista finalmente contorni netti, non dissimili da quelli di altre grandi scrittrici dell’epoca, prima fra tutte Eloisa. Muovendo da un accurato riesame dei documenti d’archivio, Carla Rossi sottopone a verifica le varie proposte d’identificazione di Marie de France fin qui avanzate dalla critica, per metterne in luce debolezze e contraddizioni.
Un’analisi approfondita di alcuni luoghi testuali delle opere firmate da Marie (specie dei delicatissimi Lais) e un attento esame delle allusioni coeve alla poetessa consentono all’autrice di formulare un’ipotesi innovativa, destinata a far discutere a lungo gli specialisti.
L’appartenenza della scrittrice alla Francia non sarebbe meramente anagrafica, quanto innanzitutto culturale e ideologica. Dalla ricostruzione, qui proposta su concrete basi documentali, risulta che dopo aver vissuto intensamente “nel secolo”, Marie, abbatissa berkingensis, esercitò un notevole ruolo culturale a capo di una delle maggiori abbazie femminili inglesi; inoltre, grazie al sodalizio (non unicamente intellettuale), con la cerchia degli eruditi raccolti intorno all'arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, la poetessa ebbe accesso a una serie di fonti letterarie e filosofiche, la cui influenza appare oggi innegabile nella sua opera.

«Liber», «Fragmenta», «Libellus» prima e dopo Petrarca. In ricordo di D'Arco Silvio Avalle. Seminario internazionale di studi, Bergamo, 23-25 ottobre 2003, a cura di Francesco Lo Monaco, Luca Carlo Rossi, Niccolò Scaffai, Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2006 (Traditio et renovatio, 1).
ISBN 88-8450-196-2, XX-506 pp., 65.00 euro

INDICE. Premessa. M. Feo, Petrarca a Bergamo - C. Villa, Presentazione del Seminario - L. Borghi Cedrini, Ricordo di d'Arco Silvio Avalle - G. Bottiroli, Ritratto di d'Arco Silvio Avalle - L. Leonardi, Creazione e fortuna di un genere: la filologia dei canzonieri dopo Avalle - P. Bourgain, Manuscrits de poètes et passage en recueil au XIIe siècle - F. Stella, I Canzonieri d'amore della poesia mediolatina: cicli narrativi non lineari, contesti epistolari, dimensione scolastica - J. M. Ziolkowski, Il libro e la nota: il ruolo della musica nei manoscritti medievali (secc. IX-XII) dell' «Orazio lirico» - L. Borghi Cedrini, I «libri» della poesia trobadorica - W. Meliga, Le raccolte d'autore nella tradizione trobadorica - G. Noto, Florilegi di coblas e tendenze della letteratura volgare in italiano: osservazioni sulle raccolte e sulle seriazioni di poesie nell'Italia tra Duecento e Trecento - S. Orlando, Tracce di un canzoniere trobadorico nella Bologna del primissimo Trecento - C. Pulsoni, Per un approccio bédieriano alle vidas. I codici IK e le loro fonti - S. Buzzetti Gallarati, La produzione e la tradizione manoscritta dei poeti «comici»e «realistici» delle origini, oggi: caso, selezione, volontà ordinatrice? - H. Wayne Storey - R. Capelli, Modalità di ordinamento materiale tra Guittone e Petrarca - V. Beltran, Las conexiones intertextuales en los cancioneros. Origenes y functionalidad - D. Coppini, I Canzonieri latini del Quattrocento. Petrarca e l'epigramma nella strutturazione dell'opera elegiaca - G. Dilemmi, Agli antipodi del Canzoniere: le rime di Guidotto Prestinari. Varia struttura di un libro d'autore - S. Carrai, Tra canzoniere e «liber carminum»: due modelli per la raccolta di rime nell'età rinascimentale - C. Caruso, Petrarca e petrarchisti in Albione fra Cinque e Seicento - G. Caravaggi, Petrarchismo e modelli alternativi in Juan Boscán - G. Gorni, I tempi dell'Olive di Joachim du Bellay - A. Nuzzo, Il «Balassa-kódex» e le raccolte poetiche di Bálint Balassi e János Rimay - E. Agazzi, Soluzioni formali e progetto culturale nelle edizioni della lirica petrarchesca in Germania dal Settecento ai nostri giorni - C. Fischer, L'inizio del canzoniere come luogo del patto poetico - V. Bernardoni, Listz, Petrarca e un'idea di libro musicale - M. L. Gasparov, An Anthology without Names: 88 Contemporary Poems Selected by Z. Gippius - N. Scaffai, La «funzione Petrarca» e il libro di poesia del Novecento - C. Giunta, Sulla morfologia dei libri di poesia in età moderna - L. Carlo Rossi, Avventure editoriali della Formazione del Canzoniere di Ernest H. Wilkins. Indici.

Paolo Gresti, Antologia delle letterature romanze del medioevo, Bologna, Pàtron, 2006.
ISBN 9788855529068, 432 pp., 30.00 euro

Questa Antologia delle letterature romanze del Medioevo conduce il lettore attraverso i più significativi generi letterari che gli scrittori medievali hanno elaborato durante i secoli XII e XIII: il secolo XII, infatti, rappresenta l’affermazione definitiva delle nuove forme letterarie espresse nei volgari romanzi, quello successivo consolida l’autonoma rilevanza intellettuale e artistica delle lingue nate dallo scioglimento del latino. L’amore cortese, la satira letteraria, le avventure di Marco Polo nel favoloso oriente, i campi di battaglia intrisi del sangue di cristiani e saraceni, le rarefatte atmosfere dei romanzi arturiani (con gli immancabili Lancillotto, Galvano, Ginevra, Artù), il tormentato rapporto d’amore che lega Isotta e Tristano, l’appassionato racconto della conquista crociata di Costantinopoli, le storie argute e scollacciate dei fabliaux, e quelle, invece serie, dei lais, le prime prove del teatro moderno: questi sono alcuni dei contenuti che sfilano nell’Antologia, nel tentativo, invero non facile, di proporre un panorama quanto più completo possibile – seppure con un taglio prospettico talvolta necessariamente soggettivo – di uno dei più affascinanti periodi della letteratura europea. Ogni testo in lingua originale è corredato d’una traduzione (a volte si tratta della prima in lingua italiana) e da un commento; i cappelli introduttivi a ciascun passo antologizzato intrecciano un tessuto connettivo che permette, anche se solo a grandi linee, di legare l’uno all’altro testi e autori disseminati nelle varie sezioni. Completano il volume dei brevi cenni sulla pronuncia delle lingue romanze medievali, e due indici: quello dei nomi citati nei testi e quello dei vocaboli commentati.

INDICE. Premessa - bibliografia-sigle - cenni sulla pronuncia delle lingue romanze antiche - la lirica - il romanzo - l’epica - il racconto - la letteratura allegorico-didattica - il teatro - la letteratura di viaggio e la storiografia - indice dei nomi - indice delle parole commentate.

L'Espace lyrique méditerranéen au moyen âge : nouvelles approches, sous la direction de Dominique Billy, François Clément et Annie Combes, Toulouse, Presses Universitaires du Mirail, 2006 (Interlangues, Littératures).
ISBN 2-85816-811-3, ISSN 1264-0441, 301 pp., 18 euroo

La période médiévale, autour de la Méditerranée, fut à la fois marquée par de multiples conflits et par de riches échanges culturels au sein des trois grandes civilisations, hébraïque, chrétienne et musulmane. C'est dans cette ambiance de luttes mais aussi d'emprunts mutuels que s'est développée une poésie lyrique étonnamment inventive, alliant avec art musique et littérature.
Les avancées de la recherche depuis quelques années permettent aujourd'hui d'esquisser un nouvel état de la question dans une approche nécessairement interculturelle. C'est ce que tente de faire le présent ouvrage.
La collaboration de chercheurs en littérature et en linguistique, en histoire et en musicologie, donne ainsi l'occasion de confronter les différentes pratiques de la lyrique et de préciser les jeux d'échange, d'influence et parfois de convergence que ces domaines ont connus au long du Moyen Âge, dans ce que l'on peut appeler à bon droit "L'espace lyrique méditerranéen".

TABLE DES MATIERES. Introduction (Martin Aurell). I. Le Poète et la Cour - Chercher et faire fortune en Italie : Falquet de Romans sur les traces de Raimbaut de Vaqueiras (Gérard Gouiran) - Des princes poètes dans les romans français des XIIe et XIIe siècles (Michelle Szkilnik) - Le métier de poète dans l'Occident musulman (François Clément) - Fin'amor, wadd et féodalité dans la lyrique des troubadours (Martin Aurell) - Un trio amoureux célèbre dans l'Andalus du XIe siècle (Abdellatif Ghouirgate). II. Du jardin au je lyrique - L'Hortus conclusus dans la poésie lyrique des troubadours (Mercedes Brea) - La reverdie : des troubadours aux romanciers arthuriens, les métamorphoses d'un motif (Annie Combes) - Les lieux de la lyrique : l'incarnationnisme dans la lyrique mystique andalouse (Cynthia Robinson) - Le je lyrique dans la poésie méditerranéenne (Roberto Antonelli) - Le thème de l'amour dans la poésie strophique hébraïque au Moyen Âge en Espagne musulmane : Moïse Ibn Ezra (1055-1138) et Abraham ibn Ezra (1090-1165) (Arie Schippers). III. Traditions formelles et musicales - La langue musicale de dévotion : les cantigas de loor et les chansons de Guiraut Riquier (Elizabeth Aubrey) - Les Cantigas de Santa María : stratégie et composition, de l'élément métrique à l'élément idéologique (Antoni Rossell) - Les influences galégo-portugaises chez Cerveri de Girona (Dominique Billy) - Deux albas catalanes anonymes du XIVe siècle (Anna Alberni) - L'influence de la culture arabe sur le lexique de l'ancien occitan, en particulier dans le domaine musical (Peter T. Ricketts)

"Intavulare". Tavole di canzonieri romanzi (serie coordinata da Anna Ferrari), III Canzonieri italiani, 1. Biblioteca Apostolica Vaticana, Ch (Chig. L. VIII. 305), a cura di Giovanni Borriero, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2006 ("Studi e testi", 431).
ISBN 88-210-0792-8, pp. XVI, 591, 21 tavole ft, 60 euro

SOMMARIO

Premessa di Raffaele Farina, S.D.B. - Presentazione di Anna Ferrari - Introduzione di Anna Ferrari - Nota del curatore

Istruzioni per l'uso delle Tavole dei canzonieri italiani

Canzoniere italiano Ch (BAV, Chig. L. VIII. 305). Opere citate in forma abbreviata - Manoscritti e stampe citati in forma abbreviata - Sigle utilizzate nella letteratura critica per Chig. L. VIII. 305 - Sigle distintive degli autori e dei destinatari

Descrizione. I. Descrizione esterna - II. Fascicolazione - III. Mise en page e presentazione grafica dei componimenti poetici e del prosimetro - Bibliografia - Istruzioni particolari

Indici. I. Indice dei componimenti lirici (per ordine di presenza) - II. Indice sommario degli autori e dei destinatari (per ordine di presenza) - III. Indice alfabetico degli autori e dei destinatari - IV. Indice incipitario alfabetico - V. Indice dei componimenti non lirici, dei testi in prosa e dei testi misti di prosa e versi (per ordine di presenza) - VI. Indice critico-bibliografico

Appendici. 1. I sonetti anonimi/adespoti - 2. I sonetti ripetuti - 3. Ch 189 e Ch 511 - 4. Tavola riassuntiva dei nomi degli autori e dei destinatari nel ms. e nelle edizioni di riferimento dell'"Indice VI"

Elenco delle Figure (riproduzioni fotografiche) - Figure (riproduzioni fotografiche)

 

Segnalazioni librarie del 2006

Segnalazioni librarie del 2005

Segnalazioni librarie del 2004

Segnalazioni librarie del 2003

Segnalazioni librarie del 2001 e 2002

 

 
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© Società Italiana di Filologia Romanza
Sito a cura di
Carlo Pulsoni e Matteo Viale

ultimo aggiornamento di questa pagina: 18 Dicembre, 2007