Marco Maulu, Tradurre nel Medioevo: il ms. esc. h-I-13, Bologna, Pàtron, 2009 («Bfr» 13).
ISBN 978-88-555-3026-2, 270 pp., 20,00 euro
Il saggio prende in esame sotto molteplici punti di vista (ecdotico, linguistico, letterario, folclorico) il celebre miscellaneo segnato h-I-13, latore di 5 agiografie e 4 romanzi, tutti di provenienza francese. L’a. si cura anzitutto di fare chiarezza su alcune convinzioni trasmessesi parassitariamente all’interno della critica, quali il pubblico destinatario e l’utilizzo del codice, la sua area di provenienza (di volta in volta castigliana, galiziana o leonese) nonché la trasmissione dei testi a partire da modelli francesi individuati alternativamente in prosa o in versi. Successivamente, viene analizzata la ricca serie di analogie riscontrabili fra l’orditura del ms. e il Libro del cavallero Zifar, a partire dalla ricostruzione della fonte comune, la Vita di sant’Eustachio, e dalla sua evoluzione laica, il Guillaume d’Angleterre e successivi rifacimenti, due testi entrambi (non a caso) presenti nel codice escorialense e che ispirarono, come un unico e ormai inscindibile nucleo agiografico e romanzesco, il primo romanzo cavalleresco in prosa castigliana.