Angelo Colocci e gli studi romanzi, a cura di Corrado Bologna e Marco Bernardi, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 2008 (“Studi e Testi”, 449)
ISBN 978-88-210-0842-9, pp. XVIII+544, s.i.p.
Angelo Colocci (1474-1549), collezionista, filologo, bibliofilo e umanista, funzionario e sodale di Leone X, è una delle personalità più significative e complesse dell’umanesimo romano. I suoi interessi spaziavano dalla metrica antica e mediolatina alla poesia contemporanea, dalla letteratura volgare delle origini al dibattito cinquecentesco sulla Questione della Lingua. La testimonianza più rilevante dei suoi svariati studi e delle sue numerose frequentazioni intellettuali (Sannazzaro, Pontano, Cariteo, Bembo, Castiglione, Tebaldeo, Pier Vettori…) è costituita dalla miriade di quaderni e zibaldoni miscellanei confluiti nelle collezioni Vaticane, insieme a gran parte della sua biblioteca. Quest’ultima comprendeva alcuni dei testimoni più preziosi delle diverse tradizioni liriche neolatine, come il canzoniere italiano Vat. lat. 3793, il provenzale M e il galego-portoghese Colocci-Brancuti.
La prodigiosa raccolta libraria di Angelo Colocci è fatta oggetto d’esame nella prima parte del volume che propone anche un confronto con altre biblioteche pressappoco contemporanee. Nella seconda parte sono passati in rassegna i principali item di questa biblioteca, attraverso uno studio attento delle postille e delle glosse colocciane che su di essi si sono depositate e degli appunti d’argomento linguistico e letterario – e d’ambito romanzo – raccolti negli zibaldoni dell’umanista. L’ultima sezione prende in esame l’interesse specifico di Colocci per alcune figure di poeti – da Dante a Sannazzaro – e le relazioni intellettuali che sulla base di questo interesse egli dovette intessere con i suoi contemporanei.
La ricchezza del materiale inedito e la novità rappresentata dai saggi qui raccolti, fa del volume lo studio più approfondito, organico e aggiornato intorno alla riflessione e al contributo di Angelo Colocci, specialmente nel panorama del nascente studio delle letterature romanze.
Indice. C. Bologna, M. Bernardi, Il “punto” su Angelo Colocci – Parte I. La biblioteca colocciana (e altri modelli cinquecenteschi): C. Bologna, La biblioteca di Angelo Colocci – M. Bernardi, Per la ricostruzione della biblioteca colocciana: lo stato dei lavori – M. Danzi, La parte ispano-portoghese della biblioteca del Bembo (con una «postilla» colocciana – M. Motolese, Sullo scaffale di Ludovico Castelvetro: un nuovo documento e una vecchia lista – Parte II. I manoscritti, le postille: M. Bernardi, Intorno allo zibaldone colocciano Vat. lat. 4831 – N. Cannata, Il primo trattato cinquecentesco di storia poetica e linguistica: le Annotationi sul vulgare ydioma di Angelo Colocci (ms. Vat. lat. 4831) – C. F. Blanco Valdés, A. Ma Domínguez Ferro, Il cod. Vat. lat. 4823: il laboratorio colocciano – M. Spampinato Beretta, Il “caso” Cielo – S. Bianchini, Colocci legge «Rosa fresca aulentissima» – M. Brea, De los lemosini a los siculi, Dante y Petrarca – F. Costantini, Il Libro Reale, Colocci e il Canzoniere Laurenziano – G. Tavani, Le postille di collazione del canzoniere portoghese della Vaticana (Vat. lat. 4803) – G. Pérez Barcala, Angelo Colocci y la rima románica: aspectos estructurales (análisis de algunas apostillas coloccianas) – E. Fidalgo Francisco, Apuntes para una vida de Alfonso X en un códice de Colocci (Vat. lat. 4817) – E. Corral Díaz, Las notas coloccianas en el cancionero profano de Alfonso X – P. Lorenzo Gradín, Colocci, Los lais de Bretanha y las rúbricas explicativas en B y V –F. Fernández Campo, Apostillas petrarquescas de Colocci: nuevas posibilidades de lectura – Parte III. La poesia, i poeti: C. Pulsoni, Il De vulgari eloquentia tra Colocci e Bembo -A. Rossi, Il Serafino di Angelo Colocci – C. Vecce, Sannazaro e Colocci – U. Schlegelmilch, Carmina de ruinis: Pomponio Leto, Angelo Colocci e la poesia antiquaria di Roma tra ’400 e ’500. Indice dei nomi. Indice dei manoscritti e degli stampati antichi.