Francesca Gambino, Canzoni anomine di trovatori e trobairitz, Edizione critica con commento e glossario, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2003 (Scrittura e scrittori. Collana di Studi Filologici diretta da Luciana Borghi Cedrini, 18).
Per una volta tanto, nessun nome d’autore compeggia in testa ai componimenti trobadorici pubblicati in questo volume; e ciò è doppiamente singolare, sia perché l’anonimato è raro nella lirica provenzale antica (dove semmai prevalgono le attribuzioni plurime e discordanti), sia perché in questo caso si tratta addirittura di canzoni, cioè di testi appartenenti al genere più aulico e prestigioso e più vincolato alla soggettività e all’individualità creatrice. Quali che siano le circostanze che hanno determinato il curioso destino di queste liriche, esse meritavano, al di là della loro maggiore o minore qualità artistica, di essere ripubblicate unitariamente, tanto più in quanto erano finora disperse in edizioni spesso inaffidabili o antiquate e quasi introvabili: e cioè, di fatto, ingiustamente emarginate, solo in virtù di una circostanza esteriore, dal canone trobadorico.