Le nozze del sole. Canti vecchi e colinde romene, a cura di Dan Cepraga, Lorenzo Renzi, Renata Sperandio, Roma, Carocci, 2004.
ISBN 88-430-2940-1, pp. 252, 17,60 euro
La poesia popolare romena può riservare al lettore occidentale la vertigine della scoperta di un mondo Altro, un universo culturale arcaico e al tempo stesso complesso. Pasolini aveva voluto colinde e altri canti romeni nella colonna sonora del suo Edipo re: gli sembravano testimonianze di un mondo ancestrale e fuori dalla storia, musica in- definibile, «la musica del mito della terra». Mircea Eliade ha visto nel folclore della Romania una prova concreta della sopravvivenza nell’Europa moderna di immagini, temi e credenze religiose antichissime, che rimandano ad un patrimonio mitico tradizionale e precristiano. Nelle colinde e nei canti vecchi – alcuni dei quali pubblicati qui per la prima volta in Italia – si celebrano grandi miti arcaici, quali le nozze incestuose fra il Sole e la Luna o il sacrificio di fondazione di Mastro Manole, ma anche temi epico-eroici legati all’immaginario feudale e cavalleresco o fosche storie iniziatiche, come nella “colinda dei cervi“, dalla quale Béla Bartók ha tratto nel 1930 la sua famosa Cantata profana.
INDICE. Introduzione – Nota informativa – 1. Canti vecchi – Il Sole e la Luna – Miorita – Mastro Manole – La ragazza selvaggia – La figlia del Cadì – Antofita – Toma Alimos – Corbea – Constantin Brîncoveanu – 2. Colinde – La scena del rito – La caccia rituale – La conquista della sposa – Nove fratelli tramutati in cervi – La creazione del mondo – L’albero buono e l’albero malvagio – Il suicidio della santa – Il grano, il vino e l’olio santo – Bibliografia.