«Iddio ci dia buon viaggio e guadagno». Firenze, Biblioteca Riccardiana, ms. 1910 (Codice Vaglienti), edizione critica a cura di Luciano Formisano, Firenze, Edizioni Polistampa, 2006 (Biblioteca Riccardiana, 10).
ISBN 88-596-0050-2, 388 pp., 25,00 euro
Il codice Riccardiano 1910, compilazione di viaggi approntata dal mercante fiorentino-pisano Piero Vaglienti tra la fine del Quattrocento e il 1514, è ben noto agli specialisti per contenere alcuni testi di primaria importanza per la storia delle grandi scoperte, soprattutto portoghesi, e per lo studio della loro ricezione nell’ambiente mercantile toscano, di cui fornisce una testimonianza ‘in presa diretta’ attraverso le lettere-relazioni di alcuni dei principali protagonisti e finanziatori. Tra queste, la quasi totalità delle lettere in volgare attribuite ad Amerigo Vespucci e almeno un paio di unica, per i quali la traduzione italiana raccolta dal Vaglienti sostituisce a tutti gli effetti l’originale portoghese andato perduto; il tutto significativamente preceduto da una sezione di ‘storia antica’ che comprende una versione del Milione combinata con frammenti dalla redazione toscana dei Viaggi di Mandeville.
Vi si aggiunge un’importantissima versione toscana del Corano (con ogni probabilità, la più antica traduzione del Corano in una lingua europea moderna) e del Libro, o Trattato, dell’Unione di Ibn Tumart, fondatore della setta degli Almoadi, versioni fin qui ignote agli specialisti e che il curatore ha potuto identificare e pubblicare solo di recente.
Del codice, un in-folio di 184 carte, viene qui fornita un’edizione interpretativa integrale, promossa dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Quinto Centenario del Viaggio di Amerigo Vespucci (1501-1502).