Carla Rossi, Marie, ki en sun tens pas ne s’oblie. Marie de France: la Storia oltre l’enigma, Roma, Bagatto Libri, 2007.
ISBN 9788878061576, 212 pp., 20.00 euro
Grazie a questo studio, la figura storica della maggiore narratrice medievale europea acquista finalmente contorni netti, non dissimili da quelli di altre grandi scrittrici dell’epoca, prima fra tutte Eloisa. Muovendo da un accurato riesame dei documenti d’archivio, Carla Rossi sottopone a verifica le varie proposte d’identificazione di Marie de France fin qui avanzate dalla critica, per metterne in luce debolezze e contraddizioni.
Un’analisi approfondita di alcuni luoghi testuali delle opere firmate da Marie (specie dei delicatissimi Lais) e un attento esame delle allusioni coeve alla poetessa consentono all’autrice di formulare un’ipotesi innovativa, destinata a far discutere a lungo gli specialisti.
L’appartenenza della scrittrice alla Francia non sarebbe meramente anagrafica, quanto innanzitutto culturale e ideologica. Dalla ricostruzione, qui proposta su concrete basi documentali, risulta che dopo aver vissuto intensamente “nel secolo”, Marie, abbatissa berkingensis, esercitò un notevole ruolo culturale a capo di una delle maggiori abbazie femminili inglesi; inoltre, grazie al sodalizio (non unicamente intellettuale), con la cerchia degli eruditi raccolti intorno all’arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, la poetessa ebbe accesso a una serie di fonti letterarie e filosofiche, la cui influenza appare oggi innegabile nella sua opera.