La Vision de Tondale. Les versions françaises de Jean de Vignay, David Aubert, Regnaud le Queux. Éditée par Mattia Cavagna, Paris, Champion, 2008 [Classiques Français du Moyen Âge, 159]
ISBN 978-2-7453-1749-0, 352 pp., 35,00 euro.
Scritta in latino nel 1149, la Visione di Tungdal mette in scena il viaggio ultraterreno di un cavaliere irlandese e offre la più completa e dettagliata descrizione dell’aldilà prima della Divina Commedia, di cui peraltro costituisce una fonte importante. Il testo ha avuto un grande successo in tutta la cristianità fino alla fine del Medioevo; la sua ricezione interessa tanto l’ambito religioso che quello laico, come dimostrano le sue numerose traduzioni in lingua vernacolare. Le tre versioni francesi raccolte e pubblicate in questo volume sono l’opera di tre scrittori celebri, Jean de Vignay, David Aubert, Regnaud le Queux e si collocano in tre contesti culturali e letterari differenti: il grande movimento di traduzione patrocinato dalla corona dei Valois, la tradizione delle riscritture e dei rimaneggiamenti alla corte di Borgogna, la corrente letteraria della Grande Rhétorique.