«L’ornato parlare». Studi di filologia e letterature romanze per Furio Brugnolo, a cura di Gianfelice Peron, Padova, Esedra Editrice, 2007.
ISBN 978-88-6058-085-6/88-6058-085-4, XXVIII-812 pp., 50,00 euro
Allievi, amici e colleghi hanno riunito trentacinque saggi su argomenti medievali e moderni, dai poeti delle origini a Petrarca, da Saba e Pound, vicini agli interessi scientifici di Furio Brugnolo per festeggiare il suo sessantesimo compleanno e per esprimergli la stima e la gratitudine per la molteplice attività didattica e scientifica che ha svolto e svolge a favore del Dipartimento di Romanistica e più in generale della cultura filologico-letteraria.
Il titolo rinvia alla canzone Color di perla di Nicolò de’ Rossi, un autore fondamentale nell’esperienza biografica, scientifica e accademica di Brugnolo. Ma, attraverso Nicolò, esso richiama le «parole ornate» del sonetto dantesco Savete giudicar vostra ragione e il canto II dell’Inferno quando Beatrice invia Virgilio a soccorrere Dante con la sua «parola ornata» e con quanto occorreva «al suo campare» così da esserne lei stessa «consolata».
La parola è dunque uno strumento di salvezza, ma non la parola qualsiasi, bensì quella educata dalle lettere o, con parafrasi continiana, quella «elegante secondo retorica», la parola che si affina nel segreto del nostro studio e si traduce nell’operare concreto. Con Curtius si potrebbe definirla anche come la parola che si avvale della filologia e della retorica quali «strumenti ausiliari della memoria» e contribuisce al raggiungimento di quell’humanitas che sa suggerire ancora vie salvifiche, e anche consolatorie, in un mondo nel quale sembrano imporsi altri interessi e altre logiche.