Mara Nerbano, Il teatro della devozione. Confraternite e spettacolo nell’Umbria medievale, Perugia, Morlacchi (Saggi, 1).
ISBN 978-88-6074-065-6, xxii + 414 pp., 22,00 euro
In Umbria, alla fine del Medioevo, le confraternite disciplinate elaborarono un monumentale repertorio di laude drammatiche e diedero vita a liturgie, riti figurati, pratiche pie che assunsero in molti casi forme compiutamente spettacolari. La fortuna di questo “teatro della devozione” si protrasse per circa due secoli: i suoi inizi coincisero con la costituzione ufficiale delle prime compagnie; il suo declino fu successivo alla seconda decade del Cinquecento, quando le città erano ancora sede di eventi di grande impegno realizzativo.
Nella civiltà teatrale dei disciplinati si annodarono tecniche molteplici – letterarie, drammaturgiche, artigianali, produttive – che forgiarono un linguaggio rappresentativo composito e articolato. Più occulta, ma non meno originale e profonda, fu la dimensione esoterica della vita associativa, che impegnò il laicato devoto in prassi ascetiche, preghiere, meditazioni, atte a far rivivere nell’interiorità, quasi spazio di una scena mentale, i miti fondatori del Cristianesimo.
Mettendo a fuoco contemporaneamente l’ambito circoscritto e liminale del gruppo confraternale e l’ambito ampio e diversificato della partecipazione alla religione cittadina, il libro analizza testi, eventi, luoghi, cultura materiale, nessi con la produzione iconografica, scoprendo nella teatralità disciplinata ricche quanto inattese dimensioni comunicative.