Roberto Rea, Cavalcanti poeta. Uno studio sul lessico lirico, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2008 (Esercizi di lettura, 8).
ISBN 978-88-6134-172-2, 524 pp., 18.00 euro
Benché la poesia cavalcantiana rigeneri la lingua della lirica aulica, rivelandosi determinante per la formazione della koinè stilnovista e quindi del supremo modello petrarchesco, manca a tutt’oggi uno studio sistematico sul lessico di Guido, di cui viene di norma evidenziata la componente filosofico-scientifica, in realtà quasi interamente circoscritta alla canzone dottrinale Donna me prega. Il volume Cavalcanti poeta si propone di indagare il linguaggio cavalcantiano in primo luogo come un lessico lirico, inteso come un codice altamente definito ereditato con profonda consapevolezza dalla tradizione della poesia cortese trobadorica e italiana. Si tratta quindi di comprendere la reale consistenza e la specifica natura della novità linguistica cavalcantiana rispetto alla tradizione lirica precedente. La ricerca, caratterizzata da un impianto innovativo, si concentra sui lessemi configuranti la peculiare dimensione psicologica dell’interiorità, che è stata da tempo riconosciuta come sostanziale “invenzione” cavalcantiana. Se l’ampio saggio che occupa la prima parte del volume si propone di tracciare un bilancio complessivo di quanto emerso nel corso dell’indagine, evidenziando i caratteri e i modelli di fondo della risemantizzazione cavalcantiana del lessico cortese, l’organizzazione dei materiali per schede lessicali permette di adoperare il volume anche come opera di consultazione utile a fornire un orientamento nello studio del lessico della poesia amorosa duecentesca.