Roberto Rea, Stilnovismo cavalcantiano e tradizione cortese, Roma, Bagatto libri, 2008.
ISBN 8878061654 – 9 788878 061651, 124 pp., 15,00 euro
L’interesse per la componente filosofica e scientifica della poesia cavalcantiana ha spesso fatto passare in secondo piano le sue relazioni con la tradizione della lirica aulica, che lo stesso Cavalcanti contribuisce in modo decisivo a rigenerare. I saggi compresi in Stilnovismo cavalcantiano e tradizione cortese intendono ripensare la poesia cavalcantiana all’interno del suo genere di appartenenza e del relativo dibattito contemporaneo: dalla questione, finora quasi del tutto trascurata, dei rapporti con il “grande canto cortese” dei trovatori, a due episodi emblematici della resistenza opposta alla novità cavalcantiana da parte di quei poeti che ne intuirono il potenziale eversivo: la scoperta polemica che Onesto da Bologna intraprende con Cino da Pistoia, al fine di attaccare proprio il magistero cavalcantiano, e quella, più sottile e insidiosa, ravvisabile nell’ambiguo sonetto Gli vostri occhi di Bonagiunta da Lucca, finora evocato dalla critica a supporto del discorso, del tutto antitetico e pertanto revocato in dubbio, del “pre-stilnovismo” del poeta lucchese.