Livio Petrucci, Alle origini dell’epigrafia volgare. Iscrizioni italiane e romanze fino al 1275, Pisa, Edizioni Plus, 2010.
ISBN 978-88-8492-687-6, 216 pp., 20,00 euro
Il volume propone la prima rassegna su scala romanza delle più antiche epigrafi redatte in volgare e oggi ancora consultabili: un corpus di quarantatré reperti selezionati, con criteri espliciti ed uniformi, tra i cinquantacinque individuati attraverso un’ampia ricerca bibliografica.
Tutti i reperti proposti dalla bibliografia consultata sono uniformemente schedati; dei quarantatré reperti ammessi nel corpus viene fornita una documentazione fotografica a colori, per più di un terzo inedita. L’introduzione comprende: la discussione del posto delle epigrafi tra le prime scritture volgari; la selezione del corpus; uno studio dei reperti selezionati, sotto il profilo tipologico (con particolare riguardo agli epitaffi) e in relazione al significato dell’impiego del volgare.
SOMMARIO. Premessa; Abbreviazioni bibliografiche e telematiche; Prospetto del corpus e delle iscrizioni escluse. I. La scrittura del volgare e l’epigrafia 1. L’avvio della scrittura del volgare; 2. La varietà tipologica dei primi testi e gli ambiti di scrittura; 3. Appunti di tipologia epigrafica. II. Definizione del corpus 1. Un inventario d’iscrizioni; 2. Definizione del corpus; 2.1 Il limite cronologico; 2.2 Il criterio linguistico; 2.3 Il criterio filologico. III. Primi sondaggi 1. Le tipologie; 2. Tipologie e ragioni del volgare; 2.1 Le didascalie; 2.2 Gli epitaffi, 2.2.1 Le tipologie dei sepolcri, 2.2.2 La forma degli epitaffi, 2.2.3 La qualità dei defunti, 2.2.4 Le ragioni del volgare; 2.3 Le firme di artefici; 2.4 Le esortazioni morali; 2.5 Le memorie civili; 2.6 Le memorie di pietà; 3. Iscrizioni italiane e iscrizioni romanze. Catalogo. Indici. Tavole