Lu raxunamentu di l’abbati Moises e di lu beatu Germanu supra la virtuti di la discretioni, a cura di Ferdinando Raffaele, Palermo, Centro di studi filologici e linguistici siciliani, 2009 (Supplementi al Bollettino, 17).
ISBN 978-88-96312-11-7, pp. 206
Il Raxunamentu di l’abbati Moises e di lu beatu Germanu supra la virtuti di la discretioni, trasposizione cinquecentesca in volgare siciliano della Conlatio de discretione di Giovanni Cassiano, rappresenta una delle ultime attestazioni di scrittura siciliana ancora non assimilabile all’ambito ‘dialettale’. Tràdito da un unico testimone, ha visto la luce presso il monastero benedettino cassinese di San Martino delle Scale tra il 1510 e il 1550 ed è stato esemplato su un testo a stampa, precisamente una copia delle Conlationes pubblicate a Basilea nel 1497 dall’editore Johann Amerbach. Le caratteristiche testuali del volgarizzamento dimostrano come esso sia stato concepito per una circolazione circoscritta, per una destinazione nota al traduttore e secondo una finalità eminentemente didattico-divulgativa.
Del Raxunamentu è presentato il testo critico, corredato da un’ampia introduzione, dalla nota al testo e dal glossario. Nell’introduzione si fornisce un essenziale exursus relativo alla ricezione medievale e postmedievale dei trattati monastici di Cassiano e alle loro traduzioni di area italo-romanza; un profilo della storia culturale della Sicilia dei secoli XIV-XVI, con particolare attenzione alla produzione letteraria in volgare siciliano e all’ambiente socio-culturale nel quale il volgarizzamento è stato redatto; l’esame dei modi della traduzione; un ampio sondaggio sui caratteri linguistici del testo. Nella nota al testo è vagliata la vasta e articolata tradizione testuale delle Conlationes, è individuato il modello adoperato dal volgarizzatore siciliano e sono enunciati i criteri di trascrizione del testo e di edizione. Nel glossario, infine, è raccolto e classificato tutto il materiale lessicale del testo, codificato e lemmatizzato attraverso il sistema GATTO dell’Opera del Vocabolario Italiano e con il prezioso supporto del Corpus Artesia (Archivio Testuale del Siciliano Antico).