Pulsione e destini. Per Andrea Fassò, a cura di F. Benozzo, M. Cavagna e M. Meschiari, Modena, Anemone Vernalis Edizioni, 2010.
256 pp., 20 euro
Durante un intenso pomeriggio trascorso a Bologna a fare quelle cose che il giovane Carducci considerava «le più degne dell’homo sapiens, come sarebbe mangiare e bere […], giocare, amare, dir male del prossimo e del governo», nei tre curatori di questa piccola Festschrift è nata l’idea di festeggiare il sessantacinquesimo compleanno del loro amico e maestro Andrea Fassò. L’idea era qualcosa di diverso dalle abituali miscellanee, qualcosa che coinvolgesse poche persone scelte esclusivamente tra i più giovani allievi, i nipoti filosofi e gli amici o colleghi extra-filologici, ai quali affiancare poi alcuni riconosciuti maestri di area umanistica legati ad Andrea Fassò da un rapporto di reciproca stima. Il titolo freudiano della raccolta si riferisce a un suo saggio del 2001 (Pulsioni e loro destini. Raoul de Cambrai, Jaufré Rudel e Don Giovanni) e vorrebbe sottolineare la presenza di vari “destini” nati dalla medesima “pulsione”: l’incontro con lui, come allievi e come studiosi.
Per acquisti: anemonevernalis@libero.it
INDICE. Premessa; M. Alinei, Sette nuove etimologie (da approfondire); L. Baroncini, La caccia a Diana; F. Benozzo, “Dalla pianura al molo”. Sull’inservibilità del metodo ecdotico nello studio delle canzoni; M. Cavagna, Dante, Christine de Pizan e John Kennedy Toole: tre qualificati lettori di Boezio; P. Galloni, Il mistero degli uccelli iniziatici; C. Losi, Arthur’s Seat Project. Diario 1999-2002; S. Menegaldo, Trois regards sur le strabisme d’Hector: Dares Phrygius, Benoît de Sainte-Maure et Joseph Iscanus; M. Meschiari, Sorella neve. Anatomia dell’intellettuale di riporto; F. Rico, Si no castos, cautos (el Apóstol, Boccaccio, Petrarca); G. Sanga, Sull’origine della fiaba; G. Zanotti, Realismo senza empirismo: Wittgenstein, le parole e le cose.