Francesca Sanguineti, Il trovatore Albertet, Modena, Mucchi, 2012 (Studi, testi e manuali; Subsidia al Corpus des troubadours).
ISBN 978 8870005837, 430 pp.
Nato, secondo la breve vida, nella regione di Gap e attivo tra la fine del secolo XII e la prima metà del XIII, Albertet rappresenta un caso emblematico di compenetrazione delle funzioni di trovatore e giullare. Trovatore errante, incline al nomadismo e capace di adattarsi alla realtà delle singole corti da lui frequentate, Albertet fu noto soprattutto per le sue qualità musicali e vocali. Ne è prova innanzitutto la menzione al v. 2 del gap-sirventes di Uc de Lescura, De mots ricos no tem Peire Vidal, in cui l’autore cita Albertet proprio come modello di virtuosismo canoro. Tale riconoscimento si combina, oltretutto, bene con il profilo tratteggiato dall’antico biografo medievale, secondo il quale Albertet sarebbe stato molto apprezzato per los bons sons che era in grado di comporre. Il giudizio rilasciato dai suoi contemporanei appare confermato anche dalla conservazione delle melodie di tre componimenti, nonché da un’interessante indicazione metapoetica contenuta in una delle canzoni, A vos vuelh mostrar ma dolor, in cui Albertet rivolge la propria richiesta d’amore alludendo alla dolce voce con cui tale richiesta è formulata e lasciando così trapelare un richiamo al suo statuto di trovatore-interprete. Dall’analisi del corpus emerge, inoltre, una fitta rete di rapporti intertestuali con altri trovatori: non mancano tracce interessanti lasciate nella sua opera da poeti appartenenti a generazioni precedenti, come Guillem de Saint-Didier e Raimbaut d’Aurenga, mentre fecondo e assai complesso è il rapporto con la produzione di Raimbaut de Vaqueiras, che procede lungo vettori destinati talvolta ad intrecciarsi, dando così luogo a scambi e a sovrapposizioni. Ventidue sono i componimenti di attribuzione sicura: quindici canzoni, un descort e sei tenzoni, di cui è proposta una nuova edizione critica. L’edizione di ciascun componimento è accompagnata da una traduzione in prosa e da puntuali note; un ampio glossario chiude il volume.
INDICE. Introduzione – Tavola di concordanza – Vida – I. Ab joi comensi ma chanson – II. Ab son gai e leugier – III. A mi non fai chantar folia ni flors – IV. Atrestal vol faire de mi m’amia – V. A vos vuelh mostrar ma dolor – VI. Bon chantar fai al gai temps del paschor – VII. Destreytz d’amor venc denant vos – VIII. Donna pros e richa – IX. En amor ai tan petit de fiansa – X. En amor trob tantz de mals seignoratges – XI.En mon cor ai tal amor encobida – XII. Forfagz vas vos, q’eu no m’aus razonar – XIII. Mos coratges s’es camjatz – XIV. Mout es greus mals de qu’om no s’auza planher – XV. Pos en ben amar m’esmer – XVI. Bel m’es oimais – XVII. Albertet, dui pro cavalier – XVIII. Gaucelm Faidit, eu vos deman – XIX. Monges, digatz segon vostra scienssa – XX. N’Albert, chauszetz al vostre sen – XXI. Amics Albert, tenzos soven – XXII. En Peire, dui pro cavallier – Appendice: N’Albert, eu sui en error – Indice dei nomi propri – Glossario – Bibliografia.