Pero Garcia Burgalés, Canzoniere. Poesie d’amore, d’amico e di scherno, a cura di Simone Marcenaro, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2012 (Medioevo Ispanico, 3).
ISBN 978-88-6274-371-6, 472 pp., 30,00 euro
Pero Garcia Burgalés, trovatore galego-portoghese originario di Burgos (1230-1270 ca.), è autore di 53 cantigas, suddivise nei tre generi canonici del sistema lirico peninsulare. Raffinato cantore dell’amor fino nella sua versione più manierata nelle cantigas de amor, beffardo e sferzante nelle poesie d’ispirazione satirica e nelle due tenzoni, il Burgalés incarna alla perfezione i connotati più riconoscibili della scuola trobadorica dell’occidente iberico. Pero Garcia è poeta che non rinuncia alla sperimentazione tecnica – fino a costruire architetture formali degne di un vero magister tropatorum (assimilabile, perché no, al rhétoriqueur per eccellenza della lirica trobadorica, Giraut de Bornelh) – ma che, allo stesso tempo, sa introdurre innovazioni di un certo peso nell’esausto tessuto retorico della cantiga de amor. Il segreto d’amore violato e diffratto nelle enigmatiche figure femminili Joana, Sancha e Maria, il timore verso i maldicenti, l’esaltazione della follia come antidoto alla morte d’amore, il costante dialogo con la figura divina che si trasforma in un vero vituperium in occasione della morte della senhor: immagini e suggestioni che si susseguono senza soluzione di continuità, in uno dei canzonieri più ampi e variegati dell’intera tradizione peninsulare. A fianco del testo critico, tradotto e annotato, il volume propone un ampia introduzione, un rimario e un glossario selettivo e la bibliografia.