Sonia Maura Barillari, Protostoria della strega, le fonti medievali latine e romanze, Aicurzio, Virtuosa-Mente Edizioni, 2014.
ISBN 9788898500062, 320 pp., 29,00 euro
Com’è noto, la sommatoria dei tratti pertinenti costituiti dal volo, da una connotazione notturna, dalla conturbante contiguità con la dimensione ferina costituisce una delle prerogative essenziali e irrinunciabili chiamate a contraddistinguere quell’articolato e per certi versi inestricabile ‘plesso’ di credenze che alle soglie dell’età moderna gli esponenti più in vista dell’establishment cattolico e ‘riformato’ vollero sintetizzare, ponendolo sotto il segno del demoniaco, nel concetto di stregoneria. A partire da tali presupposti, il saggio si propone di approfondire alcune problematiche relative alla formazione di quest’ultimo, e le caratteristiche che nell’Occidente europeo lo hanno reso un modello vincente e duraturo, analizzando alcune delle componenti che concorsero a produrre tale sintesi, contestualizzandole rispetto alle loro diverse – successive o sincrone – attualizzazioni linguistiche, storiche, documentarie, poetiche e letterarie. Per farlo è stato necessario approssimarsi il più possibile al momento storico in cui il ‘modello’ frutto dell’elaborazione teorica dell’‘immagine’ della strega da parte degli uomini di cultura ha preso forma e consistenza, o almeno si è affermato in maniera stabile.