Giulia Murgia, La Tavola Ritonda tra intrattenimento ed enciclopedismo, Roma, Sapienza Università Editrice, 2015.
ISBN 978-88-98533-53-4, 458 pp., Opera diffusa in modalità open access e sottoposta a licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale Non opere derivate (CC BY-NC-ND), 3.0 Italia
La Tavola Ritonda, anonima compilazione toscana trecentesca, rappresenta, nel panorama dei Tristani italiani, la riscrittura più originale del Tristan en prose (XIII secolo). In questa singolare rivisitazione della leggenda tristaniana, la “verità” del messaggio romanzesco discende da un’operazione di razionalizzazione e di moralizzazione del mito di Tristano e Isotta: il merveilleux bretone viene rifunzionalizzato in senso “scientifico”; la società arturiana appare esemplata su quella comunale italiana; si moltiplicano le allusioni alla produzione lirica, filosofica, religiosa dell’Italia due-trecentesca; lo stesso protagonista Tristano viene sottoposto a un processo di agiografizzazione. La Tavola Ritonda si divide insomma tra intrattenimento ed enciclopedismo, officiando ancora una volta, un po’ sul serio e un po’ per gioco, i riti del romanzo cavalleresco, chiamati a farsi veicolo di nuovi ideali e di nuovi saperi, da consegnare a un pubblico che nella letteratura ricerca una rappresentazione di sé, delle proprie aspirazioni sociali, civili e morali.
INDICE. Prefazione (Maurizio Virdis) – Introduzione. La leggenda di Tristano e Isotta in Italia. Il giuogo/giuoco della cavalleria – 1. Variazioni italiane sul topos del grant livre. Il dittico proemio-congedo nella tradizione italiana del Tristan en prose – 2. «La fontana di tutti libri e romanzi che si leggano». Lo spirito enciclopedico nella Tavola Ritonda – 3. «E quie sì si afferma la parola usata che dice cosìe…». La misura breve nella Tavola Ritonda – 4. Amore e scienza medica nella leggenda tristaniana tra Francia e Italia – Bibliografia – Ringraziamenti