«Mirabilia». Gli effetti speciali nel Medioevo. Atti delle IV Giornate Internazionali Interdisciplinari di Studio sul Medioevo (Torino, 10-12 Aprile 2013), a cura di Francesco Mosetti Casaretto e Roberta Ciocca, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2014 (Ricerche Intermedievali, 7).
ISBN 978-88-6274-557-4, XVIII-542 pp., 45,00 euro
Qual è la funzione letteraria del ricorso agli «effetti speciali» nel Medioevo? Perché anche la letteratura medievale ha i suoi effetti speciali; anzi, a ben guardare, ne è piena. Non solo i miracoli dei santi, ma anche i prodigi, i portenti, le ordalie, gli artifici sempre più complessi delle sacre rappresentazioni, gli animali parlanti e protagonisti di gesta epiche o di saghe, le iperboli dell’epica, le strategie retoriche del latino isperico o della scinderatio, l’immaginario esotico del viaggio, i mostri, gli effetti «nuovi» di rima e ritmo nella poesia, la stessa liturgia… Insomma, tutto o quasi, nel Medioevo, sembra voler trascendere la realtà, la normalità del vivere, l’oggettività dell’esistenza quotidiana. Perché? A cosa si deve questa propensione verso l’impossibile e lo straordinario? C’è un legame strategico che lega la nostra, moderna, cinematografica necessità di fare uso degli effetti speciali all’evidente necessità del Medioevo di fare altrettanto con i mezzi che aveva a disposizione oppure i due ambiti sono radicalmente diversi e partono da cause diverse? «Ricerche Intermedievali» fa il punto sui grandi interrogativi della cultura medievale, sgombrando il campo da ogni pregiudizio. Studiosi di diversa estrazione (tardo-antichisti, mediolatinisti, romanisti, germanisti, bizantinisti, umanisti, filosofi, semiologi, storici, storici dell’arte, etc.) qui confrontano opinioni, prospettive e informazioni per «conoscere il Medioevo attraverso i Medioevi» e ridurre per via interdisciplinare paradossi e distanze della cosiddetta «Età di Mezzo».