I confini della lirica. Tempi, luoghi, tradizione della poesia romanza, a cura di Alessio Decaria e Claudio Lagomarsini, Firenze, SISMEL – Edizioni del Galluzzo, 2017 (mediEVI, 15).
ISBN 978-88-8450-596-5, X-312 pp., 48 euro
Il concetto di confine, da intendersi nelle molteplici implicazioni geografiche, cronologiche e inerenti al genere letterario, può costituire un’utile chiave di lettura per la lirica romanza del Medioevo e per le complesse vicende della sua trasmissione. A questo tema è stato dedicato il convegno di cui qui si pubblicano gli atti, che si è tenuto a Siena nel febbraio del 2015 per concludere i lavori del progetto TraLiRO. Repertorio ipertestuale della tradizione lirica romanza delle Origini, finanziato nell’ambito del programma di ricerca FIRB Futuro in ricerca 2010. Tutti gli interventi, dedicati ai vari ambiti linguistici considerati nel progetto (italiano, francese, provenzale, galego-portoghese, castigliano), si confrontano in vario modo con l’idea di limite, confine, frontiera, e, muovendo da una prospettiva contemporaneamente filologica e storiografica, toccano almeno uno dei tre punti che fanno da sottotitolo al convegno: tempi, luoghi, tradizione della lirica romanza del Medioevo. Tale impostazione si fonda sulla convinzione che la tradizione dei testi costituisce un fattore di primaria importanza tanto per definire l’identità del genere lirico, quanto per affrontare le questioni di ambito critico e storiografico.