Thibaut de Champagne. Edizione, tradizione e fortuna, a cura di P. Canettieri, L. Spetia, S.M. Visalli, Roma, L’Erma di Bretschneider, 2020.
ISBN 9788891321510, 270 pp., 190 euro
Si propongono i primi saggi di un gruppo di filologi e musicologi che sta procedendo allo studio sistematico, finalizzato a fornire una nuova edizione critica, digitale e cartacea, delle liriche di Thibaut de Champagne, di cui qui si fornisce un’indagine assieme ecdotico-letteraria e musicologica. Grande personaggio storico del XIII secolo, oltre che poeta citato da Dante Alighieri nel De vulgari eloquentia insieme agli altri doctores illustres, era discendente di re, duchi e conti della più nobile schiatta, ma anche barone fiero e ribelle, troviero eccellente, compositore ed esecutore di musica e fra i primi allestitori, ben prima di Petrarca, di un proprio canzoniere poeticamente strutturato. Sul fronte ecdotico, dell’illustre poeta è fornita l’edizione critica di un componimento (Ausi com l’unicorne sui), privilegiando al contempo alcuni aspetti dell’esame relativo alla tradizione manoscritta, con particolare riguardo alle attribuzioni e allo studio metrico-melodico dell’opera del troviere. Sul versante letterario, di quest’ultima si fornisce altresì una dettagliata analisi delle corrispondenze con la coeva tradizione letteraria lirica e romanzesca (chansons de change, pastourelles e Roman de la Rose), nonché con la precedente produzione poetica trobadorica in connessione diretta con la produzione di Chrétien de Troyes e il dibattito nato attorno alla carestia amorosa. Infine, di Thibaut personaggio e poeta è analizzata la fortuna nelle liriche e nella Commedia di Dante Alighieri.