L’aire de Proensa. Temi di geografia nella lirica romanza medievale, a cura di Federico Guariglia e Nicolò Premi, Verona, Fiorini («Medioevi»), 2021
ISBN 978-88-96419-40-3, 185 pp., 27 euro
Lo scopo primario di questo volume è dunque quello di tentare una riflessione su alcuni temi di geografia nello studio dei testi lirici secondo metodi che si propongono come applicabili anche in altri contesti. I quesiti di ricerca alla base di tutti i contributi vedono nella geografia e nello studio dei fenomeni in ottica spaziale un comune denominatore. La selezione dei casi di studio, la determinazione della raccolta dei dati e la loro valutazione e analisi aspirano a conseguire una fruttuosa triangolazione tra filologia, storia letteraria e geografia culturale e antropica. Il volume si apre con un contributo di Fabio Sangiovanni che riflette sui problemi metodologici dell’applicazione di una prospettiva cartografica alla letteratura medievale. Stefano Resconi, percorrendo l’arco latitudinale Francia del Nord-Midi, parte dal componimento francese Consilliés moi, signor, per arrivare a indagare i contatti avvenuti tra le tradizioni oitanica e occitanica nell’area linguadociano-catalana agli inizi del Duecento. Nicolò Premi, percorrendo invece la rotta Midi-Toscana, si concentra sulle tenzoni del rimatore toscano Ser Pace dove si leggono i più significativi tra i rari esempi di importazione in Italia del genere del joc-partit occitanico. Il contributo successivo, di Alexandros Maria Hatzikiriakos, segue parimenti un arco latitudinale che collega Artois, Provenza e Napoli, ma assume come oggetto di studio un testimone materiale, lo Chansonnier du Roi, indagando quindi la storia della tradizione del codice. Questo manoscritto reca infatti una serie di addizioni testuali che si sono in esso stratificate durante i suoi spostamenti da un contesto geoculturale all’altro, dalla Francia all’Italia Meridionale. Nel suo studio, Giorgio Barachini raccoglie tutte le occorrenze dei termini mar, mars e outramar e si impegna a darne una valutazione qualitativa cercando di definire costanti tematiche nella visione dello spazio marittimo da parte dei poeti in lingua d’oc. Federico Guariglia, dal canto suo, apre uno squarcio sulla tradizione epica romanza nei suoi contatti con la tradizione lirica, occupandosi in particolare della tradizione indiretta della chanson de geste Gui de Nanteuil.
Con questo volume si cerca di dimostrare che l’intertestualità, la comparatistica, lo studio della tradizione manoscritta e della sua storia a partire da testimoni materiali, la raccolta quantitativa di occorrenze testuali da valutare qualitativamente sono tutti indirizzi metodologici che possono funzionare assai bene nel quadro di un approccio geografico alle letterature neolatine del Medioevo. La filologia romanza, avendo tra le sue vocazioni disciplinari originarie l’aspirazione a dare corpo a quell’idea costituente – ma sempre a rischio di vaghe astrazioni – che è la Romània, si configura come candidata ideale per sviluppare riflessioni simili su varie tradizioni letterarie.