Paolo Galloni, Le ombre della preistoria. Metamorfosi storiche dei Signori degli animali, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2007 (Numero speciale di «Studi celtici»).
ISBN 978-88-7694-985-2, 256 pp., 31,00 euro
I Signori degli animali sono gli esseri soprannaturali, pensati sia al maschile che al femminile, che presiedono alla riproduzione e alla distribuzione della selvaggina in tutte le culture umane in cui, dalla Preistoria a oggi, la caccia ha svolto un ruolo centrale. C’è un filo sottile ma non invisibile che ancora lega le pitture rupestri, le divinità della natura e delle fiere dell’antichità classica, le fate silvestri e i giganti selvaggi della narrativa medievale e gli spiriti guida degli sciamani eurasiatici e amerindi: a unirli è l’ombra dei Signori degli animali.
E ancora si scorge un nesso non del tutto reciso tra l’esperienza dell’umanità paleolitica di essere a un tempo predatrice e preda, i miti e le leggende che narrano di creature mostruose che richiedono il tributo di vittime innocenti, l’offerta da parte dei cacciatori di porzioni di carne agli spiriti del bosco, i sacrifici cruenti alla divinità nelle religioni maggiori e – elemento che a prima vista, ma solo in apparenza, può apparire fuori contesto – la fondazione primordiale della religione e della politica: quando i detentori del potere, da Ciro di Persia ai dittatori del Novecento, assumono su di sé le prerogative dei Signori degli animali è di nuovo l’ombra della Preistoria che si allunga fino a sfiorarci.