Furio Brugnolo, La lingua di cui si vanta Amore. Scrittori stranieri in lingua italiana dal Medioevo al Novecento, Roma, Carocci, 2009.
ISBN 978-88-430-5069-7, 135 pp.,15,50 euro
Negli ultimi decenni sono entrati a far parte della letteratura italiana scrittori, poeti e romanzieri provenienti da altri paesi europei ed extraeuropei: scrittori “migranti”, passati cioè attraverso l’esperienza dell’emigrazione e dell’integrazione in una nuova realtà culturale e linguistica. Si tratta di un fenomeno nuovo, a cui si guarda con crescente interesse. Non tutti sanno però che in passato – e anzi già a partire dal Medioevo – l’italiano è stato più volte adottato, magari anche solo occasionalmente, ma sempre con viva coscienza stilistica, da numerosi scrittori stranieri, tra cui anche autori di primissimo piano: da Montaigne e Voltaire a Milton, Byron e Gogol’, da Joyce ad Ezra Pound, a Murilo Mendes. C’è insomma tutto un “italiano in Europa” (per usare una celebre formula di Gianfranco Folena) che, ben lungi dal costituire una mera curiosità erudita, si pone come testimonianza organica delle relazioni linguistiche e letterarie tra l’Italia e il resto del continente. A questa letteratura, ai suoi principali esponenti e al loro specifico “scrivere in italiano” è dedicato il volume.
INDICE. Introduzione – I. L’italiano in Europa e la letteratura italiana ‘fuori d’Italia’: aspetti e problemi – 1. Premessa – 2. Convenzioni e occasioni – 3. Autori e tipi di testo – 4. Eteroglossia e bi-glossia letteraria – 5. Motivazioni e finalità – 6. Stili, forme e pratiche testuali – II. Scrittori stranieri in lingua italiana: undici casi esemplari – 1. Raimbaut de Vaqueiras – 2. Louise Labé – 3. Michel de Montaigne – 4. Francisco de Quevedo – 5. John Milton – 6. Christina Rossetti – 7. Viačeslav Ivanov – 8. James Joyce – 9. Ezra Pound – 10. Ghiorgos Sarandaris – 11. Murilo Mendes – Riferimenti bibliografici – Indice dei nomi