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Società Italiana di Filologia Romanza

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Novità librarie di interesse filologico

Quanti desiderano che vengano qui segnalate di rilevanza scientifica possono inviare un messaggio di posta elettronica alla redazione del sito all'indirizzo sifr@sifr.it.

 

Segnalazioni del 2014

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elemento graficoLes Aventures des Bruns. Compilazione guironiana del secolo XIII attribuibile a Rustichello da Pisa, Edizione critica a cura di Claudio Lagomarsini, Firenze, SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2014 (Archivio Romanzo, 28) .

978-88-8450-572-9, XVIII-620 pp., 77,00 euro

Col titolo Les Aventures des Bruns si pubblica per la prima volta in edizione critica un nuovo testo arturiano attribuibile a Rustichello da Pisa. Si tratta di una compilazione, in antico-francese ma con sporadiche infiltrazioni italianeggianti, dedicata alle avventure dei cavalieri del casato dei Bruns e composta da episodi estratti principalmente dalla Suite Guiron, terzo romanzo del ciclo di Guiron le Courtois. Le Aventures des Bruns si caratterizzano per una ricca tradizione, che in qualche codice si fonde con quella dell'altra opera cavalleresca di Rustichello, la cosiddetta Compilazione arturiana. Vari manoscritti ciclici inseriscono il nostro testo in apertura delle seriazioni macro-testuali, cosicché, per secoli, i lettori del Guiron le Courtois hanno cominciato la lettura partendo proprio da questa soglia. L'introduzione delinea i confini di questa 'nuova' "Compilazione guironiana" inquadrandola nel contesto del ciclo di Guiron e passando poi all'esame codicologico, linguistico e stemmatico dei manoscritti - in parte copiati in Italia - e all'analisi della struttura, delle fonti e dello stile dell'opera. È affrontata infine la questione attributiva: sono discusse le diverse prove convergenti che permettono di restituire a Rustichello le Aventures des Bruns, facendoci anche intravedere, in uno snodo della tradizione, le arcate di un più vasto progetto compilativo dedicato ai tre grandi cicli cavallereschi del Duecento: Lancelot, Tristan, Guiron. Questo volume inaugura la serie di edizioni attualmente in preparazione a cura del "Gruppo Guiron", che progetta la restituzione critica dell'intero ciclo.

 

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elemento graficoL'Étude des fabliaux après le Nouveau recueil complet des fabliaux, sous la direction d’Olivier Collet, Fanny Maillet, Richard Trachsler, Paris, Classiques Garnier, 2014.

ISBN 978-2-8124-3067-1, 288 pp., 32,00 euro

Avec ses dix tomes publiés de 1983 à 1998, le Nouveau recueil completdes fabliaux s’est imposé dans le paysage de la recherche comme outil de référence pour toute étude portant sur ces récits brefs. Tirant le meilleur parti de ce tableau pratique qui permet d’embrasser rapidement les différents états textuels des cent vingtsept fabliaux, les huit contributions réunies ici invitent à en évaluer les apports, mais aussi les limites. Point de départ pour l’étude des fabliaux et point de fuite d’une tradition anthologique déjà ancienne, le NRCF a en effet le mérite à double tranchant d’apprécier les textes indépendamment de leur contexte, et de fixer, par la force du corpus, la définition d’un genre aussi réfractaire aux nomenclatures que « le fabliau ».

Contributeurs: Alain Corbellari, Fanny Maillet, Marco Veneziale, Olaf Posmyk, Anne Cobby, Romaine Wolf-Bonvin, Rosanna Brusegan, Luciano Rossi.

 

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elemento graficoAntonio Pioletti, La porta dei cronotopi. Tempo-spazio nella narrativa romanza, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2014.

ISBN 9788849842944, 292 pp., 17,50 euro

Antonio Pioletti, convinto che lo studio del cronotopo dei testi sia livello critico ineludibile per la loro interpretazione, soprattutto in anni recenti ha dedicato numerosi saggi all’argomento nell’unico modo che può essere proficuo, cioè a partire dall’analisi dei testi. Il volume li raccoglie, preceduti da un sintetico excursus inedito sull’eredità di Bachtin oggi e disposti sulla base del criterio della diverse tipologie testuali prese in esame (epica, narrativa breve, romanzo arturiano in versi e in prosa, mutamenti di cronotopo nella ricezione dell’Apollonio di Tiro, qualche sondaggio sul romanzo contemporaneo). Chiude la serie un altro saggio inedito sui generi letterari nelle letterature romanze nel loro rapporto con la dimensione cronotopica.

 

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elemento graficoÉric Palazzo, L’invention chrétienne des cinq sens dans la liturgie et l’art au Moyen Âge, Paris, Les éditions du cerf, 2014.

ISBN 978-2-204-10245-2, 512 pp., 49,00 euro

Ce livre, qui renouvelle l'approche de la liturgie et de l'art au Moyen Âge, offre une vaste réflexion sur la relation entre l’homme et l’univers, permet d’apprendre ou de réapprendre la sagesse de l’émerveillement, constitue une contribution essentielle à l’anthropologie.

 

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elemento graficoStefano Resconi, Il canzoniere trobadorico U. Fonti, canone, stratigrafia linguistica, Firenze, Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2014 (Corpus des Troubadours, 4).

ISBN 978-88-8450-506-4, XII + 386 pp. + 7 tavv. f.t. + cd-rom, 65,00 euro

La "filologia dei canzonieri" è un ambito ormai consolidato della romanistica, negli ultimi anni in fase di costante affinamento metodologico. In questo saggio il canzoniere provenzale U è studiato nei suoi aspetti ecdotici, linguistici e materiali, qui analizzati nelle loro forti interrelazioni reciproche in modo da far meglio emergere anche il valore latamente culturale del manoscritto. Nel contempo, alcune caratteristiche della raccolta assumono un significato solo se considerate in rapporto alle dinamiche generali della tradizione trobadorica. Tentando dunque di collocare le specificità del canzoniere nel più ampio contesto della produzione in lingua d’oc, la ricerca permette di riconoscere in questo testimone non solo un tassello significativo nel panorama della ricezione italiana antica della lirica provenzale, ma anche un punto di osservazione stimolante dal quale indagare problematiche linguistiche, ecdotiche e culturali complesse che interessano settori più vasti della tradizione trobadorica.

 

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elemento graficoSalvatore D'Onofrio, Les Fluides d'Aristote. Lait, sang et sperme dans l'Italie du Sud, Paris, Les belles lettres, 2014.

ISBN 978-2-251-38567-9, 192 pp., 23,50 euro

Le lait, le sang et le sperme maintiennent et reproduisent la vie, mais sont aussi les substances que toutes les cultures humaines manipulent, du point de vue symbolique, pour affirmer la domination masculine. Du lait d'épaule au lait de coeur, du miracle du sang de saint Janvier de Naples à la consommation des « os de morts » sous forme de biscuits en Sicile, de l'attribution des « cornes » aux époux trompés, au versement de sang des Vattienti de Calabre en l’honneur de la Vierge pendant la semaine sainte, ce livre aide à comprendre le rôle des fluides du corps dans les mythes, les croyances et les rites du Sud de l’Italie. Deux raisons justifient le titre, Les fluides d’Aristote : les représentations du lait, du sang et du sperme ont été étudiées dans une aire culturelle homogène comprenant autrefois la Grande-Grèce, et elles relèvent en partie du système des fluides établi par le philosophe grec dans son œuvre De la génération des animaux. Elles nous permettent également de remonter jusqu’à l’Égypte ancienne ou à la Mésopotamie. Un flux coule ininterrompu depuis des millénaires dans les veines des cultures méditerranéennes puis européennes en s’adaptant aux changements de toutes sortes : économiques, sociaux et religieux. Ce livre permettra au lecteur d’avoir une vue d’ensemble sur un phénomène complexe dont les traits particuliers se lient à des évidences élémentaires – donc universelles – de la culture humaine.

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elemento graficoPhilology and Performing Arts. A Challenge, a cura di Mattia Cavagna e Costantino Maeder, Louvain-la-Neuve, Presses universitaires de Louvain, 2014.

ISBN 978-2-87558-320-8, 324 pp., 24,50 euro

How to establish a dialogue between Philology, which traditionally deals with written texts, and the “performing work of art which is called “the performance”? This volume invites to bridge the traditional gap between the author and the scribes, which means between the “original text” and the “copies” in order deal with more complex situations, in which the performer, the screenwriter, or the director, assume a very central role as intermediary author or co-author in the dynamic process of creating and re-creating works.

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elemento graficoMemento mori. Il genere macabro in Europa dal Medioevo a oggi. Atti del Congresso Internazionale, Torino, 16-18 ottobre 2014, a cura di Marco Piccat e Laura Ramello, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2014.

ISBN 978-88-6274-550-5, XII + 724 pp., 50,00 euro

Il volume Memento mori. Il genere macabro in Europa dal Medioevo a oggi raccoglie i contributi presentati  da studiosi italiani e stranieri nel corso dell’omonimo Congresso Internazionale organizzato dall’Università di Torino – Dipartimento di Studi Umanistici (StudiUm) in collaborazione con l’Associazione ‘Danses Macabres d’Europe’ (Torino-Manta-Macra, 16-18 ottobre 2014).
Studi e ricerche sulle 'Danze macabre' e i temi ad esse collegati (l’Incontro dei tre vivi e dei tre morti, il Trionfo della morte, l’Ars moriendi, la 'Vanitas vanitatum', il Giudizio Universale e i temi escatologici e millenaristici) declinati, senza limiti cronologici, negli ambiti della storia dell’arte figurativa, della musica, della letteratura o della  della storia, costituiscono, nell' ottica delle più recenti acquisizioni  e del procedere dei ritrovamenti sul campo, un' occasione privilegiata di riflessione e confronto. I partecipanti al Convegno, appartenenti agli ambiti della ricerca scientifica di differenti Paesi – dalla Francia, all’Inghilterra alla Slovenia, alla Spagna alla Finlandia, alla Romania, al Brasile e all’Italia –, in ambito universitario o di gruppo di ricerca, mostrano come, nel quadro delle autonomie concesse alle singole ricerche ed alle differenti metodologie, emerga l’importanza dell’interdisciplinarietà di fondo, con la possibilità di ritrovare elementi comuni per la messa a fuoco di situazioni di grande affinità culturale, interangente oltre i limiti territoriali o cronologici.
Il volume offre, a questo proposito, una vasta gamma di saggi, dal Medioevo al Novecento, caratterizzata dalla varietà dei materiali d'indagine, testuali e di tradizione, su cui si sono confrontati i vari autori. I domini classici di investigazione del genere – affreschi, statuaria, iscrizioni, manoscritti, decorazioni di chiese, architetture e cimiteri, spartiti musicali, saggi teatrali, tradizioni agiografiche, tradizioni liturgiche e letterarie, ricerche etnografiche e di folklore – sono tutti toccati attraverso documenti esemplari ed importanti, per la gran parte sinora del tutto inediti, a dimostrazione di come il genere macabro non sia più, da tempo, esclusivo degli studiosi delle consuetudini religiose ma appartenga ormai all’ambito riconosciuto e generale delle Scienze Umane.

 

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Contributi di: Caterina Angela Agus  (Torino), Alessandro Angelucci (Università di Chieti-Pescara), Barbara Baert (University of Leuven, Belgium), Giulia Baselica (Università di Torino), Cristina Bogdan (Université de Bucarest), Alex Borio (Università di Torino), Luigi Casetta (Villafranca Piemonte), Silvia Ceriani (Torino), André Chabot (D.M.E.), Arabella Cifani – Franco Monetti (Torino), Raffaele Cioffi – Roberto Rosselli Del Turco (Università di Torino), Alessio Collura (Università di Trento – Université Paul Valéry, Montpellier 3), Andrea Comboni (Università di Trento), Damiano Cortese (Università di Torino), Ana María del Valle Collado (Universidad Complutense, Madrid), Barbara Foresti (Università di Firenze), Solange Fouilleul (D.M.E.), Nicolò Maria Fracasso (Università di Pavia), Georges Fréchet (Ministère de la Culture, Paris), Serena Fumero (Torino), Luisella Giachino (Università di Torino), Gérard Gros (Université de Picardie-Jules Verne), Didier Jugan (GRPM), Marie-Dominique Leclerc (Université de Reims-Champagne Ardenne), Silvia Marin-Barutcieff (Université de Bucarest), Elisa Martini (Università di Firenze), Francesc Massip (Universitat Rovira  Virgili, Tarragona) – María Morrás (Universitat Pompeu Fabra (Barcelona), Alyxandra Mattison (University of Sheffield), Elisa Mussapi (Torino), Elisabetta Nicola (Torino), Jyrki Nissi (University of Tampere), Hélène Pesquet (D.M.E.), Marco Piccat (Università di Trieste), Tamara Quírico (Universidade do Estado do Rio de Janeiro – UERJ), Laura Ramello (Università di Torino), Renato Sibille (Chambra d’Oc), Bertrand Utzinger (D.M.E.), Hélène Utzinger (D.M.E.), Carlotta Venegoni (Torino), Tomislav Vignjević (University of Primorska, Slovenia), Antonia Víñez Sánchez (Universidad de Cádiz), Rozaliia Yakobets (Università di Macerata).

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elemento graficoRiccardo Viel, I gallicismi della Divina Commedia, Prefazione di Luciano Formisano, Roma, Aracne, 2014 (Orizzonti medievali, 5).

ISBN 978-88-548-7546-3, 456 pp., 22,00 euro

L’analisi dei gallicismi della Divina Commedia consente di misurare l’influenza esercitata su Dante dalla cultura galloromanza e al contempo l’evoluzione semantica che il poeta impone al sistema lessicale d’oltralpe, con un’operazione «che apre lo spazio allo sviluppo della lirica post–dantesca, quella del Canzoniere petrarchesco». Sulla base di questa ipotesi, il libro si articola in due parti: un repertorio di schede lessicali, dove la discussione etimologica della parola è correlata all’analisi della sua storia e alle ipotesi esegetiche in campo, e una sezione dedicata all’interpretazione dei dati raccolti dal punto di vista storico-letterario e della complessiva produzione dantesca.

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elemento graficoPaolo Trovato, Everything You Always Wanted to Know about Lachmann’s Method. A Non-Standard Handbook of Genealogical Textual Criticism in the Age of Post-Structuralism, Cladistics, and Copy-Text, Padova, libreriauniversitaria.it edizioni, 2014 (Storie e linguaggi).

ISBN 978-88-6292-528-0, 29,90 euro

“This book, written with the non-Italian reader in mind, addresses a central problem in textual criticism, and one that it is currently fashionable to regard as insoluble, namely, how to reconstruct a text of the past so that it is as close as possible to the lost original, starting from a number of copies more or less full of mistakes. The idea of writing this book – which I left to age, as one does with wine and cured meats – first occurred to me in 2006-2007, when I had the privilege of being a visiting professor at the Hebrew University of Jerusalem. As the students felt the need to explain to me: ‘Nobody had ever talked to us about these things.’ For decades, very few, if any, Biblical, Germanic and Slavonic philologists, or French Romanists, or German editors of Anglo-American or Medieval Latin texts, have been talking about many of the things this book is about” (from the author’s preface).

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elemento graficoTristano e Isotta di Thomas, revisione del testo, traduzione e note a cura di Francesca Gambino, Modena, Mucchi, 2014.

ISBN 978-88-7000-638-4, 197 pp., 18,00 euro

Amore fatale che conduce alla morte, Eros e Thanatos indissolubilmente uniti, uno dei miti letterari più avvincente di tutti i tempi. La genesi del racconto di Tristano e Isotta non è ancora del tutto delineata ma gli studiosi per lo più concordano nel considerare Tristano un eroe di origine pitta (verrebbe dunque dal Nord della Scozia, VIII secolo) che diversi popoli celti hanno contribuito a caratterizzare nel corso del tempo. Le più antiche versioni letterarie conservate, in versi e in francese antico, risalgono però all’ultimo terzo del XII secolo. Il volume offre al lettore un’edizione rivista, tradotta e commentata del Tristano e Isotta di Thomas, di cui rimangono solo frammenti, dieci in tutto, riconducibili a sei diversi manoscritti .

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elemento graficoRagione, Amore, Fortuna (Roman de la Rose, vv. 4059-7230), a cura di Pietro G. Beltrami, Alessandria, Edizioni dell'Orso (Gli Orsatti, 38).

ISBN 978-88-6274-540-6, II-422 pp., 20,00 euro

Un’affascinante storia d’amore allegorica rimasta interrotta, l’avventura di un sogno, attribuita a un Guillaume de Lorris non meglio noto, fu ripresa in mano da Jean de Meun, che ne fece un poema filosofico: il risultato è il Roman de la Rose come da allora si è letto, la maggiore opera letteraria del Duecento francese. La prima parte della continuazione di Jean de Meun, che qui si presenta nell’edizione di Ernest Langlois, è un dialogo tra Ragione e l’Amante che piange il proprio fallimento davanti al castello di Gelosia, in cui è rinchiuso l’oggetto del desiderio. Tentando invano di distogliere l’Amante dal suo proposito, Ragione svolge una riflessione sull’amore e sulle sue varie specie, che si sviluppa in un discorso sulla società umana dominata dall’ingiustizia e in balia della Fortuna, contro la quale è insistentemente proposto il modello filosofico del sapiente amante della ragione. La traduzione nella stessa forma metrica dell’originale mira a riprodurne il ritmo, che è una caratteristica essenziale della sua scrittura, per dare almeno un’idea della sua qualità artistica, pur salvaguardando la resa letterale dei contenuti. Il libro è completato da un glossario esaustivo, pensato per consentire di avventurarsi nel testo originale anche a chi non sia esperto di francese antico.

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elemento graficoGianluca Valenti, La liturgia del «trobar». Assimilazione e riuso di elementi del rito cristiano nelle canzoni occitane medievali, Berlin/Boston, De Gruyter Mouton, 2014 (Beihefte zur Zeitschrift für romanische Philologie, 385).

ISBN 978-3-11-034024-2, 295 pp., 119,95 euro

Nei secoli XII e XIII la liturgia rivestì un ruolo chiave nella vita di ogni persona. A partire da questa premessa, il presente lavoro indaga l’influenza della liturgia medievale sui componimenti dei trovatori occitani; in particolare, viene qui mostrato come un ampio numero di canzoni provenzali celi, dietro la lettera del testo, il ricorso – volontario o meno – a fonti di tipo liturgico. Lo studio è diviso in sezioni che mirano a proporre una panoramica esaustiva tanto degli aspetti caratteristici della liturgia medievale, quanto del fenomeno della fin’amors nella sua complessità e integrità. Nello specifico, l’analisi mostra: l’influsso – su Guglielmo IX – della struttura metrico-melodica di inni e prosule, così come del culto dei santi nel limosino; il ricordo e riuso di formule liturgiche, preghiere e letture bibliche in trovatori quali Marcabru e Peire d’Alvernhe; la sovrapposizione fra la gestualità del fedele a messa e quella del poeta nell’atto di pregare la domna (in particolare nelle poesie di Gaucelm Faidit); l’influsso dei sacramenti – soprattutto la penitenza – su alcuni fra i più importanti trovatori del XII e XIII secolo; infine, il ricorrente impiego di metafore di origine liturgica, come ad esempio quella del ‘fuoco d’amore’.

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elemento graficoDai pochi ai molti. Studi in onore di Roberto Antonelli, a cura di Paolo Canettieri e Arianna Punzi, Roma, Viella, 2014.

ISBN 8867281364, 1848 pp.

I moltissimi allievi, gli amici e i colleghi che in modo diverso hanno accompagnato Roberto Antonelli nella sua lunga carriera di studioso, di professore e di intellettuale hanno partecipato a questa grande miscellanea di studi con contributi che vertono sui grandi temi che lo hanno appassionato e su cui continua a lavorare, con contributi che spaziano dalle letterature romanze delle origini alla filologia materiale, dalla critica del testo alla letteratura europea, dal canone letterario alla metrica, dal ruolo degli intellettuali al ruolo delle emozioni e dell'affettività nella letteratura e nelle arti.

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elemento graficoFilologia e letteratura. Studi offerti a Carmelo Zilli, a cura di Angelo Chielli e Leonardo Terrusi, Bari, Cacucci Editore, 2014.

ISBN 978-88-6611-368-3, 224 pp., 22,00 euro

Questo libro nasce come dono offerto a Carmelo Zilli in occasione del termine della sua attività di insegnamento universitario; le more intercorse tra allestimento e stampa ne fanno ora coincidere l’uscita con un’altra circostanza tradizionalmente propizia a una Festschrift, il suo settantesimo compleanno. Alla filologia e alla letteratura, come recita il titolo, sono dedicati i saggi raccolti nel volume, coincidendo con i campi privilegiati dalla ricerca del suo destinatario. A uno sguardo complessivo, emerge come essi si dislochino su un ampio arco linguistico-letterario, dal provenzale al francese, dall’italiano al catalano, senza trascurare escursioni nel mondo classico greco-latino e in altre aree; né si limitano alla fase medievale di tali letterature, pur prevalente, spingendosi anzi sino al Novecento, nel saggiare la ricezione moderna di temi e di studi medievali. Analoga varietà e ricchezza mostrano gli approcci d’indagine: dall’impostazione propriamente ecdotica di alcuni contributi, mirati all’edizione di testi inediti, si passa a saggi più direttamente incentrati su proposte esegetiche e interpretative, secondo altrettanto diversificati orientamenti metodologici.

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elemento graficoLe forme del tempo e del cronotopo nelle letterature romanze e orientali, Atti del X Convegno della Società Italiana di Filologia Romanza, VIII Colloquio Internazionale Medioevo romanzo e orientale (Roma, 25-29 settembre 2012), a cura di Gaetano Lalomia, Antonio Pioletti, Arianna Punzi, Francesca Rizzo Nervo, Premessa di Antonio Pioletti, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2014.

ISBN 978-88-498-4127-5, 630 pp., 39,00 euro

Le forme del tempo e del cronotopo nelle letterature romanze e orientali – X Convegno della Società Italiana di Filologia Romanza, VIII Colloquio Internazionale Medioevo romanzo e orientale (Roma, 25-29 settembre 2012) –, com’è del tutto evidente, richiama il titolo del grande saggio bachtiniano, ma invero s’ispira a un intento critico più articolato: tema del Colloquio è stato infatti non il cronotopo secondo Bachtin – anche –, ma, da un lato, l’analisi della dimensione cronotopica a partire dai testi e secondo prospettive molteplici, dall’altro, in linea con i Colloqui «Medioevo Romanzo e Orientale», la verifica di possibili specificità che testi romanzi e testi orientali presentano nel costruire, appunto, le forme del tempo e del cronotopo.

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elemento graficoLingue testi culture. L’eredità di Folena vent’anni dopo, Atti del XL Convegno Interuniversitario (Bressanone, 12-15 luglio 2012), a cura di Ivano Paccagnella e Elisa Gregori, Padova, Esedra, 2014 (Quaderni del Circolo Filologico Linguistico Padovano, 28).

ISBN 88-6058-047-1, XI+671 pp., 49,00 euro

È sembrato naturale celebrare, insieme con il quarantesimo dei convegni interuniversitari di Bressanone, il ventennale della morte di Gianfranco Folena, che di quei convegni – così come del Circolo filologico linguistico padovano, che a sua volta ha appena compiuto cinquant’anni – è stato l’ideatore e fondatore e a lungo l’instancabile animatore, con un convegno a lui dedicato, alla sua eredità di studioso, di uomo di cultura, filologo e storico della lingua e della letteratura. Gli Atti ripercorrono solo in parte i molteplici e complessi interessi di Folena: la storia della lingua e la filologia romanza in tutte le sue espressioni, la traduzione e le sue problematiche, l’onomastica, la poesia per musica, l’eteroglossia europea, il plurilinguismo. A uno sguardo retrospettivo ci sembra sia stato largamente accolto l’invito non solo a mettere in evidenza le novità persistenti dei lavori di Folena al fine di verificare e capire come esse abbiano sollecitato e stimolato gli studiosi successivi – la sua “scuola” in senso lato, fatta dagli allievi diretti e dai molti altri che, attraverso i suoi contributi e le sue iniziative, sono stati attratti da quella “scuola” – ma anche ad approfondire da varie angolature come e con quali risultati le sue proposte, le sue definizioni, le sue indicazioni siano state riprese, rielaborate, arricchite e perfezionate, ed eventualmente anche discusse e modificate: come a Folena non sarebbe certo dispiaciuto.

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elemento graficoLetteratura e denaro. Ideologie, metafore, rappresentazioni, Atti del XLI Convegno Interuniversitario (Bressanone, 11-14 luglio 2013), a cura di Alvaro Barbieri e Elisa Gregori, Padova, Esedra, 2014 (Quaderni del Circolo Filologico Linguistico Padovano, 29).

ISBN 88-6058-048-X, XIX+521 pp., 39,00 euro

Il volume raccoglie gli interventi al XLI Convegno Interuniversitario di Bressanone (2013), dedicato allo studio del rapporto tra letteratura e denaro. Le grandi direttrici d’indagine della silloge si rivolgono alla funzione che il denaro svolge dentro la letteratura, con particolare riguardo a quelle opere in cui il denaro costituisce non un tema tra gli altri, ma il fuoco d’interesse principale e, forse ancor più, il dispositivo generatore dei signifcati del testo. I contributi – distribuiti lungo un arco cronologico che spazia dall’antichità ai giorni nostri – focalizzano l’attenzione sulla magia seduttrice del denaro, sul denaro come fattore determinante nella produzione e nel consumo dei prodotti letterari, ma anche sulle metafore del denaro e sul denaro come metafora.

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elemento graficoSaverio Guida - Gerardo Larghi, Dizionario biografico dei trovatori, Modena, Mucchi, 2014 (Studi, testi e manuali - Subsidia al Corpus des Troubadours).

ISBN 978-88-7000-605-6, 528 pp., 55,00 euro

Il Dizionario Biografico dei Trovatori (DBT) è il frutto di un pluridecennale lavoro di scavo archivistico e di analisi testuale condotto dagli autori. Esso prende le mosse dai dati presenti nell’Appendice alle Biographies des Troubadours di Camille Chabaneau, che però risultano reimpostati, criticamente vagliati, discussi, aggiornati, proiettati su uno sfondo crono-topico abbracciante i vari aspetti della realtà politica, sociale, religiosa, economica, culturale dell’Occitania dei secoli XII-XIII. È la prima volta, in epoca moderna, che si hanno a disposizione, radunate in un solo luogo tutte le notizie relative alle vite ed alle opere di ogni singolo poeta provenzale. Nel Dizionario si rinvengono numerose ipotesi inedite, nuove immedesimazioni, identificazioni originali di poeti; in molti casi le rubriche di Pillet-Carstens sono state riorganizzate. Il lettore potrà reperire una scheda per ogni autore al quale sia stata dalla tradizione attribuita, a torto o a ragione, la paternità di una o più liriche, ma anche informazioni su personaggi più famosi come protettori di artisti che come artisti, la cui centralità nello sviluppo della lirica medievale in lingua d’oc è però incontestabile. Ogni medaglione è concluso da una ricca bibliografia nella quale hanno trovato spazio in ordine cronologico i principali studi relativi ad ogni autore. Insomma si tratta di un libro imprescindibile tanto per lo specialista di studi provenzali che per il filologo romanzo, ma che ha anche l’ambizione, per il taglio con cui sono stati redatti i singoli articoli, di rivelarsi un’interessante e avvincente lettura per il non specialista.

 

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elemento graficoSergio Vatteroni, Il trovatore Peire Cardenal, Modena, Mucchi, 2014 (Studi, testi e manuali - Subsidia al Corpus des Troubadours).

ISBN 978-88-7000-603-2, 1078 pp., 110,00 euro

L’edizione critica dell’opera del trovatore occitano Peire Cardenal è il frutto di un lavoro pluridecennale. Si tratta del poeta provenzale più importante del XIII secolo, autore di 100 testi (componimenti di attribuzione sicura e dubbia), dedicati per lo più a tematiche morali, politiche e religiose. La sua opera costituisce uno strumento imprescindibile non solo per la conoscenza della poesia del tempo (con influssi che arrivano sino a Dante), ma anche per lo studio della storia politico-religiosa della Francia meridionale. L’opera, che si può considerare la prima vera edizione critica condotta con rigorosi criteri scientifici delle poesie di Peire Cardenal, è costituita da un’ampia introduzione (tradizione manoscritta, collocazione storico-cronologica e geografica della produzione del trovatore, lingua, metrica), dai testi editi criticamente, con traduzione e commento, e da un glossario completo. Quest’ultimo costituirà uno strumento di grande importanza a disposizione dei lessicografi, data l’enorme estensione del lessico di Peire Cardenal, contenente anche parole attestate solo dalla sua produzione. Insomma, uno strumento imprescindibile per il provenzalista e per il filologo romanzo così come per il linguista, ma anche una stimolante e appassionante lettura per il non specialista.

 

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elemento graficoLos que fan viure e treslusir l’occitan. Actes du Xe congrès international de l’Association Internationale d'Etudes Occitanes, Béziers, 12-19 juin 2011, Édités par Carmen Alén Garabato, Claire Torreilles et Marie-Jeanne Verny, Limoges, Lambert Lucas, 2014.

ISBN 978-2-35935-086-9 , 970 pp., 60,00 euro

Il volume raccoglie gli atti del X convegno dell'Association Internationale d'Etudes Occitanes (AIEO), tenutosi a Béziers dal 12 al 19 giugno 2011.

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elemento graficoEleazar Moiseevič Meletinskij, Poetica storica della novella, edizione italiana a cura di Massimo Bonafin, Macerata, eum edizioni università di Macerata, 2014.

ISBN 978-88-6056-386-6, 395 pp., 25,00 euro

Il volume riassume le teorie di Meletinskij sulla novella, ripercorrendo l’evoluzione del genere nelle varie epoche e attraverso varie culture. Il concetto di novella varia in ogni tradizione letteraria, ma i suoi tratti fondamentali restano la brevità, l’unicità dell’evento narrato, il punto di svolta nella composizione e la drammaticità. Dalla fase folklorica e aneddotica si passa allo studio delle forme originarie orientali nel confronto con quelle occidentali del Medioevo. Le forme originarie della novella per l’autore vanno rintracciate sia a Oriente che a Occidente, in particolare nel Decameron, in un percorso che porta alla forma classica della novella del Rinascimento. Progenitore della novella romanzesca del Sei-Settecento è Cervantes e, più avanti, particolare attenzione è rivolta alla novella romantica ottocentesca di Hoffmann, Poe, Kleist, fino a quella realistica, con particolare attenzione alla francese, con Mérimée, Stendhal, Balzac, e russa, con Puškin, Gogol’, Turgenev e Čechov che, insieme a Maupassant, introduce la novella "impressionista" di fine Ottocento.

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elemento graficoGiuseppina Brunetti, Autografi francesi medievali, Roma, Salerno Editrice, 2014 (Biblioteca di 'Filologia e Critica', VIII).

ISBN 978-88-8402-696-5, 252 pp., con 12 tavole. f.t. e figure n.t., 22,00 euro

Una pubblicazione senza precedenti, l’opera raccoglie e riproduce, studia e confronta gli autografi medievali in lingua d’oïl: documenti di prima mano, conservati nelle più prestigiose biblioteche europee (Parigi, Londra, Oxford, Cambridge, Dublino, Bruxelles), alcuni riprodotti qui per la prima volta, altri mai commentati prima. La riproduzione e descrizione dei singoli autografi è corredata da un profilo biografico dell’autore e da note di commento storico-letterarie e linguistiche. Giuseppina Brunetti esamina le caratteristiche concrete – codicologiche e paleografiche – della scrittura e delle abitudini scrittorie, senza tralasciare osservazioni sulla lingua e la grafia di ogni autore, distinguendo il lavoro degli autori dagli interventi di copisti e segretari al servizio dello scrittore o del suo scriptorium. Dopo la pubblicazione dell’apprezzato volume degli Autografi dei letterati italiani. Il Cinquecento (Salerno Editrice, 2009), quest’opera, che inaugura una nuova serie dedicata agli scritti autografi, è un felice contributo alla comprensione e alla conoscenza della letteratura romanza e dell’età medievale.

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elemento graficoFrancesco Benozzo, Appello all'UNESCO per liberare Dante dai dantisti, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2013.

ISBN 978-88-6274-432-4, 16 pp., 4,00 euro

In questo pamphlet di sapore ottocentesco rivolto agli amici dantisti, Francesco Benozzo immagina un intervento dell’UNESCO per liberare Dante dai filologi e dai critici che lo studiano. Una maniera ulteriore per riflettere e dialogare sul possibile futuro degli studi umanistici contemporanei, e per pensarli in modi più sorridenti e meno accigliati.

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elemento graficoNuove prospettive sulla tradizione della «Commedia». Seconda serie (2008-2013), a cura di Elisabetta Tonello e Paolo Trovato, libreriauniversitaria.it edizioni, 2013 (Storie e linguaggi).

ISBN 9788862923453, 240 pp., 19.50 euro

La discussione sulla tradizione manoscritta della Commedia – bloccata per oltre un trentennio dalla presenza di un’edizione “ufficiale” subito avallata dagli specialisti (l’Edizione Nazionale del 1966-1967, curata da Giorgio Petrocchi), ma esplosa dopo l’apparizione della Commedia curata da Federico Sanguineti nel 2001 e rilanciata nel 2007 da un volume miscellaneo intitolato Nuove prospettive sulla tradizione della «Commedia» – non accenna a placarsi. Di qui l’idea della presente raccolta, che contiene saggi di taglio e argomento diverso, ma tutti caratterizzati dall’attenzione agli esiti più recenti della ricerca e dal desiderio di continuare a offrire nuovi dati per avviare a soluzione un problema tra i più delicati della filologia moderna, da cui dipende la stessa ricostruzione del testo di Dante. Il primo obiettivo di queste pagine è appunto quello di consentire, tanto agli specialisti quanto agli studenti di italianistica e alle persone colte, di seguire più agevolmente il vivace dibattito in corso.

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elemento graficoGerardo Pérez Barcala, A tradución galega do 'Liber de medicina equorum' de Giordano Ruffo, A Coruña, Fundación Barrié, 2013 .

ISBN 978-84-9752-092-8, 714 pp., 25,00 euro

Pouco despois da morte de Federico II de Sicilia en 1250, quen fora miles in marestalla da corte, Giordano Ruffo de Calabria, escribe en latín un manual de veterinaria coñecido co título De medicina equorum desde a edición de Girolamo Molin. A obra tivo unha ampla difusión en latín e tamén en romance, pois axiña foi traducida ao siciliano, ao provenzal, ao italiano, ao catalán ou ao francés, e foi readaptada polo Mestre Giraldo por encargo de Don Denis no ano 1318.O manuscrito 23076 da Biblioteca Nacional de Madrid contén a única copia coñecida ata agora da versión galega dese tratado, á que este volume se achega co obxecto de establecer o seu texto nunha edición que, sen alterar a realidade lingüística que reflicte o códice que a envía, opta pola súa regularización gráfica e se axuda doutros elementos da tradición do De medicina equorum co fin de corrixir algunhas das probables deficiencias que, desde a súa condición de copia, o testemuño presenta. Malia que o parcial coñecemento da tradición do manual de Ruffo non permite unha fixación satisfactoria do seu stemma, outras pezas da cadea de transmisión da obra son de innegable proveito para a edición da versión galega e contribúen a percibir erros ou problemas textuais de distinta natureza. Ademais destes aspectos, o traballo que se presenta quere resaltar tamén a extraordinaria riqueza léxica dun texto que, pola súa complexidade e singularidade, ocupa un lugar destacado (e único) no conxunto da prosa medieval galega.

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elemento graficoIdentidad europea e intercambios culturales en el Camino de Santiago (Siglos XI-XV), edición a cargo de Santiago López Martínez-Morás, Marina Meléndez Cabo e Gerardo Pérez Barcala, Santiago de Compostela, Universidade de Santiago - Servizo de Publicacións, 2013.

ISBN 978-84-15876-63-2, 417 pp., 30,00 euro

La Edad Media, de la que los europeos de hoy somos directos herederos, es el tiempo en que todo empezó. Pero la propia etiqueta Edad Media es compleja, un período que cubre los albores de la peregrinación y el culto jacobeo, sus ramificaciones en las más variadas facetas del mundo medieval, sus implicaciones políticas, lazos con la Reconquista, fases de decadencia... Hay en esta complejidad una riqueza de matices e interconexiones que incitan a la polifonía, pues solo desde la multiplicidad de miradas puede darse cuenta de un panorama tan extenso y variado. Esta obra coral analiza desde las perspectivas artística, histórica y literaria las huellas del fascinante proceso cultural nacido con el culto apostólico.

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elemento graficoGuillaume de Lorris, Jean de Meun, Romanzo della rosa, a cura di Mariantonia Liborio e Silvia De Laude, traduzione di Mariantonia Liborio, testo francese antico a fronte, Torino, Einaudi, 2014 (I millenni).

ISBN 9788806188900, LX+1029 pp., 90,00 euro

Due testi e molti misteri. Il Romanzo della Rosa è costituito da due parti scritte da autori diversi a distanza di una quarantina di anni. Due parti molto diverse e la seconda sembra essere la palinodia della prima. I dubbi sull'identità degli autori, su eventuali interpolazioni di Jean de Meun nella prima parte, sul senso del poema come opera complessiva sono ripercorsi nell'introduzione di Mariantonia Liborio. Quello che sembra sicuro è che il «collage» dei due testi mostra come in quel mezzo secolo di iato fra la prima e la seconda metà del XIII secolo fossero profondamente cambiati i modelli culturali: dagli ideali e dalle forme letterarie cortesi del Roman di Guillaume de Lorris all'approccio filosofico- enciclopedico di Jean de Meun. È un passaggio che si verifica, in forme diverse, anche nella letteratura del sí fra i poeti siciliani e Dante. È dunque importante rileggere il Romanzo della Rosa nella sua diversificata completezza. Al di là dei problemi filologici e narratologici, il poema è davvero uno dei fondamenti della cultura europea: una rilettura dell'ars amandi ovidiana che diventa una fenomenologia della conquista amorosa e del desiderio; una perfetta compenetrazione di allegoria e narrazione che anticipa la Commedia dantesca.

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elemento graficoMercedes Brea, Esther Corral Díaz, Miguel A. Pousada Cruz (eds.), Parodia y debate metaliterarios en la Edad Media, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2014.

ISBN 978-88-6274-497-3, pp. X-490, 30,00 euro

Este volumen nace con la voluntad de tratar conjuntamente la parodia y el debate metaliterarios, no porque parodia y debate deban ir necesariamente asociados, sino porque la parodia supone en muchas ocasiones una dosis notable de debate con los modelos circundantes, y el debate puede contener una finalidad paródica. Y, en cualquier caso, ambas modalidades (y su puesta en escena concreta en cada tradición) contribuyen a poner de manifiesto el carácter grupal de la actividad literaria, a la vez que proporcionan datos relevantes para conocer mejor los contactos entre autores diversos, contribuyendo, en ocasiones, a ubicar personajes para los que escasean las noticias documentales. Ello explica que las contribuciones aquí recogidas presten atención sea a aquellos textos medievales en los que un autor hace burla de otro(s) o de tópicos propios de un género literario (o del propio acto de escribir), sea a los debates en los que el objeto sobre el que se discute está directamente relacionado con la actividad literaria, como reflexión seria, como simple juego de entretenimiento o con intenciones claramente satíricas.

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elemento graficoSonia Maura Barillari, Protostoria della strega, le fonti medievali latine e romanze, Aicurzio, Virtuosa-Mente Edizioni, 2014.

ISBN 9788898500062, 320 pp., 29,00 euro

Com’è noto, la sommatoria dei tratti pertinenti costituiti dal volo, da una connotazione notturna, dalla conturbante contiguità con la dimensione ferina costituisce una delle prerogative essenziali e irrinunciabili chiamate a contraddistinguere quell’articolato e per certi versi inestricabile ‘plesso’ di credenze che alle soglie dell’età moderna gli esponenti più in vista dell’establishment cattolico e ‘riformato’ vollero sintetizzare, ponendolo sotto il segno del demoniaco, nel concetto di stregoneria. A partire da tali presupposti, il saggio si propone di approfondire alcune problematiche relative alla formazione di quest’ultimo, e le caratteristiche che nell’Occidente europeo lo hanno reso un modello vincente e duraturo, analizzando alcune delle componenti che concorsero a produrre tale sintesi, contestualizzandole rispetto alle loro diverse – successive o sincrone – attualizzazioni linguistiche, storiche, documentarie, poetiche e letterarie. Per farlo è stato necessario approssimarsi il più possibile al momento storico in cui il ‘modello’ frutto dell’elaborazione teorica dell’‘immagine’ della strega da parte degli uomini di cultura ha preso forma e consistenza, o almeno si è affermato in maniera stabile.

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elemento graficoTiziano Pacchiarotti, Il teatro dell’ambivalenza. Per una drammaturgia medievale del jeu, Milano-Udine, Mimesis Edizioni, 2014.

ISBN 978-88-5752-264-7, 274 pp., 20,00 euro

Il genere del jeu segna gli esordi del teatro medievale profano (XIII secolo), dove l’effettiva definizione di ‘genere’ costituisce già di per sé una delle fondamentali problematiche dell’indagine filologica.
Nodo focale del saggio è il rapporto costante fra l’unità e la frammentazione del discorso nei processi culturali di elaborazione formale del jeu, rapporto articolato a tal punto da richiedere di tornare più volte sui diversi frangenti per poterne osservare la complessità da più angoli prospettici.
Tre testi, in particolare, testimoniano la condivisione di una prassi drammaturgica già matura e di specifici ambiti del discorso – quali il metodo formale della Scolastica, le categorie materiali dell’emergente società comunale, l’estetica sociale dello spazio urbano –, ambiti organizzati più intimamente dalla costante triangolazione logica fra letteratura, tradizione folklorica e linguaggio quotidiano.
In questo ricco tessuto di relazioni differenziali, il gioco, la competizione e la disputa verbale declinano la parola del jeu in molteplici forme sceniche di alterità. Si rimanda così, per usare una parola-chiave di Michail Bachtin, a quel‘teatro dell’ambivalenza’,per certi versi mai del tutto afferrabile, che è in ogni caso teatro dell’ipotesi e della verifica, della regola e della trasgressione, del dibattito e della sentenza, della città e della frontiera, dell’io e del suo intreccio polifonico.

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elemento graficoLa scienza del teatro. Omaggio a Dario Fo e Franca Rame. Atti della Giornata di Studi, Università di Verona, 16 maggio 2011, a cura di Rosanna Brusegan, Premessa di Dario Fo, Roma, Bulzoni Editore, 2013.

ISBN 978-88-7870-900-3, 202 pp., 20,00 euro

Il volume raccoglie gli atti della Giornata di Studi La scienza del teatro. Omaggio a Dario Fo e Franca Rame, tenutosi presso l’Università degli Studi di Verona il 16 maggio 2011, che ha visto studiosi di Storia della lingua italiana, di Filologia romanza e di Storia del teatro confrontarsi su alcuni aspetti dello loro drammaturgia, in particolare: la genesi dei testi, il rapporto con le fonti, classiche, medievali, francescane e ruzantiane, la "scienza dello scurrile poetico", la maschera Fo-Hellequin-Arlequin, le modalità del comico nelle prime commedie. La lingua e lo stile vi vengono indagati dal punto di vista dell’interazione parlato-scritto: dal «parlato teatrale dell’uso» allo sperimentalismo linguistico (neologismi e gergalismi), all’espressionismo grottesco (il campo dell’alterazione). Ne è emersa un’arte immaginifica e critica, dissacratoria e lirica, frutto di una continua ricerca. Dario Fo la chiama "scienza del teatro", una scienza – egli spiega – fondata sul ritmo, sul rispetto dei tempi comici, sull’economia dei mezzi espressivi, che corre sul filo del contrappunto ironico, del paradosso e della satira, aperta alle innovazioni che durante ogni performance l’interrelazione col pubblico e l’attualità introducono nel testo, un’arte dal profondo significato etico.

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INDICE. Dario Fo, All’origine era il teatro – R. Brusegan, La scienza del teatro – I. Paccagnella, Ruzante alla manière de Dario Fo – L. Matt, Il teatro delle lingue in Lu santo jullàre Françesco - R. Brusegan, Giullarate e fabulazzi: il medioevo di Dario Fo e Franca Rame – M. Longobardi, «a sì gran fallo». Alcuni esempi dello «scurrile poetico» - S. Brunetti, L’Arlecchino -Tristano di Dario Fo – N. Pasqualicchio, Modalità del comico nel primo  teatro di Dario Fo e Franca Rame - C. Giovanardi, Dario Fo e il parlato teatrale dell’uso – P. Trifone, Sbirulenti inciuci. Neologismi e gergalismi nel teatro di Dario Fo – Indice dei nomi, a cura di S. Modena.

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elemento graficoAccademia Nazionale dei Lincei, Aurelio Roncaglia e la filologia romanza. Atti del convegno internazionale (Roma, 8 marzo 2012), Roma, Scienze e lettere, 2013 (Atti dei convegni Lincei, 273).

ISBN 978-88-218-1074-9, 130 pp., 40,00 euro

Il volume raccoglie gli atti del convegno internazionale “Aurelio Roncaglia e la filologia romanza”, tenutosi a Roma, presso l’Accademia nazionale dei Lincei, l’8 marzo 2013. Il convegno in ricordo di Aurelio Roncaglia, grande filologo romanzo e docente della Sapienza dal 1956 al 1992, ha visto la partecipazione di alcuni tra gli studiosi che più a lungo hanno lavorato con lui e che hanno ricostruito il suo profilo scientifico e intellettuale. Gli interventi raccolti analizzano il contributo di Roncaglia nei diversi settori di ricerca, dalla francesistica alla provenzalistica, all’italianistica, alla critica testuale, alla metrica, al rapporto musica/poesia.

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INDICE. Comitato OrdinatoreProgramma - A. Quadrio Curzio, Parole di saluto - A. Pioletti, Parole di saluto - R. Antonelli, Aurelio Roncaglia, la Filologia romanza - M. Tyssens, La littérature francaise medievale - G. Tavani, Aurelio Roncaglia fra trovatori e canzonieri - V. Bertolucci Pizzorusso, Aurelio Roncaglia e la lirica galego-portoghese - A. Stussi, La Filologia italiana di Aurelio Roncaglia - A. Menichetti, Il contributo di Aurelio Roncaglia agli studi metrici - A. Ziino, Il “divorzio” dopo Roncaglia - F. Rico, Las fronteras espanolas de Aurelio Roncaglia.

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elemento graficoFabio Barberini, Il trovatore Rostainh Berenguier de Marseilha, Modena, Mucchi, 2013 (Subsidia al Corpus des Troubadours).

ISBN 978-88-7000-586-8, 368 pp., 35,00 euro

Questa è la prima edizione propriamente critica di Rostainh Berenguier de Marseilha, trovatore per il quale fino ad oggi si doveva ricorrere all’edizione semidiplomatica (e priva di commento) procurata da Paul Meyer nel 1871. L’attività poetica di Rostainh Berenguier si svolge tra gli ultimi anni del s. XIII e le prime decadi del successivo, in un momento in cui la lirica trobadorica è ormai prossima all’estinzione, ma sebbene non si tratti della voce più originale (o più autorevole) delle ultime generazioni, il suo esiguo corpus lirico merita comunque attenzione, in quanto importante trait-d’union tra la grande stagione trobadorica e la tarda scuola tolosana sorta intorno al Concistori del Gay Saber. A partire da un controllo diretto dell’unico manoscritto che conserva i testi del trovatore, il canzoniere f (Paris, BnF, fr. 12472), e contestualmente a uno studio sistematico dell’intero codice, questa edizione sottopone a nuovo esame critico i problemi testuali lasciati aperti da Meyer e fornisce per ogni testo un dettagliato commento teso a evidenziare il profondo legame di Rostainh Berenguier con tutta la tradizione precedente. Infine, l’ampia introduzione approfondisce le scarne allusioni del trovatore alla realtà politica del suo tempo per ricostruire il complesso quadro storico della Marsiglia di fine s. XIII (tra i progetti di crociata elaborati all’indomani della caduta di Acri, 1291, e la crisi degli ordini religioso-militari che poterà al processo contro i Templari) e, soprattutto, per precisare la data di alcuni componimenti.

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elemento graficoLe Mantel mautaillié, Edizione critica e commento a cura di Alberto Conte, Modena, Mucchi, 2013.

ISBN 978-88-7000-617-9, 124 pp., 17,00 euro

Un magico mantello, recapitato ad Artù, scatena una piccante disavventura a corte, da cui nell’umiliazione generale escono vittoriosi Caradoc Briebras e la sua amata, celebre coppia delle letterature inglese e gallese. La più antica attestazione della storiella è l’agile e fortunatissimo Mantel mautaillié, anonimo lai antico-francese della fine del XII sec., o dell’inizio del XIII, tràdito da cinque mss. e oggetto di varie riscritture e traduzioni in tutta Europa. Il testo, di cui si fornisce un inquadramento storico-letterario, è qui edito criticamente sulla base del ms. BNF, fr. 837; la varia lectio registrata nell’Apparato è discussa nell’Introduzione, che a affronta la questione ecdotica, nello Spoglio linguistico e nelle Note di commento; completano il volume un Glossario e l’Indice dei nomi.

 

 

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elemento graficoGiuliano Gasca Queirazza, Il Canzoniere provenzale To e altri saggi filologici (1962-2009), a cura di Marco Piccat e Laura Ramello, Alessandria, Edizioni dell’Orso, 2013 (I libri del Cavaliere Errante, 1).

ISBN 978-88-6274-502-4, 276 pp., 25,00 euro

Il volume raccoglie una scelta di saggi filologici elaborati dal prof. Giuliano Gasca Queirazza tra gli anni 1962 e 2004.
Sulla scia delle macrotematiche costituite dagli Studi provenzali, dagli Studi Piemontesi e dagli Studi letterari e filologici vengono proposti articoli già pubblicati in riviste estere, atti di convegni o miscellanee di difficile reperimento, con l’aggiunta di un inedito relativo al frammento del canzoniere provenzale torinese oggetto dell’ultimo incompiuto studio del professore. Essi focalizzano la varietà degli interessi culturali di Gasca Queirazza e la sua attenzione ad alcuni argomenti di taglio filologico-letterario e figurativo rimasti vivi nella sua attività di studioso per lunghi anni e con diverse modalità di approfondimento.

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Il volume può essere acquistato direttamente dall’Editore (www.ediorso.it) al prezzo promozionale di euro 20,00.

 

 

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elemento graficoAntonella Sciancalepore, La dea dei cavalieri. Trasformazioni della signora datrice di sovranità tra epica e lirica, Roma, Aracne, 2013 (Orizzonti medievali, 2).

ISBN 978-88-548-6725-3, 264 pp., 16,00 euro

Tra la regina saracena dell'epica in lingua d'oïl e la dama cantata dai trovatori non sembrano esistere somiglianze: una è la bella preda di guerra nelle battaglie tra cristiani e pagani narrate dai cantori del nord della Francia, l'altra è l'amante idealizzata del poeta occitano. Eppure una connessione c'è, e sembra essere la traccia di una continuità di culti e credenze che legano l'uomo del Medioevo alle prime civiltà che hanno popolato l'Europa. Attraverso una serrata analisi dei testi e escursioni comparatistiche, questo “scavo letterario” vuole gettare una nuova luce sul processo di trasformazione e sopravvivenza di uno dei più antichi archetipi femminili, la dea di sovranità.

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elemento graficoInsegnare italiano a stranieri. Percorsi formativi, a cura di Antonella Negri, Milano, Franco Angeli, 2014 (Lingua, traduzione, didattica).

ISBN 978-88-548-6768-0, 164 pp., 12,00 euro

Insegnare italiano a stranieri è un manuale nato dall’esperienza del master attivo dal 2006 presso il Dipartimento di Studi internazionali dell’Università Carlo Bo di Urbino, che si rivolge anche a chi, digiuno da una specifica formazione linguistica, voglia prepararsi ad insegnare l’italiano lingua seconda, lingua straniera in Italia e all’estero presso scuole, università e imprese.
In campo vi sono linguisti, storici della lingua, glottodidatti, filologi, operatori della scuola e del comparto sociale che forniscono le competenze glottodidattiche e linguistiche ai docenti in formazione. Al di là degli steccati disciplinari, troppo spesso gelosamente custoditi per ragioni accademiche e non di contenuto, si è progettata una strategia di insegnamento che si fonda sulla valutazione transdisciplinare dell’italiano agli stranieri. L’approccio del lavoro è altamente pratico in quanto si propone di presentare i vari saggi con una breve introduzione teorica sullo stato dell’arte e, successivamente,di offrire un’ampia parte applicativa per promuovere concretamente l’insegnamento dell’italiano.
Il testo si articola in due sezioni: il “modulo linguistico” si apre con un’analisi sociolinguistica e linguistica della lingua italiana, strumento del processo di insegnamento in una classe di italiano L2/LS; il “modulo didattico” consegna invece al lettore il quadro teorico-metodologico all’interno del quale vengono a strutturarsi la progettazione di percorsi di apprendimento, le tecniche di semplificazione e facilitazione del testo, infine la produzione dei testi scritti.

 

 

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© Società Italiana di Filologia Romanza
Sito a cura di
Carlo Pulsoni e Matteo Viale

ultimo aggiornamento di questa pagina: 16 Gennaio, 2015